Attraverso la vita, il romanzo di Sigrid Nunez | Recensione

Sigrid Nunez

Sigrid Nunez firma un romanzo arguto e che offre numerosi spunti di riflessione

Esce in Italia per Garzanti Attraverso la vita, il nuovo romanzo di Sigrid Nunez, insignita nel 2018 del National Book Award con il romanzo L’amico fedele. L’amicizia è nuovamente al centro della narrazione: una narrazione breve ed arguta che, in un esiguo numero di pagine, offre al lettore numerosi spunti di riflessione, ponendo interrogativi su controversi e dibattuti temi di attualità: dalla crisi ecologica e climatica al fine vita, dalla sostenibilità dell’incremento demografico terrestre alla famiglia in senso tradizionale.
In Attraverso la vita, è sovvertito il canone della famiglia come primaria struttura sociale: una donna di mezza età, malata terminale di cancro, sceglie di non avere sua figlia accanto a sé nei suoi ultimi giorni, ma una vecchia amica che la donna non incontrava da moltissimi anni, una compagna d’università attraverso il cui sguardo il lettore segue le vicende narrate. Le due donne formano un micro-cosmo di mutuo soccorso, una famiglia dov’è soddisfatto il bisogno di essere ascoltati e quello di essere compresi, finanche nelle scelte difficili e definitive, quelle dalle quali non si può più tornare indietro.
Il lettore non conoscerà mai i nomi delle due donne al centro del romanzo, che fino all’ultima pagina resteranno donne senza nome: non è l’identità delle stesse ad essere realmente rilevante ai fini narrativi, ma la comunione d’intenti, l’empatia, lo starsi accanto. Altrettanto difficile sarà per il lettore delineare, anche soltanto a grandi linee, la trama di Attraverso la vita, che presenta una trama piuttosto debole e si struttura attraverso incontri e conversazioni nelle quali si esprime al meglio l’arguzia dell’autrice; una struttura che, se da un lato rende la lettura difficoltosa e a tratti dispersiva, dall’altro consente di diversificare le tematiche ed i punti di vista: una conferenza sulla crisi ecologica e su quanto sia opportuno e sostenibile continuare a procreare in un mondo che sta morendo, la lettura di un thriller psicologico su un serial killer che cerca sé stesso negli altri, le visite ad un’anziana donna sola per conto di suo figlio, il dialogo costante con una malata terminale che s’interroga su ciò che la vita le ha tolto e donato.

Dotato di un’ottima prosa e denso di contenuto, l’ultimo romanzo di Sigrid Nunez non è un romanzo per tutti, ma per pochi: è un romanzo breve da non consumarsi tutto insieme, ma lentamente, poco alla volta, soppesando le parole e senza aspettarsi grossi sbocchi narrativi, ma piuttosto una riflessione arguta sull’esistenza e l’umana natura, sui suoi limiti e le sue potenzialità. Una lettura che pone insidie ed ostacoli, che pone domande più che dare risposte, che fornisce spunti di riflessione che danno l’occasione d’interrogarsi su temi di massima attualità. 

A proposito di Giorgia D'Alessandro

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

Vedi tutti gli articoli di Giorgia D'Alessandro

Commenta