Da Caprera a Caprera: un cerchio di mare ed incanto

Da Caprera a Caprera

Da Caprera a Caprera è il titolo del recente testo scritto da Franco Cascini e pubblicato per i tipi de Il Frangente editori, casa editrice specializzata in scienze nautiche.

Franco Cascini, ex allievo del Centro Velico Caprera e magistrato, è oggi istruttore dello stesso centro conducendo vari corsi; ha, inoltre, viaggiato a lungo nel Mar Mediterraneo e ha compiuto due traversate atlantiche (di cui si fa resoconto nel testo L’Atlantico nel cuore, per i tipi de Il Frangente).

Da Caprera a Caprera: il testo

Da Caprera a Caprera di Cascini è il racconto di un viaggio che è un sogno: è l’idea che l’autore ha dell’isola ed è il resoconto di un’avventura vissuta; è crasi perfetta di desiderio e reale, crasi perfetta della tensione fra l’una e l’altra dimensione dell’essere umano.

«Caprera è diversa da tutto il resto del mondo e noi vorremmo che tutto il resto del mondo fosse così. Le voci del mare e del vento, delle barche che lasciano terra e dirigono verso il mare aperto, delle vele che soffiano e sbattono, dei frangenti che rotolano verso di noi, degli istruttori e degli allievi, e anche dei conigli selvatici e dei gabbiani… Queste voci vogliamo sentirle ancora: ne abbiamo raccolte tante, vorremo farle arrivare anche a voi»: questo pensiero – riportato in quarta di copertina – può ben riassumere il senso che intende comunicarci l’autore. Un’isola («un bastimento», come attraverso metafora dice l’autore) reale e ideale al tempo stesso, dallo “spirito leggendario” che aleggia intorno alle favole affascinate dal tempo, un luogo che è uno e tanti, un luogo che si fa “dentro” e “fuori”, che avvolge e che ammalia, un luogo d’incanto e buon vento per l’uomo di terra e di mare.

Addentrandoci nella lettura scopriamo racconti di mare che abbracciano non solo l’isola che dà il titolo al testo: al suo mare e al suo vento si intrecciano acque e soffi d’altrove – ora in Toscana, ora in Grecia, ora in Francia, ora in Spagna – e incontriamo periodi e pensieri sospesi fra i silenzi, fra antico e moderno, fra eco e ritorni: tutto parte e tutto ritorna, nel cuore dell’autore, da questa isola, che allegoricamente potremmo definire “novella Itaca”.

Significativa appare, in tale contesto, la dedica che apre il lavoro di Cascini: «Al Centro Velico Caprera», un attestato che pare di amore e di stima, al tempo stesso, parole che sanno così di mare, di terra, di vento, di passione.

«Oltrepassare i confini che chiudono le nostre giornate, attraversare un orizzonte che sembrava invalicabile, la sensazione di essere andati “al di là”»: ecco riassunto questo testo, un’emozione forse difficile da descrivere – le emozioni, il più delle volte, si nutrono di silenzi – ma imprescindibile dalla vita.

Fonte immagine in evidenza: casa editrice

A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Contatti: [email protected] [email protected]

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