Libri classici della letteratura coreana: i 10 che non puoi perdere

10 libri classici della letteratura coreana che non puoi perdere

La letteratura coreana vanta più di due millenni di storia ed è conosciuta in tutto il mondo nonostante la Corea sia sempre stata oscurata dalla Cina e il Giappone. Possiamo affermare che la letteratura coreana tratta di tematiche sociali, affettive, storiche, il cui scopo principale è quello di far riflettere il lettore e di spronarlo a porsi domande a cui non sempre ci sono risposte. Scopriamo i libri classici della letteratura coreana da non perdere.

10 libri classici della letteratura coreana da scoprire

  • La storia di Hong Kil-tong di Hŏ Kyun
    Il romanzo che dà inizio alla storia della letteratura coreana risale al XVI secolo, l’autore è uno scrittore vissuto nel periodo della dinastia Joseon. Il protagonista del questo romanzo è il figlio illegittimo di un ministro e di una serva, pur essendo dotato di grande intelligenza il giovane soffre la sua condizione di figlio illegittimo che non gli permetterà mai di essere parte integrante della famiglia né di accedere alla carriera governativa.

  • Pachinko, la moglie coreana di Min Jin Lee
    Se si parla di letteratura coreana, non si può non parlare di questo romanzo, sul quale è basata anche una serie Netflix. Trattasi di un romanzo che abbraccia 80 anni di storia e perciò diverse generazioni. Il Pachinko è un gioco d’azzardo Giapponese che troviamo verso la seconda metà del ‘900. Questo romanzo ha un grande significato e ci invita a riflettere perché ogni giorno si può vincere o perdere tutto, proprio come nel gioco, e l’unica decisione che dobbiamo prendere è se accettare il rischio oppure no. 

  • Atti Umani di Han Kong
    Il libro narra i fatti avvenuti durante e dopo il massacro di Gwangju. Siamo in Corea del Sud nel 1980, dopo il colpo di Stato di Chun Doo-hwan, i soldati incominciano a sparare sulla folla che protestava facendo una vera e propria strage. Un romanzo della letteratura coreana che presenta toni forti e crudeli: l’intenzione della scrittrice è quella di farci conoscere una parte di mondo di cui non si parla con la giusta attenzione.

  • Le origini del male di You-jeong Jeong
    Yu-jin si sveglia una mattina nel proprio letto e scopre di essere ricoperto di sangue. Non solo il suo corpo, ma tutta la stanza ne è imbrattata. Lui non ricorda quasi niente della notte appena trascorsa, solo di essere uscito a correre per distendere i nervi. Yu-jin è sottoposto a una terapia di psicofarmaci che tiene a bada l’epilessia di cui soffre, ma provoca terribili effetti collaterali: emicranie atroci, acufene, attacchi di rabbia. E vuoti di memoria. Ecco perché non ricorda cosa sia successo per essere ricoperto di sangue. Yu-jin esplora l’appartamento e trova in salotto il cadavere della madre, con la gola tagliata.
    Sicuramente tra i 10 libri classici della letteratura coreana che vale la pena leggere!

  • Prenditi cura di lei di Kyung-Sook Shin
    Shin Kyung-sook è tra i nomi più famosi della letteratura coreana. È stata la prima scrittrice della Corea del Sud e la prima donna a vincere nel 2012 il Man Asian Literary Prize, il più prestigioso premio asiatico, per il suo libro Prenditi cura di lei, pubblicato in 32 paesi. La narrazione inizia in un’affollata stazione della metropolitana di un paese orientale; una coppia di anziani si precipita verso il treno appena arrivato. L’uomo, la borsa della donna in mano, riesce a malapena a salire in carrozza. Non appena si volta, però, scopre con sgomento che i suoi occhi non vedono più la camicetta celeste, la giacca bianca e la gonna beige a pieghe della moglie. Della donna non vi è più traccia. Sparita, letteralmente inghiottita dalla folla. Così Park So-nyo, 69 anni, minuta, capelli argentati con permanente, scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul.

