L’aria innocente dell’estate, Melissa Harrison I Recensione

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“L’aria innocente dell’estate” (titolo originale: All Among the Barley), edito da Fazi (collana Le strade) e tradotto da Stefano Bortolussi, è l’ultimo romanzo della scrittrice Melissa Harrison con cui ha vinto il premio letterario dell’Unione europea nonché è stato nominato “il tascabile dell’Anno” dalla catena di librerie Waterstones.

“L’aria innocente dell’estate” è la storia nostalgica di una ragazza di campagna, alla ricerca della sua identità di donna in un mondo arcaico e maschilista. 

Melissa Harrison  è una scrittrice inglese; autrice dei romanzi Clay e At Hawthorn Time  selezionato per il Costa Book Award for Novel e per il Women’s Prize for Fiction e Rain, opera selezionata per il Wainwright Prize. La scrittrice  inoltre lavora come critica e editorialista per «The Times», «Financial Times» e «The Guardian». L’aria innocente dell’estate è il suo terzo romanzo.

“L’aria innocente dell’estate” è un romanzo d’altri tempi, ricco di descrizioni accurate e affascinanti dei paesaggi e della natura. Con un linguaggio fluido e semplice, il romanzo è caratterizzato da un ritmo cadenzato che conserva anche in un finale agrodolce e sorprendente.

L’aria innocente dell’estate, la trama

Siamo nella campagna inglese negli anni Trenta del Novecento. La protagonista de “L’aria innocente dell’estate” è la giovane Edie, una quattordicenne che fatica ad accettare le tradizioni che si tramandano nella sua famiglia: una famiglia dedita alla terra che coltiva da tanti anni con molta fatica, soprattutto dopo la Grande Guerra e la Grande Depressione. Nella sua famiglia i ruoli sono fissi e immodificabili: le donne non possono esprimere le proprie opinioni soprattutto se contrastanti con quelle del violento capofamiglia. Sua madre Ada, come sua nonna che era capace di conoscere in anticipo il futuro prossimo, conosce le arti curative che venivano associate alla “stregoneria”; forse Edie ha questo “dono”. Ciononostante Edie non riesce a riconoscersi nell’esempio di sua madre ma neanche in quello di sua sorella, Mary, che da poco si è sposata ed è diventata madre, succube, come le altre donne della comunità,  delle volontà di suo marito e dei suoi desideri. Tutto cambia quando in città arriva Connie,  all’anagrafe Constance FitzAllen, una  giornalista di Londra  che intende scrivere degli  usi e costumi della campagna al fine di tramandare le tradizioni agresti, descrivendo la campagna come un luogo idilliaco molto lontano dalla realtà.  Edie prenderà Connie come esempio: è una donna libera che non ha paura di tuffarsi nel lago nuda, che indossa i pantaloni e che esprime le sue idee politiche senza sentirsi intimorita dagli uomini. Connie rappresenta Londra, la “città” e per Edie, Connie è il suo lasciapassare per uscire dal contesto arcaico in cui vive. Ma andarsene la spaventa come rimanere. 

“L’aria innocente dell’estate” è consigliato a chi ama i romanzi ambientati nella campagna inglese del secolo scorso. 

Fonte immagine: Fazi editore

 

A proposito di Rita Giordano

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche e mi occupo di progettazione sociale per il No Profit. Mi definisco curiosa e appassionata verso l’arte in tutte le sue forme: amo scrivere, dipingere ma soprattutto leggere, tanto da andare in astinenza se non leggo per più di un una settimana. Ho collaborato con varie riviste specializzate (Storie, Cevitasumarte, Guerra e Pace, Eco delle città).

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