La dottrina dei quattro temperamenti è un antico modello di personalità che deriva dalla patologia umorale. Secondo questa teoria, le persone possono essere raggruppate in base alla loro natura in quattro tipologie: flemmatico, collerico, sanguigno e melanconico. I tratti della costituzione fisica e mentale, considerati innati e non influenzati dall’ambiente, determinano l’appartenenza a uno di questi gruppi. In questo approfondimento, ci concentreremo in particolare sul temperamento flemmatico.
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I quattro temperamenti a confronto
Fenomenologicamente, ogni temperamento è definito da una combinazione di sensibilità (ricettività al mondo esterno) e forza (capacità di manifestazione di sé). Questo origina quattro profili distinti.
Temperamento | Caratteristiche Chiave |
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Sanguigno | Alta sensibilità agli stimoli esterni, poca forza interna. Socievole, ottimista, ma incline al cambiamento e poco costante. |
Collerico | Alta sensibilità e molta forza interna. Impulsivo, irruente, reattivo, un leader naturale ma incline all’ira. |
Melanconico | Scarsa sensibilità agli stimoli esterni, ma molta forza interna. Tenace, riflessivo, introspettivo, ma incline alla tristezza. |
Flemmatico | Scarsa sensibilità e poca forza interna. Calmo, paziente, diplomatico, ma con tendenza alla pigrizia e all’inattività. |
Le origini della teoria: da Ippocrate a Steiner
Il padre della teoria dei quattro umori, sviluppata nel IV secolo a.C., è Ippocrate. Quest’ultimo riteneva che la mescolanza armonica o squilibrata degli umori nel corpo umano determinasse la salute o le malattie. Sangue, flemma, bile gialla e bile nera erano le quattro cause determinanti lo stato psicofisico del paziente. Fu il medico Galeno nel II secolo d.C. a trasformare questa teoria in una scienza dei temperamenti umani, attribuendo quest’ultimi alla prevalenza di uno degli umori sugli altri tre. Egli inoltre creò un sistema che comprendeva anche la classificazione dei quattro elementi di Aristotele (fuoco, aria, acqua, terra) e le loro qualità (caldo, secco, freddo, umido).
Da tempi più recenti si parla propriamente di temperamento, dal latino temperare (mescolare). Agli inizi del secolo scorso, nel movimento pedagogico Waldorf fondato da Steiner, la teoria fu ripresa e approfondita. Anche secondo Steiner i temperamenti sono espressione di uno squilibrio, poiché nell’individuo equilibrato sono presenti tutti e quattro.
Il temperamento flemmatico: analisi e caratteristiche
Il nome flemmatico viene dal greco antico φλέγμα (phlégma), cioè muco, o linfa. Questo temperamento è caratterizzato da una psiche lenta, mansueta e impacciata. Il suo elemento corrispondente è l’acqua, con i suoi attributi di freddo e umido. Secondo Ippocrate, da queste caratteristiche si origina il flegma, che ha sede nella testa. Il temperamento flemmatico vede dunque la prevalenza di questo umore rispetto agli altri.
Nella suddivisione delle età della vita, il flemmatico è associato alla vecchiaia e alla stagione dell’inverno. I suoi pianeti sono la Luna e Venere, e i suoi segni zodiacali tipicamente d’acqua: Cancro, Scorpione e Pesci. Nell’antica Grecia era spesso associato a un aspetto tondeggiante e a un metabolismo rallentato.
La personalità flemmatica: pregi e difetti
L’individuo con temperamento flemmatico è associato a uno stile di vita poco attivo, volto a mangiare e dormire. Non è adatto a occupazioni impegnative ma è propenso a lavori che necessitano pazienza e concentrazione. Le caratteristiche chiave del suo comportamento sono dunque: calma, apparente indifferenza e riservatezza. Il flemmatico non parla spesso, sembra avere sempre lo stesso tono di voce e potrebbe apparire freddo di fronte a situazioni difficili. Tuttavia, questo tipo di temperamento non ha solo aspetti negativi. All’inerzia e inattività si accompagnano anche il piacere per la pace e l’ordine, l’affidabilità e la diplomazia. Il suo carattere tranquillo aiuta nei rapporti umani e consente di approcciare i problemi senza agitazione. Il temperamento flemmatico è infatti opposto all’irascibile (il collerico): la sua virtù, come diceva Aristotele, si trova nella mansuetudine.
L’alimentazione consigliata per il flemmatico consisteva nell’introduzione di cibi caldi e secchi per riequilibrare l’umore, secondo il principio ippocratico contraria contrariis curantur («i contrari si curano con i contrari»).
Articolo aggiornato il: 02/09/2025
Fonte immagine: Wikipedia.