Qual è l’impatto dei robot nel mondo dell’industria?

impatto dei robot nel mondo dell'industria

L’impatto dei robot nel mondo dell’industria rappresenta un fenomeno importantissimo; essi esistono da circa sei decenni sebbene in origine fossero considerati dispositivi meccanici “stupidi” e poco eleganti che semplicemente eseguivano ordini. Da allora si può notare come questi siano diventati molto più abili, mobili, autonomi e collaborativi.

L’impatto dei robot nel mondo dell’industria ha portato a una vera e propria innovazione tecnologica tanto da far nascere la robotica. Essa è la disciplina dell’ingegneria che studia e sviluppa metodi che permettano a un robot di eseguire dei compiti specifici riproducendo in modo automatico il lavoro umano. Con l’espressione robotica industriale si intende una serie di macchine avanzate utilizzate all’interno delle industrie, in grado di svolgere compiti difficili in modo sicuro ed efficiente. A questa disciplina è legato il concetto di automazione, cioè la tecnologia che usa sistemi di controllo per gestire macchine e processi, riducendo la necessità dell’intervento umano.

L’inizio dell’impatto dei robot nel mondo dell’industria risale al 1937, quando è stato inventato il primo robot industriale; ma è del 1961 il primo brevetto di robot industriale moderno (UNIMATE) creato negli Stati Uniti per saldare pezzi sulle carrozzerie delle automobili. Nel 1969 dalla Stanford University arriva il Braccio Stanford, primo esempio di braccio meccatronico in grado di compiere azioni complesse come assemblare e saldare e primo esempio dell’impatto dei robot nel mondo dell’industria. Tale braccio, in seguito a una serie di step evolutivi, diventerà il robot PUMA (Programmable Universal Machine for Assembly), primo robot industriale a motori elettrici che segnerà un importante momento per l’impatto dei robot nel mondo dell’industria.
 
Nei contesti industriali le tipologie di robot maggiormente utilizzate sono i robot seriali (bracci antropomorfi, caratterizzati da una spalla, un gomito e un polso) e i robot paralleli (bracci meccanici controllati da un computer per supportare una piattaforma). 

I robot oggigiorno condividono una serie di attività con l’uomo, lo aiutano nei lavori pesanti e ripetitivi e aumentano la produttività; questo è un chiaro esempio dell’impatto dei robot nel mondo dell’industria che cresce tutt’ora. Eppure, esiste ancora una fetta ampia di persone che teme che i robot possano costituire una minaccia per il futuro e l’occupazione. Si tratta di timore da subentro, ossia paura di essere sostituiti da macchine più efficienti che non hanno bisogno di pause e che non si ammalano.

 Se da un lato l’introduzione dei robot nelle fabbriche e nelle industrie ha i suoi vantaggi, tra cui la riduzione delle tempistiche e degli sprechi, sono da considerare naturalmente anche gli svantaggi di questo fenomeno, primo tra tutti il costo, in quanto si tratta di un investimento notevole che non tutte le aziende possono permettersi considerando anche i costi di manutenzione. Altri svantaggi riguardano l’investimento per la formazione dei dipendenti e la mancanza di creatività e di empatia dei sistemi robotici. 

In conclusione, si è dimostrato che l’impatto dei robot nel mondo dell’industria è stato dirompente, ha permesso di diffondere enormi vantaggi per il mercato del lavoro.  Si è rilevato, inoltre, che le aziende che scommettono sull’automazione e sugli investimenti nella robotica mantengono un elevato tasso di produttività (come il Giappone e la Corea del Sud) e, conseguentemente, sono destinate ad espandersi e ad assumere maggiormente. Il principio è “più innovi, più cresci; più cresci, più investi e assumi”. Il presidente della divisione robotica ABB Marc Segura ha proposto l’introduzione di co-bot o co-robot, ossia robot concepiti per interagire fisicamente con l’uomo in uno spazio di lavoro, che rientrano nel gruppo delle interazioni uomo-macchina di cui fanno parte anche le architetture robotiche (wearable robot), speciali strutture concepite per consentire ai lavoratori di sollevare e trasportare grosse quantità di materiali senza rischi per l’apparto scheletrico. Naturalmente, i robot che lavorano con le persone richiedono un addestramento particolare in quanto devono iniziare a vedere gli uomini come qualcosa di più di un semplice ostacolo da aggirare, devono lavorare con loro e mostrare di essere capaci di anticipare ciò di cui essi hanno bisogno.  

Fonte immagine: pixabay

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