Barbie The World Tour è un libro illustrato del 2024 pubblicato da Rizzoli, uscito dopo il grande successo del film Barbie di Greta Gerwig. Nel corso del 2023 si è assistito ad una Barbiemania in ogni angolo del pianeta: il film ha conquistato milioni di spettatori generando un vero e proprio fenomeno culturale. Barbie The World Tour nasce come una celebrazione conclusiva del film: attraverso il libro il lettore può intraprendere un viaggio ripercorrendo il tour promozionale e conoscendo nel dettaglio tutti i look indossati dall’attrice protagonista. Il libro illustrato porta la firma di Margot Robbie, che ha incarnato a pieno lo stile di Barbie, e il suo stylist Andrew Mukamal, che si è occupato di rendere giustizia all’eredità della bambola più famosa di tutti i tempi.
Dal tour promozionale al libro illustrato
Barbie The World Tour segue passo dopo passo ogni tappa, da Sydney a Londra: quest’ultima è stata l’ultima tappa del tour, che successivamente è stato interrotto a causa dello sciopero indetto da SAG-AFTRA, ovvero il sindacato degli attori statunitense. Lo sciopero, iniziato il 14 luglio 2023, ha comportato la sospensione di ogni attività, comprese le premiere internazionali. Margot Robbie si è schierata sin da subito a favore dello sciopero, sospendendo ogni attività promozionale del film. Prima dell’interruzione, il tour aveva toccato città come Sydney, Seoul e Los Angeles, dov’è stata presentata la prima mondiale.
Dopo Londra erano previste altre tre tappe, Berlino, New York e Tokyo, che però sono state annullate. Margot Robbie e Andrew Mukamal avevano pronti tutti i look che l’attrice avrebbe dovuto indossare durante gli eventi: per non perdere tutto il lavoro, hanno deciso di scattare degli shooting e raccoglierli in questo libro celebrativo.

Il rapporto tra Barbie e la moda raccontato in Barbie: The World Tour
All’inizio del libro troverete una breve introduzione in cui è riportata un’interessante conversazione tra Margot Robbie, Andrew Mukamal e la ex direttrice di Vogue Cina Margaret Zhang, in cui discutono dell’impatto culturale del film e del rapporto tra Barbie e il mondo della moda. Nel film di Greta Gerwig i costumi hanno un ruolo ben preciso, ovvero quello di raccontare l’evoluzione di Barbie. All’inizio del film i costumi sono più rigidi e strutturati nelle forme e nei tessuti, per simboleggiare il percorso di vita già deciso di Barbie. Alla fine della pellicola, invece, gli abiti sono più morbidi e rilassati, per comunicare meglio l’evoluzione della protagonista.
Ma con il tour promozionale l’attrice australiana e il suo team hanno deciso di giocare ancora di più con la moda riprendendo il concetto di vestirsi per l’occasione tipico di Barbie. Da qui nasce l’idea di scegliere di ricreare degli abiti dagli archivi Mattel che fossero perfetti per ogni tappa e occasione: per esempio l’evento promozionale in Messico era a tema discoteca e la bambola scelta come ispirazione è stata Earring Magic del 1992, che aveva dei grandi orecchini e un mini dress colorato (che ha ricreato Pucci). Margot Robbie ha dichiarato di aver vissuto una delle esperienze più belle facendo questo film, perché ha potuto osservare da vicino i dietro le quinte del mondo della moda e divertirsi nell’indossare tanti look speciali.
I look iconici di Barbie ricreati per il World Tour
La sfida iniziale di Mukamal era quella di associare un brand ad ogni modello di bambola, in modo che gli abiti riprodotti rispecchiassero l’estetica e la personalità degli originali. Per la prima tappa del tour, Mukamal non poteva non ispirarsi alla prima Barbie in assoluto creata da Ruth Handler: The Original del 1959 ha dato inizio a tutto con il suo costume da bagno a strisce bianche e nere. Per ricreare questo look il team si è affidato a Hervé Leger, maison nota per gli abiti super fascianti chiamati bondage dresses. Quasi tutti i look del tour sono stati accompagnati da scarpe Manolo Blahnik, che ha creato le mules che ricordano proprio quelle scarpe che andavano bene con tutto e che tutte le Barbie indossavano.
