I casinò stanno sparendo? Ecco l’impatto che hanno avuto nella nostra cultura

Quando pronunciamo la parola “casinò”, un po’ come quando parliamo di gioco d’azzardo, devono essere rimaste davvero poche persone a non immaginare ambienti di divertimento sfrenato, scene cinematografiche e in generale un appeal palesemente americano.

Specialmente per chi è cresciuto con i film della decade ‘90 e inizi del 2000, il casinò non è soltanto un luogo dove andare a giocare a carte o alle slot machines, ma è un punto di riferimento per molte cose: traffici illegali, rapine di successo, incontri fra personalità importanti. In realtà, Hollywood a parte, i casinò fisici sono realtà territoriali molto vivaci, ma ben lontane dall’essere così piene di eventi particolari come mostrano i film.

Detto questo, dobbiamo fare il punto della situazione: i casinò stanno scomparendo e tutti sappiamo perché.

La scomparsa dei casinò: un evento inevitabile?

Negli ultimi anni, persino chi non è un appassionato giocatore o frequentatore di sale da gioco, ha dovuto rendersi conto di un fenomeno piuttosto particolare: la scomparsa progressiva delle sale fisiche e persino di alcuni casinò storici. Un cambiamento progressivo e fin troppo repentino, significativo non solo per l’industria del gioco d’azzardo, ma soprattutto del modo di guardare ai casinò in Italia e nel mondo. In molte città, infatti, i casinò erano una parte integrante della movida, persino un luogo di ritrovo quotidiano per amici, ma con il tempo così come è successo per il ritrovarsi al bar durante il pomeriggio per i ragazzi delle superiori, la popolarità di questi luoghi è venuta decisamente meno.

 

Sicuramente parte di questo “dramma” dobbiamo attribuirla alla grande pandemia di COVID-19 che, costringendoci alle distanze, ha anche permesso a molti di scoprire il web e le attività che possono essere svolte da casa, o da qualsiasi cellulare. I casinò online, specialmente, hanno avuto un’impennata incredibile, così come i siti di scommesse. Al contempo, le realtà fisiche sul territorio si sono trovate costrette a chiudere per qualche tempo, oppure organizzare ingressi contingentati, a discapito delle entrate e soprattutto dell’apparente “naturalezza” del luogo. Chi era però limitato dal tempo, dal luogo in cui si trovava, o magari dalla mancanza di mezzi di trasporto, ha scoperto i casinò online e li ha finalmente provati davvero, scoprendo che l’esperienza non è poi così lontana dal giocare dal vivo.

La disponibilità 24/7 dei casinò online, inoltre, significava nessun orario di chiusura e nessuno di apertura: in qualsiasi momento era possibile collegarsi e giocare, oppure addirittura seguire gli streaming degli eventi live, con croupier sparsi in giro per il mondo e impegnati a trasmettere le partite per i giocatori connessi. Niente viaggi pianificati, niente regole e soprattutto una varietà di giochi che per ovvi motivi una sala da gioco non può, ma neanche necessita, avere.

L’avanzamento tecnologico sia in termini di grafica che in quelli di sicurezza delle transazioni finanziarie, infine, è stato il pezzo di puzzle mancante. Oggi basta consultare una lista di casinò online con soldi veri per trovare la piattaforma più adatta alle nostre esigenze, registrarsi e trovare tutto già pronto, senza rischi.

 

Da questa situazione non ne siamo usciti benissimo: alcune cose sono ancora molto confuse e la scoperta delle comodità disponibili online ha forzato un cambiamento quasi inevitabile, ovvero l’abbandono dei luoghi fisici. La chiusura di sale, o casinò, infatti, non coincide con un calo di popolarità dei giochi d’azzardo, che anzi in Italia sono più fiorenti che mai, ma semplicemente un’offerta convincente da parte dei gestori delle realtà virtuali, in grado di competere con quelle fisiche.

Photo by Quiz Zard on Unsplash

Il casinò come oggetto culturale

Eppure, i casinò hanno avuto un effetto innegabile sulla nostra cultura. A partire dall’iconografia cinematografica, fino al creare una sorta di “mito” intorno a nomi importanti come Montecarlo, o Campione, città diventate famose grazie anche alla presenza di realtà fisiche storiche di gioco d’azzardo, in grado di attrarre visitatori da ogni parte di mondo.

 

Potremmo dire che siamo alla fine di un’era, ma per ora stiamo assistendo solo a una sorta di declino del servizio “fisico” dei casinò, trasmutato in servizi virtuali e disponibili online. Un cambio di rotta che certo non è poi così male: molte sale da gioco dopotutto erano gestite in maniera piuttosto banale, con storie anche drammatiche dietro i frequentatori assidui che cadevano preda della ludopatia, combattuta audacemente da molti casinò online.

All’orizzonte si prospettano molte cose diverse, in primis un possibile ridimensionamento degli stessi impianti fisici dei casinò. Molte delle realtà più importanti hanno, dopotutto, già messo a disposizione le proprie sale per la trasmissione di eventi “live” in streaming sulle piattaforme, sfruttando anche in parte la nomea costruita in tutti questi anni. La cultura di un Paese viene cambiata radicalmente quando si instaura e si consolida un casinò, dopotutto. Potremmo nominare nuovamente Montecarlo, ma in realtà quasi tutte le città dove c’è un casinò, hanno inevitabilmente un’affluenza turistica diretta proprio lì, perché solo i casinò esercitano quel fascino di leggera trasgressione, lusso e divertimento di gioco.

Difficile prevedere come evolverà l’intera situazione, specialmente ora che le tecnologie cominciano a virare verso realtà aumentata e feedback fisici dei dispositivi che utilizziamo, ma una cosa è certa: la sfida virtuale VS analogico è tutta aperta ancora.

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