L’arte dell’Illusionismo: tra magico e reale

L'arte dell'Illusionismo: tra magico e reale

L’arte dell’illusionismo ha da sempre affascinato l’umanità, grazie alla sua aura intrisa di mistero e meraviglia. È un’arte performativa eseguita a scopo di divertimento o intrattenimento: l’obiettivo primario è quello di far apparire come reali fenomeni ritenuti impossibili, è una disciplina che mescola illusione e realtà, e si prende gioco della percezione umana. Gli illusionisti utilizzano diverse tecniche e strumenti per ottenere questo tipo di effetto e il risultato non è nient’altro che un’esperienza coinvolgente che riesce ad incantare il pubblico.

Breve storia dell’illusionismo

L’arte dell’illusionismo ha radici antiche che risalgono addirittura all’antico Egitto e alla Mesopotamia: nell’antico Egitto i sacerdoti erano noti per eseguire spettacoli di magia durante le cerimonie sacre, e utilizzavano degli inganni per impressionare il pubblico. Stessa cosa per gli antichi romani e greci, entrambi appassionati di spettacoli di prestigio e illusioni. Durante il Medioevo tuttavia, l’arte dell’illusionismo subì uno stop a causa delle accuse di stregoneria legate a essa; nel Rinascimento l’interesse per la magia e l’illusionismo fiorì di nuovo tant’è che gli artisti iniziarono a mescolare l’illusione con la scienza, creando spettacoli più particolari.

È il XIX secolo però a essere considerato effettivamente l’epoca d’oro dell’arte dell’illusionismo poiché diversi illusionisti di questo periodo divennero celebri in tutti il mondo e riuscirono a portare l’arte a standard più alti, con trucchi innovativi e spettacoli teatrali. Tra questi ricordiamo Harry Houdini, famoso per le sue incredibili fughe. Nel XX secolo l’arte continuò ad evolversi, utilizzando anche nuove tecnologie le quali trasformarono quasi completamente gli spettacoli: con la televisione, questi spettacoli vennero resi accessibili a tutti.

Tecniche principali dell’arte dell’illusionismo

Una delle tecniche fondamentali dell’arte dell’illusionismo è la misdirection, ovvero l’illusionista dirige l’attenzione dello spettatore in una direzione diversa da quella in cui sta avvenendo la magia, in modo da utilizzare a proprio favore anche il fattore sorpresa. Un altro elemento chiave è la psicologia poiché gli artisti studiano attentamente il comportamento umano e le percezioni visive in modo da poter escogitare dei piani o dei trucchi che sfidano il cervello umano. Vengono utilizzati anche oggetti speciali, quali specchi o pannelli nascosti, i quali aiutano a creare l’illusione di oggetti che non solo scompaiono o ricompaiono, ma che possono anche cambiare forma: la tecnica e la bravura dell’artista sta nel saper nascondere questi dispositivi in modo che il pubblico non sospetti nulla e che quindi non riesca a predire il risultato della magia.

Distinzione dei generi

L’illusionismo è un’arte molto vasta che comprende all’interno diversi generi che fanno parte della stessa macrocategoria. Gli spettacoli illusionisti possono essere sia muti che parlati, come la cartomagia o il mentalismo. La cartomagia usa le carte da gioco come strumento principale e può rivolgersi in prima persona allo spettatore e farlo partecipare direttamente all’illusione; il mentalismo invece riproduce presunti poteri paranormali di occultisti. La differenza sostanziale tra il mentalismo e gli altri generi dell’arte dell’illusionismo sta nella presentazione dei trucchi proposti: gli spettacoli sono eseguiti il più delle volte senza l’ausilio di oggetti e quando vengono usati, diventano semplicemente un mezzo per creare un effetto mentale, ovvero la telepatia. Il mentalista in questo caso, è anche in grado di poter manipolare la memoria dello spettatore per confonderlo ed eventualmente “forzare” nella sua mente dei ricordi specifici utili al numero di magia.

 

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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