Il Sarto Volante: la folle impresa di Franz Reichelt

Il sarto volante

Il Sarto Volante era un inventore austriaco di nome Franz Reichelt. Filmato dai giornalisti mentre si lanciava dal primo piano della Torre Eiffel con un paracadute di sua invenzione, fu il protagonista di una tragica morte che lo rese più famoso di quanto fece la sua invenzione.

La storia del Sarto Volante

Franz Reichelt nacque a Vienna nel 1878. Trasferitosi a Parigi venti anni dopo, aprì un elegante negozio di abbigliamento femminile che riscosse un discreto successo.

Ma la seconda grande passione di Franz era l’aviazione. Dopo il primo volo dei fratelli Wright nel 1903, diversi pionieri, all’epoca, sognavano di poter volare con un equipaggiamento leggero e minimo. Nel 1910 Reichelt sviluppò la sua grande idea: una tuta paracadute. L’invenzione consisteva in un abito che, in caso di caduta, si apriva come un deltaplano, assicurando un impatto più lieve.

Un’idea precedente riguardo un dispositivo simile era già stata sviluppata da un certo Lois-Sebastien Lenormand, che nel Settecento si era lanciato con successo dalla torre dell’osservatorio di Montpellier con un abito di sua invenzione in stoffa, collegato ad un telaio in legno. Questa sorta di antecedente del paracadute fu poi ripreso da Charles Broadwick, che inventò nel 1911 un paracadute simile all’attuale, azionabile tramite una cordicella.

Dopo aver ideato la sua tuta-paracadute, Reichelt effettuò diversi lanci di prova per sperimentare la sua idea. Egli lanciò dal quinto piano di un palazzo diversi manichini con indosso la sua tuta e le prove, qualche volta, ebbero successo. Incoraggiato da questi piccoli iniziali successi, l’inventore cercò di creare una versione realmente funzionante per l’uomo.

Come primo tentativo creò un dispositivo dal peso di 70kg e con una calotta frenante non abbastanza robusta. Imperterrito egli continuò le sue ricerche ma invano; tutte le prove risultavano fallimentari. Reichelt provò in prima persona la sua invenzione, lanciandosi da una distanza di circa 8-10 metri; fu un covone di fieno ad attutire la sua sua caduta.

Per il concorso indetto dall’Aéro-Club de France, Reichelt realizzò un prototipo dal peso di 25kg e con un’apertura alare di 12 metri quadri. Siccome le sue prove davano ancora risultati fallimentari, egli pensò che questi risultati fossero dovuti all’altezza da cui i voli venivano effettuati. Per questo motivo chiese autorizzazione alle autorità competenti di poter testare la sua invenzione dalla Torre Eiffel.

Il volo dalla Torre Eiffel

Correva l’anno 1912 quando Reichelt comunicò ai giornali la sua idea di sperimentazione del paracadute dalla torre francese. L’appuntamento era fissato per il 4 febbraio. Reichelt si presentò con indosso la tuta, che ormai pesava 9kg e aveva raggiunto un’apertura alare di 30 metri quadri. Arrivato sul posto fu ben chiaro alla polizia e ai trenta spettatori presenti che l’inventore non avrebbe provato la sua invenzione utilizzando un manichino ma se stesso.

Molti, tra cui un esperto di sicurezza, cercarono di fargli cambiare idea ma egli disse di voler tentare l’esperimento in prima persona “per dimostrare il valore della sua invenzione”. Nonostante una guardia tentò di fermare il disastro imminente, egli salì al primo livello dalla Torre, a 60 metri di altezza e si preparò per il volo.

Erano le 8.30 del mattino quando Franz salì su uno sgabello, misurò con un pezzo di carta la direzione del vento e, dopo qualche esitazione, si lanciò nel vuoto. Precipitando, Reichelt fu avvolto dal paracadute che gli si attorcigliò intorno e, poco dopo, si schiantò al suolo ghiacciato.

Dopo un’autopsia effettuata sul cadavere si scoprì che non fu l’urto ad essere fatale per il Sarto Volante, bensì un attacco cardiaco. Quando il suo corpo toccò terra, era già senza vita.

All’indomani del salto, numerosi giornali parlarono della “tragica sperimentazione” del temerario inventore. Le riviste pubblicarono la notizia e un cortometraggio fu realizzato in memoria di questa folle impresa. Reichelt fu definito un “genio pazzo“.

Da quell’episodio non fu concesso a nessuno di sperimentare nulla lanciandosi dalla Torre. Per la successiva tragedia bisognerà infatti attendere l’anno 2005, quando un altro uomo morì lanciandosi dal secondo piano per sponsorizzare un noto brand di abiti.

La morte del Sarto Volante segnò quindi la fine di una storia bizzarra ma sconcertante. Fra tutti i sogni umani, di certo quello di volare occupa un posto speciale e per millenni questo sogno è sembrato solo un’utopia. La verità è che il sacrificio di Reichman è solo uno dei tanti; molti inventori hanno perso la vita nel tentativo di volare.

Reichelt non era né uno scienziato, né un aviatore, ma un semplice sarto. Eppure la sua ossessione l’ha spinto lontano, sebbene l’abbia poi condotto alla morte. E così il Sarto Volante uscì di scena senza lasciare neppure un importante segno nella storia dell’aviazione.

 

 

Fonte immagine: Wikipedia.

A proposito di Federica Grimaldi

Ventenne appassionata di arte e letteratura. Entra a far parte del team di Eroica per dedicarsi alla stimolante attività della scrittura.

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