Per la tappa di Seoul il look protagonista è stato quello della Barbie Day to Night del 1985: questa bambola aveva due vestiti in uno, un tailleur da lavoro per il giorno e un look glamour da sera. Mukamal si è subito rivolto a Donatella Versace: un look che parlava della rivoluzionaria donna moderna non poteva non essere realizzato da colei che è stata il volto dell’emancipazione femminile nel settore della moda. Donatella realizza due look ispirandosi ad una donna di successo, intraprendente, proprio come Barbie che è capace di rivestire tutti i ruoli.
- Fonte immagine: dal libro in vendita su Amazon
- Fonte immagine: dal libro in vendita su Amazon
A Los Angeles si è tenuta la prima mondiale del film: gli abiti indossati da Margot Robbie non potevano non essere magnifici per un evento così speciale. Il look protagonista è stato ispirato dalla Barbie Solo in the Spotlight del 1960: un lungo abito da sera ricoperto da paillette con una rosa rossa che spicca sul tulle nero sul fondo. Per questa occasione prestigiosa l’abito è stato disegnato da Daniel Roseberry per Schiaparelli e il girocollo di diamanti da Lorraine Schwartz.
Per la prima (e ultima) tappa europea a Londra Mukamal si è ispirato alla Barbie Enchanted Evening del 1960. Sia per lo stile dell’abito, sia per la città, la scelta è ricaduta ovviamente sulla maison inglese Vivienne Westwood: Andres Kronthaler (marito di Vivienne Westwood) ha ricreato perfettamente quell’atmosfera anni ’60 con un abito di raso rosa caratterizzato dal tipico corsetto di Vivienne Westwood e una stola di pelliccia bianca.
Questi sono solo alcuni dei look indossati da Margot Robbie durante le tappe del tour prima dell’interruzione. Anche le altre tre tappe avevano come protagonisti dei vestiti speciali, che, però, non hanno mai visto il pink carpet. Per Berlino era stato ricreato da Givenchy il look della Barbie Gay Parisienne del 1959, una delle primissime ad arrivare in Europa. Mentre per Tokyo Miuccia Prada si è occupata di ben due look con le sue due case di moda: con Miu Miu ha ricreato il completo dorato della Barbie Evening Splendor del 1959 che si abbinava perfettamente all’estetica della capitale nipponica; con Prada, invece, crea quello che avrebbe dovuto essere il gran finale del tour. L’abito finale si ispira alla Barbie Black Magic Ensemble del 1964, il più chic di tutti e il preferito della creatrice Ruth Handler. In totale Andrew Mukamal, Margot Robbie e tutti gli stilisti coinvolti si sono ispirati a ben diciassette bambole provenienti dall’archivio Mattel.
Barbie The World Tour, un libro imperdibile per i fan e gli appassionati
In definitiva, possiamo dire che il libro Barbie The World Tour è un libro ben riuscito perché riesce a riportare in maniera efficace l’immaginario visivo della bambola più iconica di tutti i tempi. Non è solo celebrativo del film, ma attraverso una selezione di look omaggia anche la storia di Barbie: perfetto per chi ha amato il film di Greta Gerwig, ma anche per i collezionisti di bambole e memorabilia Barbie o semplicemente per chi è appassionato di moda e cultura pop. È un libro curato nei minimi dettagli, dal tocco originale di includere i bozzetti degli stilisti, alla copertina che è di grande impatto: Margot Robbie veste il coordinato Chanel di Claudia Schiffer (per anni considerata la Barbie nel mondo reale) ed è alta circa 30 cm, esattamente come una vera bambola. Come risultato finale, la copertina di Barbie The World Tour sembra una scatola che possiamo trovare in un negozio di giocattoli, con la bambola e i suoi accessori all’interno. Sfogliare le pagine del libro è un po’ come tornare bambini e giocare di nuovo a vestire Barbie con ogni look immaginabile.
Fonte immagine: dal libro in vendita su Amazon