L’orto sinergico e i principi della permacultura

orto sinergico e i principi della permacultura

In quanti modi si può coltivare un orto? Tra le tantissime tecniche sviluppate negli anni, una più recente teoria riguarda la creazione del così detto orto sinergico,  elaborato dalla coltivatrice spagnola Emilia Hazelip e basato sui principi della permacultura.

Che cos’è un orto sinergico?

In opposizione ai metodi di agricoltura più tipici, l’orto sinergico nasce con lo scopo di promuovere i meccanismi di auto-fertilità del terreno, senza arature né concimi, ma curando accuratamente l’associazione delle piante per far fronte alle specifiche esigenze.

In genere siamo abituati ad osservare campi ordinati e divisi per filari oppure campi in cui lo spazio è sfruttato al massimo per la coltivazione intensiva di un solo tipo di pianta in cui l’utilizzo di pesticidi chimici e fertilizzanti è tutt’altro che raro. L’agricoltura sinergica scoraggia queste pratiche che portano all’impoverimento del terreno e ad un circolo vizioso di distruzione e riqualificazione. La filosofia alla base dell’orto sinergico prevede infatti che siano le piante stesse a fertilizzare il terreno.

Quando si entra in un orto sinergico l’impressione è ben diversa: il labirinto della spirale sinergica comprende la coltivazione di verdure affiancate senza problemi ad ortaggi e intervallate da diverse specie di fiori. L’orto sinergico, infatti, è anche un giardino; c’è abbastanza spazio per la creatività e la sensibilità. Quello che si vede passeggiando in un orto di questo tipo sono delle lunghe lingue di terra rialzata disposte con un suggestivo andamento curvo: sono i così detti bancali. Sui bancali troviamo la paglia che protegge il suolo dal sole torrido o dalle piogge torrenziali e lo nutre decomponendosi.

Il suolo è più sano per la presenza di batteri, insetti, funghi e lombrichi che fanno parte dell’ecosistema stesso. Le piante perenni vivono con quelle stagionali, ed entrambe saranno sempre presenti in tutti i loro stadi di crescita, dal seme, all’esemplare in fiore, fino alla decomposizione.

Il nome associato alla creazione dell’orto sinergico è quello di Emilia Hazelip, agronoma spagnola e pioniera dell’agricoltura sostenibile e permanente. L’orto sinergico nasce da due spunti fondamentali: innanzitutto la volontà di adattare al clima mediterraneo la cosiddetta “agricoltura naturale”, una pratica pseudoscientifica giapponese, e, in secondo luogo, dai principi della Permacultura di Bill Mollison e David Holmgren.

Come si realizza un orto secondo questi principi?

Alla base dell’architettura sinergica ci sono dunque diverse regole – o principi – da rispettare:

  • Nessuna lavorazione del suolo
  • Nessun apporto di fertilizzanti
  • Nessun trattamento di sintesi
  • Nessun compattamento del suolo.

Per realizzare un orto di questo tipo si parte dalla delimitazione delle aree destinate alla coltivazione e dalla loro distinzione dalle zone dedicate al passaggio dei gestori. Le porzioni di suolo che vengono occupate per la coltivazione sono dimensionate affinché possano essere facilmente raggiungibili dall’operatore. Queste porzioni vengono chiamate aiuole o bancali e possono essere realizzate sia al livello del suolo, sia a un livello rialzato o ribassato – rispettivamente, convesso o concavo – a seconda delle necessità determinate dal clima e dalla composizione del terreno. Ad esempio nei terreni argillosi è consigliabile realizzare aiuole a livello terra, per climi siccitosi è consigliato coltivare a livello ribassato per favorire l’accumulo di umidità all’interno dell’aiuola, mentre per zone molto piovose la strategia è opposta.

Lo spazio è articolato in zone, che corrispondono a cerchi concentrici che rappresentano una dimensione intima e domestica e si estendono progressivamente all’esterno, sempre più lontano dalla nostra area di influenza e controllo diretto.

Il prossimo step è ricoprire le aiuole con una pacciamatura biodegradabile, per evitare la crescita di erbe infestanti. Una volta preparati i bancali l’orto va riempito di piante e semi, la cui scelta è anche dettata dalla stagione.

Tra le regole d’oro della progettazione ci sono la resilienza, la ciclicità – non consumare più risorse di quante non se ne possano rigenerare – e la mutualità – ciascun elemento inserito deve essere funzionale anche agli altri.

L’agricoltura sinergica consiste così in una serie di regole e prescrizioni da applicare ma per i praticanti e per chi segue queste teorie è anche un approccio olistico non solo all’atto di coltivare ma alla terra stessa, è un modo per agire consapevolmente nell’ecosistema di cui gli uomini stessi fanno parte. Infatti, l’orto sinergico è il modo più rispettoso in cui si possa concepire l’orto. Questo perché l’orto sinergico nasce dalla permacultura che si fonda essenzialmente su tre principi etici:

  • Prendersi cura della terra, gestendo con sobrietà il suolo, le risorse, le foreste e l’acqua
  • Prendersi cura delle persone, accudendo sé stessi e i membri della comunità
  • Condividere equamente, fissando dei limiti al consumo e ridistribuendo le eccedenze.

Per rispettare questo naturale equilibrio l’azione dell’uomo va pertanto progettata nel rispetto di questo e dei limiti ecologici della Terra. L’agricoltura che sfrutta la natura lascia posto a una logica di interscambio e sostenibilità. In altre parole, tutto questo implica uno stile di vita consapevole, che supera anche i confini dell’orto e arriva fino alla vita di tutti i giorni.

I risultati di un confronto sperimentale fra terreni coltivati secondo le tecniche dell’agricoltura biologica e quella dell’agricoltura sinergica, analizzati per 4 anni, ha mostrato miglior resistenza ai processi erosivi e riduzione dell’instabilità del suolo nel secondo. Tuttavia, questo modo di coltivare è stato caratterizzato anche da molte critiche che si inquadrano nel contesto più generale dei dubbi di alcuni nei confronti della permacultura stessa, considerata più prossima a una pseudo-scienza per il suo approccio olistico.

Fonte immagine: Flickr

A proposito di Federica Grimaldi

Ventenne appassionata di arte e letteratura. Entra a far parte del team di Eroica per dedicarsi alla stimolante attività della scrittura.

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