A misura d’uomo, l’esordio d’autore di Roberto Camurri

A misura d’uomo, l’esordio d’autore di Roberto Camurri

Si intitola A misura d’uomo il romanzo d’esordio di Roberto Camurri, giovane autore emiliano, pubblicato per NN editore il 25 gennaio scorso.

Si tratta di un romanzo di racconti, in cui si intrecciano le vite di diversi personaggi, costantemente alle prese con un senso di malessere e pervasi da incomprensibili sensi di colpa e dalla voglia di evadere dalla realtà di provincia. Le vicende dei protagonisti del primo libro di Camurri sono infatti ambientate a Fabbrico, un paese di poche anime in provincia di Reggio Emilia, circondato da campi e con sole due strade, di cui è originario lo stesso autore.

A misura d’uomo: storie d’amore e di amicizia in un paese di provincia

Davide e Valerio si conoscono da bambini, sono nati e cresciuti a Fabbrico, paesino dell’Emilia “a misura d’uomo”, a cui sono molto legati, ma che a un certo punto sembra opprimerli, trascinandoli in una spirale di smarrimento e inquietudine. La loro è un’amicizia solida e vera. Una sera d’estate Davide incontra Anela. I due si innamorano e iniziano una relazione. L’arrivo di Anela crea inevitabilmente una spaccatura tra i due amici che, infatti, ben presto si allontanano. Un giorno Valerio decide di lasciare il paese e di partire per la città per costruire il suo futuro, così Davide inizia a perdersi…

« Lì, appoggiata alla finestra chiusa, dietro i vasi che strabordavano d’acqua, si era sentita un’intrusa, come se assistesse a uno spettacolo che non riusciva a capire fino in fondo, come se la sua presenza fosse parte di un triangolo, un vertice che doveva esserci solo per non far perdere consistenza a quella che sarebbe stata una retta infinita, destinata al precipizio ».

Al racconto del triangolo d’amore e di amicizia che unisce Davide, Valerio e Anela si intrecciano le storie di altri personaggi, amici dei protagonisti, ai quali sono legati da un filo fatto di sogni, paure e “male di vivere“. Ci sono la bella Elena e il fragile Mario, Paolo e l’audace Maddalena, Luigi, il partigiano Giuseppe e la vecchia Bice, proprietaria del bar del paese, dove i protagonisti si ritrovano per scambiarsi confidenze tra un caffè o una sambuca.

I “quadri” di Roberto Camurri

Camurri ha uno stile di scrittura personale e molto particolare. Come detto, la sua opera d’esordio è un romanzo di racconti che ha come nucleo la relazione tra Valerio, Anela e Davide, attorno alla quale si intessono le storie di altri personaggi. I racconti però non seguono una precisa sequenza temporale. L’autore ha infatti scelto di operare continui salti temporali. Tra flash back e balzi in avanti nel tempo, Camurri costruisce scene che costituiscono storie a sé, ma che si intersecano e amalgamano perfettamente tra loro.

A misura d’uomo è un romanzo che parla d’amore, d’amicizia, di vita e di morte, che racconta sentimenti ed emozioni contrastanti, in modo autentico, con un linguaggio semplice, rapido, a tratti delicato, a tratti grezzo e viscerale. L’autore “trascina” letteralmente il lettore nella narrazione, creando empatia tra i personaggi e il lettore. Camurri descrive in maniera così dettagliata ed esplicita le situazioni  che racconta – dalle scene di sesso ai paesaggi di Fabbrico – che sembra quasi di assistere in prima persona agli eventi narrati.

I racconti proposti sono istantanee di vita quotidiana, quadri dipinti con pennellate rapide ed evocative.

Tuttavia lo scrittore sceglie di lasciare irrisolte alcune questioni, molti sono infatti i dettagli mancanti. « Non ho voluto spiegare tutto – ha dichiarato – , per dare spazio a chi legge di costruirsi la propria storia e lasciare un senso di sospensione ».

Il risultato è un romanzo originale e convincente. Piace soprattutto la scelta di ambientare i racconti in un paese della provincia italiana, che poi è la reale protagonista del libro.

« La provincia – ha spiegato l’autore all’Ansa – ti fa sentire parte di una cosa, provi un sentimento forte, forse eccessivo, ma lo senti e non sai perché…cresci lì, crei quel tipo di rapporti che usano poche parole e che fanno fatica a esprimere emozioni, in cui tutto si basa sui gesti ».

Camurri esprime sapientemente quel senso di vuoto, mancanza e noia che spesso attanaglia chi vive in piccoli paesi di provincia. Un sentimento di angoscia da cui bisogna perennemente sfuggire per non perdersi, e per riuscirci ci si aggrappa all’amore e agli affetti, ma non sempre basta. Alla fine, paradossalmente, è proprio la terra natìa, odiata e amata allo stesso tempo, a costituire l’unico punto fermo;  è in realtà tutto quello che si ha, tutto ciò che si è.

« Gli sembra che quella pianura, il giallo dei campi, il verde del foraggio, il marrone della terra disossata sia tutto quello che ha, sia, in fin dei conti, quello che è ».

Chi è Roberto Camurri

Roberto Camurri  – nato nel 1982, undici giorni dopo la finale dei Mondiali a Madrid – è un autore emiliano. Vive a Parma ma è nativo di Fabbrico, un paese che definisce triste e magnifico, di cui è innamorato forse perché è riuscito a scappare. È sposato con Francesca e hanno una figlia. Lavora con i matti e crede ci sia un motivo, ma non vuole sapere quale. Scrive da pochi anni, anche se avrebbe voluto scrivere da sempre.

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A proposito di Antonella Sica

Napoletana, laureata in Comunicazione pubblica, sociale e politica alla Federico II. Giornalista pubblicista; appassionata di musica, sport, attualità, comunicazione. Ama scrivere, fotografare, creare lavorando all'uncinetto e a punto croce. Realizza bijoux a crochet utilizzando anche materiale di riciclo.

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