La storia dei controller: l’evoluzione dei gamepad negli anni

La storia dei controller: l'evoluzione dei gamepad negli anni

I gamepad sono parte integrante dell’esperienza di gioco: estetica, comodità, numero di tasti sono tutti elementi che fanno la differenza tra un buon gamepad ed uno mediocre, che può rendere davvero tedioso giocare ai videogiochi. Col passare del tempo,  insieme ai videogiochi e alle console, anche i gamepad si sono evoluti sempre di più per favorire il giocatore e rendere l’esperienza di gioco migliore possibile, senza controlli difettosi o scomodi. Andiamo a scoprirne la storia dei controller, e di come questi si sono evoluti nel tempo per adattarsi alle nostre esigenze.

Le origini della storia dei controller

Negli anni ’70 abbiamo l’apparizione delle prime sale giochi, chiamate arcade e, di conseguenza, dei primi cabinati. I controller usati nei cabinati sono tra i più iconici della storia dei controller, e vengono utilizzati tutt’oggi sia nei cabinati, sia come gamepad esterno nei giochi da combattimento. I controller arcade sono formati da nient’altro che un joystick e dei pulsanti laterali, una combinazione estremamente semplice ma efficace per l’epoca. Sempre negli anni ’70, la famosa compagnia di videogiochi Atari, introdusse alcuni dei primi controller utilizzabili a casa, iniziando da quello idealizzato per il videogioco retro Pong, gioco arcade che ebbe un immenso successo e per la quale la Atari sviluppò un controller da tavolo che consisteva in nient’altro che due levette messe vicino, o quello sviluppato per l’uscita della console Atari 2600, introducendo i primi controller con joystick e monotasto.

L’introduzione del D-Pad

Dopo quasi un decennio di dominazione da parte dei joystick, la Nintendo sviluppò il controller che avrebbe fatto da base per tutti i gamepad moderni: il D-Pad. D-Pad sta per Directional Pad, e consiste nell’introduzione di 4 freccette predisposte a croce che permettono il movimento all’interno del videogioco.  Il D-Pad venne introdotto da Nintendo negli anni 80, iniziando dalla loro serie Mr. Game & Watch e poi diventando il gamepad ufficiale della loro storica console, il NES. La comodità del D-Pad, la sua portabilità e manovrabilità hanno fatto si che questo diventasse lo standard per tutti i controller di allora, nonché la base per tutti i controller del futuro, scrivendo così quella che è probabilmente la pagina più importante della storia dei controller.

La storia dei controller oggi: i gamepad attuali

Altro passo importantissimo nella storia dei controller si ha nel 1996, quando le tre maggiori compagnie di videogiochi di allora, Sony, Nintendo e Sega, decisero di accostare ai loro D-Pad una levetta analogica, dando così forma ai gamepad che noi tutti usiamo oggi. Col passare degli anni, non ci si è mai più allontanati dai gamepad coniati nel ’96, se non per la aggiunta di alcune migliorie ergonomiche ed aggiunta di particolari come la vibrazione, la possibilità di essere wireless e di una seconda levetta analogica. Negli anni sono nati svariati controller che si distinguono da quelli classici per funzionalità, come il celebre controller della Nintendo Wii, totalmente wireless e che permetteva lo spostamento del cursore e il movimento tramite il semplice movimento del controller stesso, o  controller funzionanti con tracciamento corporeo, come il Kinect rilasciato da X-box. Ad oggi il mercato è ancora dominato dai classici gamepad, ma con l’avvenire di nuove tecnologie come la Realtà Virtuale, il futuro è sempre incerto ed incline al cambio, e fra qualche anno si potrebbe scrivere una nuova pagina della storia dei controller.

Fonte immagine: Wikipedia

 

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