Amy Winehouse: 40 anni oggi e una leggenda ancora viva

Amy Winehouse

«Quando stava male Amy scriveva, e scriveva poesie, era una poetessa. Molti incominciano dalla melodia, lei invece scriveva la poesia, poi si sedeva sul pavimento della sua cucina con una bottiglia di vodka e la sua chitarra e la musicava. Quando provano dolore, le persone tendono a indossare una maschera, il che può essere anche sano, ma Amy non era altro che sé stessa. Lei dava la sua anima, il suo cuore».
– Tyler James, autore del libro “La Mia Amy”

Un pensiero malinconico va oggi ad Amy Winehouse (Londra, 14 settembre 1983 – Londra, 23 luglio 2011), la cantante soul e jazz che resterà per sempre nell’iconografia pop con il suo lungo eyeliner e la pettinatura cotonata “beehive”. La sua morte a soli 27 anni, causata da un’intossicazione da alcol, ha interrotto una carriera folgorante, ma non ha spento la sua leggenda.

Quella pettinatura, forse, rappresentava la corona troppo pesante che portava in testa. Amy era un cuore tormentato dall’immensa sensibilità e dal desiderio di amore, in una società che faticava a comprendere la sua irrequietezza.

Gli esordi con Frank e la nascita di un’icona

Una giovanissima Amy Winehouse firma il suo primo contratto discografico a 19 anni, nel 2002, dopo che il suo migliore amico Tyler James invia una demo a un talent scout. Sembra assurdo pensare che Frank (2003), il suo album di esordio, sia stato composto e cantato da una ventenne: la voce forte e inconfondibile, una malinconia profonda e gli influssi jazz e R&B della musica che ascoltava da ragazzina ne fanno un’opera prima toccante e matura. Ma la perfezione sarebbe arrivata tre anni dopo.

Back to black: il capolavoro della consacrazione

La tracklist di Back to Black (2006) è una successione di classici moderni:

  • Rehab
  • You know I’m no good
  • Me & Mr Jones
  • Just Friends
  • Back to Black
  • Love is a Losing Game
  • Tears Dry on Their Own
  • Wake Up Alone
  • Some Unholy War
  • He Can Only Hold Her

Ogni traccia di questo album è stata in grado di attirare l’attenzione del pubblico. Amy stessa spiegò la sua urgenza creativa: «Dopo aver ascoltato grandi cantautori, ho sentito che non c’era niente di nuovo che rappresentasse davvero me. Così ho iniziato a scrivere le mie cose». Il suo estro fu capace di evocare le sonorità del Motown e dei girl group anni ‘60, risultando però sempre originale e personale. La voce corposa e il timbro caldo sono incorniciati dalle splendide produzioni di Mark Ronson e Salaam Remi. La dimensione di Back to Black rimane intima: Amy diede di sé stessa più di quanto venga chiesto oggi agli artisti per fare successo.

L’impatto di ‘Back to Black’ in sintesi
Successo commerciale Ha venduto oltre 16 milioni di copie in tutto il mondo, diventando uno degli album più venduti del xxi secolo.
Premi vinti 5 grammy awards nel 2008, tra cui “registrazione dell’anno” e “canzone dell’anno” per rehab. Ha vinto anche il brit award come “best british female solo artist” nel 2007.
Influenza musicale Ha riportato in auge il sound soul e R&B classico, aprendo la strada a una nuova generazione di artiste come adele e duffy.
Tema centrale Una confessione autobiografica sulla fine della sua tumultuosa relazione con blake fielder-civil e la conseguente caduta nell’oscurità della dipendenza.

L’eredità e i tributi della scena musicale

Purtroppo, gli anni di Back to Black rappresentano l’ascesa di Amy come star, ma anche la sua irrimediabile caduta in una spirale di sofferenze. I problemi con le droghe e l’alcol, la relazione tossica con l’ex marito e i disturbi alimentari sono ben noti. Il 18 giugno 2011 a Belgrado, Amy Winehouse tenne l’ultima, straziante performance pubblica. Eppure, era immensamente ammirata. La sua vittoria di cinque Grammy Awards in una sola notte nel 2008 (Record of the Year, Song of the Year, Best New Artist, Best Female Pop Vocal Performance, Best Pop Vocal Album), come documentato dal sito ufficiale dei premi, testimonia il suo status. Anche i BRIT Awards l’avevano celebrata.

Il rapper Nas, con cui strinse una forte amicizia, ha sempre dichiarato che «Amy era un’artista pura: a lei non importava della fama, dei soldi, era pura». La canzone Me and Mr. Jones è a lui dedicata, e Nas compare nel brano postumo Like Smoke. A sua volta, il rapper ha incluso una traccia vocale di Amy nella sua canzone Cherry Wine (2012).

La poesia di Patti Smith per Amy Winehouse

Un altro grande tributo venne dalla musicista e poetessa Patti Smith. La poesia si intitola This is the girl, ed è divenuta una canzone nell’album Banga della sacerdotessa del rock.

Il testo di This is the girl

This is the girl
For whom all tears fall
This is the girl
Who was having a ball
Just a dark smear masking the eyes
Spirited away, hurrying inside…

Traduzione di This is the girl

Questa è la ragazza
Per la quale cadono tutte le lacrime
Questa è la ragazza
Che se la stava spassando
Solo uno sbaffo scuro a mascherare gli occhi
Vivaci, sfuggenti…

Per una conoscenza più intima, vale la pena guardare il documentario premio Oscar Amy – The Girl Behind The Name, in cui il regista Asif Kapadia ha raccolto clip e testimonianze inedite per onorare la sua vita. Di personalità come Amy Winehouse non ne nascono spesso; in un groviglio di risentimento e nostalgia, bisogna sempre celebrare il suo passaggio su questo pianeta.

Fonte Immagine: Wikimedia Commons


Articolo aggiornato il: 15/09/2025

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