Botteghe di Tokyo, Urbanowicz | Recensione

Botteghe di Tokyo di Urbanowicz

Mateusz Urbanowicz

Mateusz Urbanowicz è un grafico e artista originario della regione della Slesia in Polonia. La sua carriera non comincia con l’arte, ma con l’ingegneria elettronica; tuttavia molto presto la computer grafica e il disegno ad acquarello sono diventate le sue priorità. Quello che prima era un hobby si è trasformato in un progetto lavorativo dal momento in cui Urbanowicz è entrato all’università per studiare computer grafica e animazione. Conclusi gli studi in Polonia Mateusz ha avuto la possibilità di trasferirsi in Giappone e frequentare la Kobe Design University presso la quale si è laureato presentando un progetto di cortometraggio animato dal nome “Right place”. Dal momento in cui si è trasferito in Giappone, l’amore nei confronti di questo paese lo ha convinto ad intraprendere la propria carriera come grafico e disegnatore a Tokyo. A partire dal 2013 ha cominciato a lavorare per lo studio di animazione Comix Waves Films realizzando principalmente sfondi e ambientazioni. Questa collaborazione ha portato alla partecipazione di Urbanowicz a due grandi progetti: “Hana to Alice” e “Space Dandy”. La sua fama da disegnatore, specialmente di ambienti e sfondi, fu tale che nel 2016 lavorò con Makoto Shinkai per la produzione del celebre film “Kimi no Na wa”. Affiancati a questi lavori ufficiali, Mateusz Urbanowicz ha realizzato anche un gran numero di tavole e grafiche personali dalle quali, inoltre, nascerà il libro “Botteghe di Tokyo”.

Botteghe di Tokyo

“Botteghe di Tokyo” è un volume illustrato, o artbook, edito da L’Ippocampo e pubblicato nel settembre del 2022. Nasce da un personale progetto artistico di Mateusz Urbanowicz cominciato nel 2016 in seguito alla sua collaborazione con uno studio di animazione di Tokyo. Fu proprio in quell’anno, infatti, che Urbanowicz cominciò a disegnare delle tavole raffiguranti alcune botteghe della città che lo colpirono particolarmente. Il progetto iniziale comprendeva 10 tavole illustrate, mentre l’opera finale ne vide l’aggiunta di altre 40. “Ho scelto le botteghe di questo volume come avevo fatto per la serie iniziale: ho osservato le tante fotografie scattate durante le mie passeggiate e ho dipinto quelle che più mi piacevano” queste le parole di Urbanowicz nell’introduzione del volume. Sfogliando le pagine, infatti, il lettore si imbatte in una serie di vivaci e pittoresche botteghe, ognuna delle quali  è affiancata da una descrizione che riporta: 

  • La storia della bottega
  • Il motivo per il quale l’artista ha scelto di disegnarla
  • Curiosità su alcuni dettagli raffigurati

Queste brevi descrizioni, accompagnate da immagini, sono riportate sia in lingua italiana che in giapponese. Ogni bottega è disegnata usando la sola tecnica dell’acquarello e curata in ogni minimo dettaglio. Dalle insegne alle vetrine, e persino gli interni di questi negozietti sono rappresentati nel modo più fedele possibile alla realtà in modo da permettere al lettore, o visitatore, di “teletrasportarsi” a Tokyo e immergersi nell’atmosfera vintage e colorata delle sue strade. “Spero che per quanti di voi non sono mai stati a Tokyo, ma anche chi la conosce a menadito, trovino interessanti queste botteghe che, inaspettatamente, suscitano un piacevole senso di nostalgia” così si conclude l’introduzione del volume. L’intento di Mateusz Urbanowicz di trasmettere attraverso quest’opera visiva tutta la su passione per il paese del Sol Levante è sicuramente riuscito, rendendo questo volume decisamente unico e particolare. 

La mostra immersiva 

 “Botteghe di Tokyo” non è solo un’opera cartacea, ma anche una mostra immersiva. Il successo che il volume di Urbanowicz ha avuto, anche in Italia, ha portato alla realizzazione di mostre itineranti dedicate alle ambientazioni nipponiche dell’artista. Attraverso un percorso, in tutto e per tutto costruito in modo tale da essere uguale ad una tipica strada giapponese, i visitatori possono passeggiare e ammirare le botteghe di Tokyo così come Urbanowicz fece al tempo della realizzazione delle sue tavole. Ogni bottega è stata riprodotta in scala seguendo le meticolose rappresentazioni dell’artista e fornendo così al visitatore una visione a 360 gradi di ogni edificio. La mostra, in Italia,  si è svolta tra gennaio e marzo 2022 presso gli spazi di Tenoha Milano e si pensa che possa essere riprodotta in futuro. In attesa che si presenti questa occasione, di certo il libro “Botteghe di Tokyo” resta un caposaldo dal quale partire per conoscere e sognare tutte le bellezze del Giappone. 

Foto in evidenza di: L’Ippocampo Edizioni

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