Bethesda Softworks, fondata nel 1985 da Christopher Weaver, è una delle più grandi aziende statunitensi di sviluppo dei videogiochi. Negli anni ’80, Bethesda inizia la sua carriera nell’industria videoludica sviluppando un videogioco di football americano —Gridiron! — che attira l’attenzione di Electronic Arts, la quale prenderà Gridiron! come modello per la successiva creazione del primo famoso videogioco di football: Madden NFL. Negli anni, l’azienda ha deciso di concentrarsi maggiormente su altri generi videoludici tralasciando il genere sportivo: in particolare, ad oggi i videogiochi di Bethesda sono tra i più acclamati nel genere dei giochi di ruolo open-world ed hanno permesso ai giocatori di costruire delle vere e proprie vite parallele in mondi fantasy.
I videogiochi di Bethesda che hanno lasciato il segno
Le IP che hanno reso Bethesda quello che è oggi sono due in particolare: The Elder Scrolls e Fallout; entrambe le serie hanno segnato la storia del videogioco, ognuna per motivi diversi, ma il comune denominatore di entrambe è l’estrema accuratezza degli sviluppatori nel rappresentare un mondo vivo, con personaggi che lasciano il segno e un world-building ricchissimo di attività da svolgere. Il tema del viaggio in queste serie è fondamentale: il viaggio del giocatore nel mondo di Morrowind, Skyrim oppure Fallout 3, per citarne alcuni, è ciò che rende l’esperienza di gioco indimenticabile. Nonostante tali videogiochi di Bethesda siano caratterizzati da asset appartenenti a generazioni di console precedenti anche all’ottava, vale sempre la pena recuperare questi titoli se non si è avuta la possibilità al tempo di goderseli.
Ad ogni modo, Bethesda ha sempre fatto parlare di sé, nel bene e nel male, all’interno della comunità dei videogiocatori non solo per le famose IP appena citate, ma anche per altri titoli che continuano a mantenere alto il prestigio dell’azienda. Tra questi titoli, ce ne sono tre che meritano una particolare attenzione.
1. Starfield
Nel 2023, i videogiochi di Bethesda hanno fatto molto chiacchierare gli utenti; tra questi giochi chiacchierati, è impossibile non nominare Starfield, il nuovo videogioco di punta per il quale sono stati necessari 8 anni di sviluppo. Starfield, prima nuova IP dopo 26 anni dall’uscita del primo Fallout e dopo 29 anni dall’uscita del primo The Elder Scrolls, grazie anche all’immensa pubblicità di Microsoft che ha puntato molto sull’esclusività del titolo in quanto first party, è riuscito addirittura a far aumentare di una buona percentuale le vendite di Xbox Series X|S in America e in Europa.
Il videogioco è ambientato nello spazio, siamo nel 2330 e la Terra è un pianeta disabitato. Gli esseri umani sono riusciti nel 2050 ad atterrare su Marte, da quel momento la tecnologia aerospaziale ha una grossa impennata e gli esseri umani riescono a colonizzare diversi pianeti, anche quelli di galassie diverse dalla Via Lattea. Dopo aver creato il proprio personaggio con un’ampia scelta per la caratterizzazione, questo, nelle prime fasi di gioco, troverà un manufatto mentre è al lavoro in una miniera. Tale manufatto è parte di una serie di manufatti di cui si sa poco e nulla e che sono oggetto di studio di Constellation, un gruppo di studiosi incuriositi dalla natura di questi manufatti. Dopo aver presentato il manufatto ritrovato al suddetto gruppo, il nostro personaggio sarà invitato a farne parte ed è da qui che inizia l’avventura da ricercatori spaziali nell’immenso universo di gioco.
Starfield è un titolo che, proprio come Bethesda ha sempre fatto per il suo genere di spicco, si concentra moltissimo sul world building dell’open world che, in questo caso, non ne è uno di mondo, ma ne sono tanti, in quanto su ogni pianeta vige una certa organizzazione politica, con diverse città, diversi personaggi, diverse situazioni sociali. La costruzione fantapolitica delle diverse organizzazioni politiche, le quali si sono fatte guerra per il controllo di determinati pianeti, richiama la storia umana ed è tra le caratteristiche più affascinanti di Starfield. Anche in questo caso, ogni personaggio ha una personalità spiccata ed è importante per la propria avventura. Ad ogni modo, forse l’unica pecca di Starfield è proprio la storia principale: questa non riesce ad essere interessante quanto il resto del mondo di gioco che permette di immergersi totalmente nell’esplorazione di una pluralità di pianeti che distolgono l’attenzione dalla missione principale di ritrovare i manufatti.
2. Hi-Fi Rush
Hi-Fi Rush viene pubblicato in esclusiva per Xbox Series X|S e PC nel gennaio del 2023 ed è tra i pochi recenti videogiochi di Bethesda ad arrivare anche su PlayStation 5, il 19 marzo 2024. Si tratta di un videogioco musicale che ha lasciato piacevolmente sorpresi i videogiocatori: lo stile grafico dai colori accesi e cartoon rendono il videogioco accattivante e una goduria per gli occhi. Il protagonista, Chai, decide di far parte del Progetto Armstrong – un progetto per la sostituzione cibernetica degli arti – per sostituire il suo attuale braccio disabile con un nuovo braccio cibernetico. Per un errore, mentre era in corso l’operazione di sostituzione, l’MP3 di Chai viene inserito all’interno del suo petto; da quel momento, ogni movimento del protagonista va all’unisono con il proprio MP3 installato ed è ciò che giustifica la natura musicale del videogioco.
Nelle fasi action, il giocatore deve prestare attenzione a seguire il ritmo durante i combattimenti in modo da ottenere un punteggio più alto. La storia, dopo l’installazione del braccio, prosegue con l’affiancamento a Chai di Peppermint e altri alleati che scoprono che dietro il Progetto Armstrong vi è una volontà da parte dell’azienda produttrice di controllare le menti. A partire da questa scoperta, Chai e i suoi compagni iniziano la loro avventura per combattere tale ingiustizia.
3. Ghostwire: Tokyo
Ghostwire: Tokyo è sicuramente tra i videogiochi di Bethesda più suggestivi per le ambientazioni. Il gioco è ambientato a Tokyo, una Tokyo desolata in seguito all’invasione di entità sovrannaturali. Il protagonista di nome Akito, in seguito ad un incidente stradale mortale, viene posseduto da uno spirito che gli permette di restare tra la vita e la morte. Questo spirito, appartenente ad un ex investigatore del paranormale, permette ad Akito di sfruttare le sue abilità nel controllo dei quattro elementi fondamentali. Tali abilità, potenziabili in pieno stile action-adventure, sono l’elemento principale del sistema di combattimento.
Il sistema di combattimento è dinamico e spettacolare, con la possibilità di Akito di cambiare da un elemento ad un altro durante il combattimento in base al nemico che ha di fronte. Lo scopo di Akito è di salvare la sua famiglia, in particolare sua sorella, che è nelle mani di un essere molto potente che indossa una maschera del demone Han’nya, una delle figure mitologiche giapponesi più famose. Il videogioco si presenta con una grafica curata nei minimi dettagli e riesce a ricreare l’atmosfera di una Tokyo cupa, controllata da strane creature, le quali sono la rappresentazione delle anime dell’intera popolazione.
Fonte immagine: Bethesda.net