Life simulator: finalmente si accende la competizione?

Life Simulator: finalmente si accende la competizione?

Titoli come Paralives, videogame indipendente sviluppato da Alex Massè ed il suo team, e InZoi della Krafton rappresentano dei nuovi possibili baluardi per il futuro dei giochi life simulator.
Il primo gioco, annunciato con dei semplici video nel 2019, si pone in diretta competizione con il colosso di EA, The Sims, e con il suo lento sviluppo – condiviso dal piccolo team che ci lavora – mostra di volta in volta nuove feature che gli amanti del genere richiedono ormai da tempo immemore.
Costruzione libera, personalizzazione completa su tutto, slider per l’altezza dei Paras e soprattutto una mappa completamente open world da esplorare.
Il secondo, d’altro canto, offre un’esperienza di gioco totalmente rivoluzionata che punta all’iperrealismo, con la possibilità di controllare più avatar contemporaneamente e totalmente immersiva sotto ogni punto di vista. Sarà infatti possibile, tra le altre cose, lavorare attivamente piuttosto che aspettare che il proprio Zoi torni a casa.

Una minaccia per il big dei life simulator

Per quanto The Sims 4 goda di una longevità strepitosa all’interno del genere dei life simulator, sono innumerevoli le critiche ed i problemi che il gioco crea alla community. Anche solo l’aver dovuto attendere anni per l’implementazione di feature presenti già nel gioco base dei titoli precedenti ha messo tutti i fan della saga sull’attenti, spingendo parte del pubblico a pretendere un rimborso dell’acquisto al momento della sua uscita. La EA non ha mai però dato peso alle critiche, almeno fino ad oggi, potendo contare sulla buona reputazione che il gioco si è costruito durante gli anni e riuscendo dunque ad imporlo comunque come titolo principale per la simulazione di vita. Difatti, la casa produttrice non ha mai avuto competizione sul suo stesso terreno: The Sims 4 è stato per un decennio l’unico videogioco ad offrire la possibilità di controllo della vita dei propri avatar.

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Ma come in ogni cosa, tutto si evolve. Questi due nuovi titoli risultano essere delle minacce reali per il colosso videoludico, specialmente alla luce delle ingenti lodi che entrambi i nuovi videogiochi hanno ricevuto dalla community e dai content creator che si occupano specificatamente del genere.

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Non è un caso – d’altronde – che proprio ora la EA si stia impegnando in una serie di progetti ambiziosi, come il “Project Renè”, ed a dare maggiormente ascolto alle miriadi di richieste che la community esprime quotidianamente. Che la casa sviluppatrice abbia finalmente capito di dover fidelizzare i propri consumatori?

Non possiamo però sapere l’esito di questa guerra fino all’avvenuta uscita dei giochi. Infatti, per quanto i due titoli citati in precedenza offrano delle innovazioni straordinariamente importanti nei trailer, bisognerà avere tra le mani entrambi i “dischetti” per poter testare con mano – e non attraverso una open beta o dei trailer– ciò che hanno da offrire nella loro totalità.
Sicuramente in un primo periodo questi faranno parlare di sé, ma bisognerà nei fatti constatare se l’entusiasmo godrà della stessa longevità di The Sims 4.

Una lotta per il trono

È difficile spodestare sia un re che un tiranno e, qualsiasi sia il ruolo che il gioco targato EA occupa, sarà una lotta impegnativa per entrambi i titoli.

È  sicuramente un fattore positivo che all’interno del genere dei life simulator finalmente si accenda il fuoco della competizione. Il genere risultava stantio da parecchio tempo e lo stesso The Sims ha perso negli anni la sua identità peculiare.
Che sia forse arrivato il momento di riproporsi? Una cosa è sicura: Paralives ed InZoi offrono nella loro nicchia delle piccole rivoluzioni che, se verranno notate, avranno la potenzialità di imporre delle nuove regole del genere; forse la contaminazione potrebbe essere la migliore delle strade percorribili da tutti e tre i titoli, creando una sintesi che possa soddisfare le esigenze di tutti i membri della comunità.

Fonte immagine: creata con IA.

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