Ruth Handler: chi era la creatrice di Barbie

Ruth Handler, chi era la creatrice di Barbie

Chi è Ruth Handler? Come nasce Barbie e qual è la vera storia della bambola più venduta al mondo?

Barbie, l’iconica bambola di plastica con capelli biondi ed occhi azzurri, ha ormai una storia quasi centenaria ed un successo di portata mondiale. Punta di diamante della casa di produzione Mattel, è la bambola più venduta al mondo. I piccini la amano perché barbie può essere tutto ciò che vuole: astronauta, dottoressa, modella, chef.
Ma conosciamo la vera storia di Barbie? A chi era ispirata e chi era Ruth Handler, la sua creatrice?

Ruth Handler era una giovane donna statunitense di origini polacche, nata nel 1916. Ruth ebbe la fortuna di sposare, nel 1938, colui che sarà il cofondatore della Mattel: Elliott Handler. La coppia avrà due figli, Barbara e Ken.

A quei tempi non esistevano bambole in plastica dai lunghi capelli, ma c’erano solo bambolotti e bambole di pezza. La piccola Barbara era annoiata da quei giocattoli, quindi cominciò a ritagliare dai giornali delle bambole di carta, dando loro ruoli da adulti. Ruth Handler si accorse di quanto i giocattoli in commercio non fossero adatti a tutte le bambine: propose al marito di creare una bambola che avesse le sembianze di un’adulta ed egli accolse di buon grado l’idea. Ruth cominciò a progettare il nuovo giocattolo e, il 9 marzo 1959, apparì sugli scaffali la prima Barbie: capelli neri, costume zebrato e occhiali da sole, il suo nome era stato proprio ispirato dalla piccola Barbara.

La prima Barbie fu un successo e conquisterà lentamente tutti gli scaffali del mondo. Intanto Ruth Handler troverà posto nella presidenza della Mattel: tantissime altre versioni di Barbie verranno create, le verrà data una vera e propria biografia e un fidanzato, il famoso Ken.

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Ruth creò Barbie non solo per accontentare sua figlia, ma anche per far felici le altre bambine. I giocattoli di allora relegavano le piccole ragazze unicamente al ruolo di madre: potevano solo accudire i bambolotti e fingere che fossero i loro figli. Ma quando si è bambini, si hanno tanti sogni e una fervida immaginazione: c’è chi vuole diventare una madre, certamente, ma anche chi vorrebbe diventare una pasticcera, una dottoressa, addirittura un’astronauta. E perché non creare un giocattolo che potesse dare la possibilità ai bambini di immaginarsi in diversi ruoli?

«Barbie ha sempre rappresentato il fatto che le donne avessero diverse scelte» disse Ruth Handler. «Possiamo fare qualunque cosa, giusto Barbie?» era uno dei primi slogan per sponsorizzare la bambola.

Ruth Handler morì nel 2002, ma ancora oggi Barbie è un’icona per tutte le bambine e non solo. Con più di 30 film e ora un live action, la Mattel ha continuato ad impegnarsi per rendere Barbie sempre più inclusiva: oggi abbiamo anche bambole con diversi colori della pelle, con corpi diversi e persino con disabilità.

Fonte immagine: Public Domain Pictures

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