Doppia goccia: recensione ed intervista all’autore Valentino Russo

Doppia goccia Valentino Russo

Doppia goccia è il coinvolgente romanzo poliziesco d’esordio di Valentino Russo, edito Valtrend e presentato al pubblico durante la rassegna letteraria InChiostro, rassegna letteraria che si è tenuta negli ultimi due weekend del mese di maggio e che è stata organizzata dalla stessa casa editrice, da tempo impegnata nella promozione attiva dell’editoria locale. 
Il romanzo, ambientato in una Napoli dai tratti chiaro-scuri, della quale si apprezzano nel romanzo tanto le zone più caratteristiche, rese celebri da cinema e letteratura, quanto le periferie e gli angoli più degradati, segue le indagini del Commissario Maurizio Buisson, brillante investigatore particolarmente politicamente scorretto, che conduce una vita dissoluta, tra alcol e bizzarre frequentazioni, che lo rende oggetto di disapprovazione e scherno da parte di colleghi e superiori. Completamente immerso nel lavoro e privo di legami stabili all’infuori di quello con i pesci del proprio acquario, che cura con amore, l’uomo coltiva rapporti soltanto con la donna di servizio, Concetta, ormai rassegnata al suo disordine e all’incuria in cui versa l’appartamento e la sua persona, e con l’ispettore Luca Rusciano, agente validissimo e braccio destro di Buisson. I due si trovano ad affrontare un complesso caso di omicidio: si tratta di una prostituta di colore trovata sfigurata ed uccisa nella zona industriale della città, della quale non si conosce l’identità. Un’invisibile che non interessa a nessuno, men che mai alle colleghe, reticenti nel dialogo con le forze dell’ordine, e ai clienti, reticenti a palesarsi come tali, sui quali peserebbe, oltre che l’umiliazione, il sospetto di omicidio: invisibile agli occhi di tutti meno che a quelli del Commissario, che si assume l’incarico di indagarne le cause e le modalità della morte, tra rocambolesche imprese e tecniche investigative ai limiti della legalità.

Il romanzo, appartenente al genere poliziesco, si rivela, in realtà, molto più di questo, per il finale sorprendente e dagli inquietanti risvolti psicologici che via via prendono le indagini, ponendo al lettore domande sulla natura umana e sulla coesistenza del bene e del male nello stesso individuo, con un ritmo serrato ed incalzante che conduce freneticamente il lettore fino alla risoluzione del caso, inaspettata e disarmante.

Un romanzo d’esordio ben scritto, coinvolgente ed appassionante che non può mancare nelle librerie degli appassionati del genere e dei sostenitori dell’editoria napoletana.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con l’autore Valentino Russo.

Doppia goccia: l’intervista con l’autore Valentino Russo

Valentino Russo, di professione avvocato: come nasce questo romanzo e il desiderio di scriverne uno?
Scrivere è una passione che viene da lontano e che permea tutta la mia vita, al di là di quella che è la mia professione. Ogni esperienza vissuta, ogni emozione è potenzialmente un seme che può far nascere l’ispirazione per una storia. Questo romanzo in particolare nasce diversi anni fa, quando ebbi l’idea di voler realizzare qualcosa di diverso rispetto ai romanzi gialli letti fino a quel momento. Questa ispirazione, unita ad una ragionata e strutturata opera di costruzione, hanno permesso la nascita di Doppia Goccia.

Doppia goccia è un romanzo poliziesco che ha per protagonista il commissario Buisson, brillante ed irriverente. Sei un lettore di polizieschi? Quali sono stati i modelli cui ti sei ispirato per l’ideazione del protagonista?
Sono un appassionato lettore di gialli in generale, da quelli più classici, alla Conan Doyle ed Agatha Christie, o “L’enigma della camera chiusa”, a quelli più moderni o di carattere più territoriale e campanilistico come sono quelli attualmente in auge. Il mio libro, quanto al suo protagonista, prende ispirazioni dai romanzi noir o dell’hard boiled, limando però i loro elementi più spigolosi e rielaborando un personaggio che sembra essere più un antieroe che lavora dalla parte dei buoni e che non ha nessun riserbo a far trasparire tutti i suoi difetti ed il suo essere insopportabile.

Napoli è più che sfondo, quasi protagonista del romanzo, col suo fascino ed i suoi misteri. Che rapporto hai con la città e quali sono i luoghi di Napoli a cui sei più legato?
Napoli, intesa non solo come città, ma come modo di essere e di vivere rappresenta l’altra protagonista del romanzo. Tutte le vicende si svolgono dentro di essa, toccando sia i luoghi più belli e turistici che quelli più periferici e cupi. Il lettore viene accompagnato attraverso la narrazione a conoscere tutte le sfaccettature che la nostra città riesce ad esprimere. Ecco, oltre ai colori della storia di un Commissario introverso e fieramente politicamente scorretto, al di là del tentativo di raggiungere la soluzione di un delitto, è presente una tela, un tessuto ben più complesso ed articolato, su cui si posano le vicende raccontate con leggerezza nel romanzo. Io, allo stesso modo di Buisson, mi sento molto legato a questo contesto in generale e credo che vivere in questa città ti permetta di vedere le cose in un modo diverso e speciale rispetto a tutti gli altri.

Quali sono i piani futuri del commissario Buisson? Ci saranno altre avventure in serbo per i lettori?
Credo sia molto difficile entrare nella mente del Commissario Buisson ed io stesso non saprei dare una risposta a questa domanda. Prometto però che cercherò di chiedergli con molto tatto i suoi progetti per il futuro!

A proposito di Giorgia D'Alessandro

Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

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