Ukiyo-e, la stampa con matrice in legno in Giappone

Ukiyo-e, la stampa con matrice in legno in Giappone

L’ukiyo-e è uno dei generi artistici più celebri del Giappone e consiste nella creazione di stampe tramite l’uso di matrici in legno. Questo genere pittorico è nato nel periodo Edo e comprende alcune delle stampe più celebri dell’arte giapponese ancora oggi. Ma quali sono le sue origini?

Le origini e gli sviluppi dell’ukiyo-e

Prima della nascita del genere ukiyo-e c’erano già stati tentativi di stampe con matrice a legno tramite una tecnica importata dalla Cina. Questi tentativi rappresentavano principalmente immagini sacre e testi buddhisti, infatti la prima stampa realizzata con questa tecnica, risalente al 1225, riproduceva il Sutra del Loto. Hishikawa Moronobu divenne un artista molto influente dopo il 1670 e spesso viene considerato il fondatore dell’ukiyo-e. La maggior parte delle sue opere non è colorata ma presenta dei contorni neri estremamente intensi, che spiccano sul bianco della carta, a cui talvolta venivano aggiunti i colori in un momento successivo. Nel periodo Edo nacquero diverse scuole di ukiyo-e che si differenziavano per i soggetti rappresentati e i formati. La scuola Kaigetsudo, ad esempio, rappresentava attraenti donne dai facili costumi ed è difficile avere informazioni sugli artisti che ne facevano parte. Se ne individuano solo sei certi: Ando (a cui è attribuita la fondazione della scuola), Anchi, Dohan, Doshin, Doshu e Doshuu. La scuola Torii invece realizzava ritratti in formato poster di attori kabuki e le opere di Torii Kiyonobu, Torii Kiyomasu e Okumura Masanobu rivelano una pesantezza di linee e poca attenzione per gli ambienti che circondavano gli attori rappresentati. Okumura Masanobu, inizialmente influenzato dalle stampe Torii, passò poi a uno stile più leggero. La stampa colorata successivamente cedette il posto alla nishiki-e, ovvero la stampa a broccato che permetteva di stampare direttamente figure policrome.

Come si realizzava una stampa Ukiyo-e?

Una stampa ukiyo-e aveva bisogno del lavoro di ben 4 persone per essere realizzata: pittore, incisore, stampatore ed editore. In un primo momento il pittore eseguiva a mano il disegno con inchiostro su carta trasparente, che veniva successivamente incollata sulla matrice: un blocco di legno di ciliegio. L’incisore a questo punto intagliava il legno seguendo le linee del disegno. La matrice fondamentale veniva stampata in nero per i contorni del disegno, successivamente veniva realizzata una matrice diversa per ogni colore utilizzato nella stampa. La carta doveva essere molto resistente per sopportare il passaggio delle varie matrici senza rovinarsi, quella ideale era quella di gelso. Una volta ottenute le matrici, lo stampatore applicava il colore sulla matrice fondamentale e la stampava sulla carta per poi ripetere questo passaggio con i vari blocchi di legno. L’editore infine si occupava di pubblicare le stampe.

Artisti celebri

Oltre agli artisti della scuola Kaigetsudo e Torii, ci sono molti maestri incisori di ukiyo-e conosciuti in tutto il mondo. Katsukawa Shunsho, ad esempio, fondò una scuola specializzata nelle stampe di attori, in particolare eseguiva ritratti a mezzobusto che mettevano in risalto le espressioni del volto e le caratteristiche fisiche degli attori in modo tale da renderli immediatamente riconoscibili. Suzuki Harunobu invece divenne famoso per le stampe che raffiguravano ragazzi e ragazze della classe media simili a bambole, innamorati o impegnati in occupazioni quotidiane. Subito dopo la morte di Harunobu i ragazzi e ragazze smisero di essere rappresentati e il cambiamento si nota nelle stampe di bellezze femminili di Torii Kiyonaga, che dominarono il genere fino al suo ritiro. Proprio questo evento permise a Kitagawa Utamaro di ascendere al rango di maestro dell’incisione realizzando stampe a mezzo busto di avvenenti prostitute di Edo piene di erotismo e fascino femminile. La rappresentazione di bellezze femminili fu realizzata anche da artisti come Hosoda Eishi e Toshusai Sharaku. L’ultima fase dell’ukiyo-e vide come protagonisti Hokusai e Hiroshige che, contrariamente agli artisti precedenti, si dedicarono alla rappresentazione di paesaggi invece che ritratti. Hokusai produsse un’enorme quantità di opere in cui era palese l’influenza del naturalismo e del realismo appresi da opere straniere e tra le più celebri abbiamo la raccolta di trentasei vedute del Monte Fuji, che in realtà comprendeva 46 stampe. Abbandonò la rappresentazione paesaggistica quando Hiroshige, ultimo artista celebre dell’ukiyo-e, pubblicò una serie di paesaggi che richiamavano alla mente eventi ed esperienze reali con nostalgia e che ebbero enorme successo.

Nel decennio successivo alla morte di Hiroshige, a causa degli sconvolgimenti che portarono alla caduta del regime Tokugawa nel 1867, i principali incisori scomparvero poco alla volta e la fama dell’ukiyo-e cominciò a scemare.

Fonte immagine: Wikipedia 

A proposito di De Fenzo Benedetta

Benedetta De Fenzo (1995) studia Coreano e Giapponese presso l'Università di Napoli L'Orientale. Nel tempo libero si dedica alle sue passioni principali: la cucina, la musica, gli animali e la letteratura.

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