The Binding of Isaac, i tragici effetti del fanatismo religioso

The binding of isaac: i tragici effetti del fanatismo religioso

The Binding of Isaac è un videogioco di genere roguelike realizzato da Edmund McMillen. Considerato una delle colonne portanti del genere, Isaac, sin dal suo rilascio nel 2011, è stato incredibilmente influente nella creazione di altri giochi come “Enter the Gungeon” e ha riportato popolarità ai roguelike.
Un videogioco decisamente punitivo ma, dopo aver padroneggiato le meccaniche di gioco, estremamente soddisfacente sia per la quantità di oggetti e sinergie da perdere la testa ma anche per l’adrenalina data da scontri con mostri e boss letteralmente dell’altro mondo.
Ma a rendere unico nel suo genere The Binding of Isaac è la drammatica storia che si cela dietro ogni oggetto e il significato della sfida del piccolo Isaac.
Pronti a tuffarvi in uno scantinato trasandato e picchiare nemici a suon di… Lacrime?

Il fanatismo religioso e il peso del senso di colpa

Già dalla sequenza di introduzione la storia comincia a presentarsi: Isaac e la madre vivono assieme in una piccola casa su una collina e, mentre lui è preso dai suoi giocattoli, la donna viene vista molto presa da trasmissioni religiose in televisione.
Il tema religioso è estremamente frequente in The Binding of Isaac purtroppo non in una chiave positiva. La mamma riceve indicazioni da una voce proveniente dall’alto che la spingono a compiere azioni sempre più drastiche nei confronti del figlio fino ad inseguirlo con un coltello.
Qui inizia il viaggio (metaforico) di Isaac scendendo in una botola che porta alla cantina della casa.
In questa sua discesa in livelli sempre più contorti, deformi e difficili, Isaac, con le sue lacrime, affronta mostri terrificanti figli della mente di un bambino abusato e traumatizzato dall’eccessiva fede della madre.
Il tema religioso, precedentemente citato, è evidente già dal titolo stesso del videogioco, il fatto che il bambino si chiami Isaac e che venga sacrificato in nome di Dio è un’evidente riferimento al Sacrificio di Isacco, episodio del libro biblico della Genesi.
Il tema si manifesta soprattutto nei nemici affrontati da Isaac ma anche in sé stesso. Infatti, il piccolo, basandosi a quelli che erano gli ossessivi dettami religiosi forzati dalla madre, si trasforma in figure bibliche come: Giuda, Maddalena, Caino fino a creature demoniache come Azazel (demone dei deserti della mitologia mesopotamica). Ogni personaggio ha ovviamente scopo di rendere il gameplay più vario e provando vari stili di gioco ma è evidente che i nomi e le descrizioni non sono state messe lì a caso.
Inoltre procedendo tra i livelli il giocatore potrà compiere delle scelte di percorso che lo porteranno a sconfiggere o gli angeli o i demoni e questo porta a una conclusione diversa della storia.
Quindi, è evidente come il mondo di McMillen sia molto basato sulle criticità del fanatismo religioso sulla mente di un bambino ma, ovviamente, questo non è l’unico tema narrativo di The Binding of Isaac.
Prestando particolare attenzione ad alcuni oggetti, che fungono da potenziamenti in funzione di gameplay, si possono notare oggetti come certificati di divorzio, fotografie strappate con il chiaro intento di escludere qualcuno che portano Isaac a piangere di più e oggetti dal nome interessante come “dad’s key”, la chiave di casa del padre, ma sin dalla sequenza introduttiva non si parla mai di un padre. Questo dettaglio ha portato i fan a speculare sui motivi della presenza di questi oggetti. Le risposte a queste speculazioni arrivano nelle cutscene finali di ogni discesa di Isaac.
Infatti battendo i principali boss del gioco si ottengono vari finali che rendono tutta la tragica storia più chiara.
Nell’ultimo e conclusivo dlc “The Binding of Isaac: Repentance”, rilasciato il 31 marzo 2021, si presenta il finale più strappalacrime dell’intera serie ma starà a voi scoprirlo.
Una storia fatta di una famiglia spezzata, di modi per affrontare il dolore e l’influenza catastrofica del senso di colpa su un bambino che si sente la causa principale di tutto il dolore che ha coinvolto la sua famiglia.
Se siete disposti ad affrontare uno dei giochi più frustranti del panorama videoludico, sarete ricompensati nel capire dettagli fondamentali della storia che vi lasceranno con la pelle d’oca.
L’unica scelta che vi resta è: in una storia dove la potenza divina e satanica sono alla base, sarete angeli o demoni?

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Nanni Luigi

Studente di Lingue e Culture Comparate presso L'Orientale di Napoli. Ventunenne sempre con le cuffie e un jack of all trades con le mani in pasta in troppe cose.

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