  • Le nostre ore felici di Ji-young Gong
    Dopo aver tentato il suicidio per tre volte, Mun Yujong, giovane professoressa universitaria, accetta l’invito della zia, Suor Monica, di accompagnarla nelle visite a un detenuto rinchiuso nel braccio della morte, sperando che questo incontro possa in qualche modo spingerla a vivere. Con grande scetticismo, accetterà di incontrarlo ogni giovedì dalle 10 alle 13, per un mese: diventeranno le loro ore felici. Uno davanti all’altra, ed entrambi di fronte alla morte, le loro anime si apriranno lenendo ferite profonde e scoprendo quell’intimità e quella comprensione che la vita non ha concesso loro. Solo così Mun Yujong ritroverà una motivazione per vivere… “Le nostre ore felici” è uno dei libri più commoventi della letteratura coreana!
  • Pavana per una principessa defunta di Min-Gyu Park
    Altro romanzo noto nella letteratura coreana. La trama è la seguente: un giovane segnato dalla separazione dei genitori (il padre, un bellissimo uomo diventato star del cinema, ha abbandonato lui e la madre, una donna dall’aspetto insignificante), conduce un’esistenza inconcludente. Trova lavoro nel parcheggio di un grande magazzino, dove conosce una ragazza molto brutta e stringe amicizia con un collega più grande di lui che ama molto filosofeggiare e bere birra. Siamo a metà degli anni Ottanta a Seul, un periodo di boom economico. Il protagonista, che ha ereditato la bellezza dal padre, si avvicina alla ragazza, e lentamente nasce un rapporto sempre più profondo e delicato. Con la complicità del collega, si crea un terzetto che trascorre insieme la maggior parte del tempo libero, in un viaggio di conoscenza reciproca e di amicizia bruscamente interrotto dal tentato suicidio dell’amico e dall’improvvisa partenza della ragazza. La ritroverà dopo molte ricerche: la storia sembra destinata al lieto fine, ma un tragico incidente spezzerà questo sogno..

  • Il cane che osava sognare di Sun-Mi Hwang
    In questo viaggio nella letteratura coreana ecco un libro per bambini che gli permetterà di divertirsi mentre apprendono un’importante morale.
    Chioma è una cagnolina vivace, la più sveglia della cucciolata e la preferita del suo padrone. Il suo mondo è il cortile di casa, che condivide con i fratelli, la madre e gli umani che si occupano di loro. Una vita all’apparenza semplice, ma che nasconde pericoli inaspettati come una vecchia gatta bizzosa, umani che rubano cuccioli e l’ignoto, affascinante mondo al di fuori del cancello. Con una prosa lieve ma diretta “Il cane che osava sognare” è una fiaba saggia sul rapporto tra cane e uomo e la celebrazione di una vita vissuta con coraggio.

  • L’infinito mare dei vent’anni di Sok-Yong Hwang
    Degno di appartenere alla top 10 tra i migliori libri della letteratura coreana, questo romanzo racconta la storia di Chun, un ragazzo sudcoreano in procinto di partire per il Vietnam a combattere una guerra che non lo riguarda, ripensa alla giovinezza a cui sta per dire addio. Attraverso una serie di flashback incrociati, dove la voce di Chun si alterna a quella dei suoi amici più stretti, ripercorriamo il suo abbandono della scuola, il viaggio iniziatico per il Paese in compagnia di Inho, le aspirazioni letterarie, le prime esperienze amorose, l’arresto in seguito a una protesta studentesca e l’incontro con il “Capitano” che gli farà da guida nel mondo del proletariato.
  • Io ci sarò di Kyung-Sook Shin
    Ultimo di questa lista sui 10 libri classici della letteratura coreana. In una mattina innevata il telefono squilla a casa della scrittrice Jeong Yun. A chiamarla è un uomo che non sente da anni e a cui è stata molto legata, e le porta la notizia che il loro adorato professore degli anni universitari è in ospedale e sta per morire. In un istante la donna sente il passato che ritorna, le emozioni del periodo più profondo, traumatico ed eccitante della sua vita.

Fonte dell’immagine in evidenza: Pixabay

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