La storia dei gatti è un affascinante viaggio nel tempo che svela come questi splendidi felini siano stati capaci di entrarci nel cuore. Sebbene molti sostengano che gli antichi egizi furono i primi a domare i gatti, le scoperte più recenti raccontano una storia ancora più antica, iniziata quando l’uomo divenne sedentario.
L’origine della domesticazione risale a circa 10-12 mila anni fa, un processo spontaneo in cui i gatti si avvicinarono agli insediamenti umani, attratti dall’abbondanza di roditori nei primi granai. Un rapporto di reciproca convenienza che ha dato inizio a una convivenza millenaria.
Indice dei contenuti
Tappe fondamentali nella storia del gatto
Per comprendere l’evoluzione del rapporto tra uomo e gatto, ecco una sintesi delle tappe più importanti.
Periodo / Luogo | Evento |
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~7500 a.C. – Cipro | Prima prova archeologica di convivenza: un gatto sepolto accanto a un umano. |
~2000 a.C. – Antico Egitto | Il gatto viene venerato, associato alla dea Bastet e diventa un simbolo sacro. |
~100 d.C. – Impero Romano | I Romani diffondono il gatto in tutta Europa come abile cacciatore di topi. |
XIII Sec. – Europa Medievale | Il gatto, specialmente quello nero, viene associato alla stregoneria e perseguitato. |
Le origini: non l’Egitto, ma la Mezzaluna Fertile
Contrariamente all’opinione comune, la storia dei gatti domestici non inizia in Egitto. L’opinione scientifica più accreditata è che l’unico antenato dei gatti moderni sia il gatto selvatico africano (Felis silvestris lybica), una sottospecie diffusa in Nord Africa e Vicino Oriente. La prima vera domesticazione avvenne nella Mezzaluna Fertile circa 9.500 anni fa. Fu qui che, con la nascita dell’agricoltura, i gatti si rivelarono alleati preziosi nel proteggere i raccolti di cereali dai roditori.
Il gatto nell’antico Egitto: da cacciatore a divinità
Sebbene non sia il luogo della prima domesticazione, l’antico Egitto è il paese che ha consacrato il gatto a un ruolo di primo piano. La storia dei gatti egiziani inizia nel secondo millennio a.C. Il motivo per cui questi animali occupavano un posto così importante è semplice: in un paese agricolo, i gatti erano fondamentali per salvare i raccolti. Oltre a questo, venivano addestrati per cacciare piccoli animali.
Presto, però, i gatti nell’antico Egitto furono anche venerati. Divennero l’incarnazione terrena della dea Bastet, protettrice della casa, della fertilità e delle donne. Uccidere un gatto era un crimine punibile con la morte. Quando un felino di casa moriva, la famiglia si radeva le sopracciglia in segno di lutto. Gli animali venivano mummificati e sepolti in cimiteri dedicati, e le loro mummie sono state trovate persino nelle tombe dei faraoni.
La diffusione nel mondo e il buio del medioevo
La diffusione globale del gatto fu possibile grazie ai popoli navigatori come i Fenici e, successivamente, i Romani. Furono loro a portare i gatti sulle navi per proteggere le scorte di cibo dai topi, introducendoli così in tutta Europa. Gli antichi Greci e Romani apprezzavano i gatti soprattutto per la loro utilità. In Gran Bretagna godettero di grande amore fino al medioevo, quando la loro immagine e la storia cambiarono radicalmente. In questo periodo buio, i gatti, in particolare quelli neri, cominciarono ad essere associati alla magia nera e alla stregoneria, venendo perseguitati e uccisi in tutta Europa. Nei dipinti erano spesso raffigurati in compagnia di streghe e stregoni.
Il gatto nelle altre culture: il caso della Cina
La storia dei gatti continua anche in Cina, dove si dice che uno dei primi amanti dei gatti fu Confucio. Apprezzava questi animali non solo per le loro doti di cacciatori, ma anche per il loro aspetto. I cinesi amavano i gatti, come testimoniano le numerose opere d’arte a loro dedicate, dimostrando come il fascino di questi felini abbia attraversato confini e culture.
D’altronde, questi piccoli felini sono creature straordinarie, capaci di arricchire profondamente le nostre vite.
Altre informazioni e curiosità sulla storia dei gatti
Qual è l’antenato del gatto domestico?
L’antenato di tutti i gatti domestici moderni è il gatto selvatico africano, il cui nome scientifico è Felis silvestris lybica. Si tratta di un piccolo felino dal mantello tigrato, nativo dell’Africa e del Vicino Oriente, che si è “auto-addomesticato” avvicinandosi ai primi insediamenti umani.
Perché i gatti erano sacri in Egitto?
I gatti erano sacri nell’antico Egitto per due ragioni principali. La prima era pratica: proteggevano i granai, essenziali per la sopravvivenza della civiltà, cacciando topi e serpenti. La seconda era religiosa: erano considerati la manifestazione vivente della dea Bastet, una delle divinità più amate, simbolo di protezione, gioia e fertilità.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 03/09/2025