Okami HD: tra divinità, humor e arte | Recensione

Okami HD: tra divinità, humor e arte | Recensione

Hideki Kamiya è conosciuto per aver dato alla luce alcuni dei videogiochi che sarebbero poi divenuti dei cult del proprio genere: Devil May Cry e Bayonetta per i character action, Resident Evil 2 per i survival horror e, ovviamente, Okami per gli action adventure, con la sua versione Okami HD uscita anni dopo e disponibile ovunque per tutti.

Attraversando il Giappone

Okami è un videogioco action adventure sviluppato da Clover Studio con Hideki Kamiya alla direzione e pubblicato da Capcom nel 2006 per PlayStation 2 e PlayStation 3. Verrà poi adattato per Nintendo Wii nel 2008 e poi rimasterizzato in Okami HD per PlayStation 4, Xbox One e PC nel 2017 e infine per Nintendo Switch nel 2018. La storia seguirà le avventure della dea del sole Amaterasu, reincarnatasi in un lupo, che viaggerà per il Giappone, combattendo le forze del male con l’aiuto di Isshun, che sarà essenzialmente il Navi del gioco, un piccolo artista che si unirà a lei alla ricerca delle tecniche del pennello celestiale e farà anche da spalla comica, che serviranno a riportare l’ordine nel paese.

Dea del sole

Okami: tra divinità, humor e arte | Recensione
Ogni singola parte del gioco sembra essere dipinta con dei pennelli, donando al gioco uno stile unico e inimitabile.

Okami HD come stile di gameplay è molto vicino a un The Legend of Zelda 3D, vuoi con la mappa divisa in macroaree, ognuna con le sue cose da fare, segreti, piccole missioni secondarie, che con l’avanzare della storia e con l’aumentare del nostro repertorio di abilità e strumenti avremo altre cose che potremo fare e novità che non c’erano prima. Oltre a questo ci sono delle aree che potremmo considerare dei veri e propri dungeon, con tanto di abilità ottenibile e boss alla fine di essa e tutti molto particolari.
Nel mondo di gioco avremo due modi di approcciare ciò che ci circonda, sia nell’esplorazione che nei combattimenti. La prima è in tempo reale, attraverso diverse combinazioni di tasti potremo interagire con il mondo o fare combo durante un combattimento, in stile tipico gioco action di Kamiya e il tipo di combo cambierà in base alle due armi che avremo equipaggiate. Il secondo modo fermerà il tempo e potremo usare un pennello, guidandolo sullo schermo potremo utilizzarlo sull’ambiente per far sbocciare fiori, rimuovere ostacoli o sui nemici per fare danno. Il pennello sarà l’elemento chiave del gioco, la nostra Ocarina del tempo in un certo senso e sarà importante per la progressione imparare a usarlo anche solo un minimo.
Esteticamente non c’è veramente nulla da dire, Okami HD è stato studiato al minimo dettaglio, con un motore grafico che rendesse possibile uno stile in cel-shading che ricordasse lo stile di pittura classica giapponese, molto vicina a Katsushika Hokusai o più in generale lo ukiyo-e, ogni singolo dettaglio sembra dipinto con delle spesse linee nere, così come la colonna sonora ispirata alla musica tradizionale giapponese.
C’è ispirazione al mondo shintoista, con personaggi come Amaterasu e Tsukuyomi, il palazzo del dio drago del mare e parte del suo racconto, la storia della principessa Kaguya, c’è veramente tanto da dissezionare e i fan della cultura giapponese avranno di che godere nel vedere come sono stati adattati miti, leggende e racconti.
Unico problema per alcuni potrebbe essere l’umorismo di Isshun, che potrebbe stuccare in alcune scene o risultare fastidioso, oppure la lunghezza della cutscene, alcune delle quali sono veramente lunghe.

Ōkami HD: In conclusione

Okami: tra divinità, humor e arte | Recensione
Il combat system non sarà vario come gli altri giochi targati Hideki Kamiya, ma ha comunque dei momenti memorabili.

Poco dopo l’uscita di Okami, Clover Studio fu chiuso a causa delle scarse vendite dei vari giochi che erano stati rilasciati fino ad allora. Oggi le cose sono diverse: Ōkami viene ricordato come uno dei giochi più unici della sua generazione, come uno dei migliori action adventure, con la versione Okami HD come la versione migliore del gioco da poter giocare. È quindi con grande contentezza che la fanbase ha reagito a vedere che il sequel di Ōkami sarà non solo diretto da Kamiya, ma che il nuovo studio di cui lui è uno dei fondatori, si chiami Clovers. Esattamente come Amaterasu, Clover Studio è rinato in una forma diversa, è quasi romantico che il loro ritorno sia con un seguito del loro ultimo titolo e non aspettiamo altro che vedere cosa questo nuovo studio s’inventerà in questa sua nuova forma.

Fonte immagini di copertina e nell’articolo: Pagina Steam del gioco

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