Cyber e Potere di Pierguido Iezzi: il lato oscuro dell’AI

Cyber e potere

Il CEO di Swascan, Pierguido Iezzi, tra gli esponenti di spicco della settimana romana dedicata al futuro. Tanti i temi e le domande nel suo ultimo libro, Cyber e Potere.

Nell’ambito della appena conclusa Rome Future Week, la settimana romana dedicata al futuro e all’innovazione, Pierguido Iezzi ha presentato, ad un pubblico esiguo ma interessato, il suo ultimo libro, Cyber e Potere.

Esperto di cyber sicurezza e attento alle tematiche legate all’ICT – Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione –, nonché CEO di Swascan, la piattaforma italiana di Security Testing, Iezzi ha pubblicato Cyber e Potere, un’analisi del lato oscuro della forza, delle debolezze e delle ambiguità del mondo 2.0.

Cyber e Potere: temi e problemi

Il tema è sostanzialmente uno, il potere. L’informatica e la tecnologia digitale erano, nel principio, relegate all’ambito del cosiddetto soft power, espressione coniata nello scorso secolo da Joseph Nye per indicare il potere – più sottile ed elegante di quello tradizionale di carattere politico, economico e militare – derivante dalla dimensione relazionale, culturale, diplomatica e ideale di uno Stato e che contribuisce, più o meno in egual misura, all’affermazione internazionale di un Paese. Si tratta di una sorta di potere morbido in grado, fino a qualche anno fa, di fungere da cuscinetto tra i cittadini e il potere forte concentrato nelle mani di pochi. Un confine, questo, che si sta assottigliando, tanto da far confluire l’informatica e le tecnologie tra le risorse a disposizione dell’hard power, o meglio in quello che i più suggestionabili definiscono dark power. Sta nascendo, come l’ha definito lo stesso Iezzi, “il regno di un potere nuovo”.

È un tema che ci riguarda da vicino, sia in quanto operatori culturali sia in quanto cittadini di un mondo libero, o che auspica a esser tale. L’autore, affiancato dal Presidente della Fondazione MAXXI, Alessandro Giuli, e dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sollevato anche il problema dell’identità e di quanto questa sia influenzata – anzi, minacciata – dal cyber.

Pierguido Iezzi: quando il cyber diventa potere

Lungi dal voler demonizzare tutto ciò che oggi si identifica con il progresso, è un dato di fatto che l’identità digitale dei cittadini del mondo sia oggi più presente e più rilevante dell’identità fisica degli stessi. E in quanto tale anche maggiormente vulnerabile.

Da tematica a emergenza, il confronto si è rivelato utile per analizzare le falle del sistema e i rischi che le grandi aziende, le pubbliche amministrazioni e le piccole e medie imprese corrono in tema di sicurezza informatica. Il pericolo più massiccio è rappresentato dalle cyber gang. I loro attacchi tramite ransomware, un malware che cripta i dati sensibili presenti sul pc di una vittima e minaccia poi di renderli pubblici se la vittima si rifiuta di pagare un riscatto in denaro, sono aumentati in Italia del 185% tra gennaio e giugno del 2023. La crescita esponenziale del cyber crime è da ricercare anche nelle nuove dinamiche geopolitiche e geoeconomiche innescate dal conflitto russo-ucraino, una guerra – la prima di una lunga serie, è ormai chiaro a tutti – “ibrida”; le forze dispiegate, infatti, non sono soltanto quelle militari, ma anche quelle politiche, diplomatiche e, soprattutto, cibernetiche. Una guerra che inaugura nuovi terreni di scontro, da quelli della rete a quelli informatici, fino al mondo cibernetico. Più che di guerra ibrida, chiarisce Iezzi, è opportuno parlare di guerra “cognitiva” per il forte impatto manipolatorio e psicologico che armi come la disinformazione e la propaganda esercitano sulle menti delle persone coinvolte. Anche di questo parla Cyber e potere di Pierguido Iezzi.

Questa novità è il risultato della cosiddetta “dottrina Gerasimov”, chiarisce il ministro Urso, teorizzata dall’omonimo generale delle Forze Armate della Russia, secondo cui la guerra va combattuta con ogni mezzo e su ogni campo, convenzionali e meno convenzionali. Cyber compreso.

La cyber sicurezza in Italia

Ma se in Italia il cyber crime ha subito un aumento di tale entità non è soltanto per il nuovo assetto politico ed economico che si sta delineando nei dintorni, ma soprattutto a causa di un rilevante ritardo in materia di cyber sicurezza rispetto ai paesi europei, giustificato – si fa per dire – dalla mancanza di risorse e, bisogna dirlo, anche di interesse. Tutto questo rende necessario un intervento repentino per difendere le piccole e medie imprese e la Pubblica Amministrazione, una delle maglie più deboli del tessuto italiano.

Cyber e Potere di Pierguido Iezzi fa luce sugli angoli più in ombra della questione, sui rischi del dark web per le aziende e per i singoli cittadini, ma sposta anche l’attenzione sul piano etico. In questo senso si è espresso il filosofo Riccardo Paradisi che ha commentato e approfondito il dibattito condotto da Iezzi e dal ministro Urso.

Quale etica per una rivoluzione universale?

Il rischio della perdita del controllo su questa specie di geografia immateriale, infatti, è concreto. Ed è concreto perché – come ammette Pierguido Iezzi –  la tecnologia non conosce morale, se non quella insita negli individui che la progettano o che la utilizzano. Definire un approccio etico, dunque, è una tappa fondamentale.

Ma la prima problematica, a tal proposito, è costituita dalla scelta di un tipo di etica che deve essere universale, in cui tutti possano riconoscersi. Quale etica per una rivoluzione che deve essere globale? Quale possibile compromesso tra una cultura etnocentrica (incentrata sull’ethnos) e una cultura che rischia di diventare tecnocentrica? Quale apparato legislativo è necessario progettare affinché l’AI sia utilizzata a supporto delle persone? Ma soprattutto, quante possibilità hanno gli Stati non dotati di un sistema liberale e democratico, o quelli in cui qualsiasi sistema possibile è soverchiato dall’ideologia, di rivestire un ruolo determinante al tavolo delle decisioni?

Domande che, al momento, continuano ad attendere risposte chiare ed efficaci. Per ora le voci interpellate si sono dette fiduciose nel modello culturale, quello greco e latino, che l’Europa ha alle spalle.

 

Fonte immagine: sezione della copertina del libro Cyber e Potere di Pierguido Iezzi (Amazon)

A proposito di M. S.

Laureata in Filologia, letterature e storia dell’antichità, ho la testa piena di film anni ’90, di fotografie e di libri usati. Ho conseguito un Master in Giornalismo ed editoria. Insegno italiano, latino e greco, scrivo quando ne ho bisogno e intervisto persone. Vivere mille vite possibili attraverso gli altri è la cosa che mi riesce meglio, perché mi solleva dalla pesantezza delle scelte.

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