E.M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale | Recensione

E.M. Remarque, Niente di nuovo sul fronte occidentale | Recensione

Questo libro non vuol essere né un atto d’accusa né una confessione. Esso non è che il tentativo di raffigurare una generazione la quale – anche se sfuggì alle granate – venne distrutta dalla guerra.                                                            

                                                                                                                                                                                                Incipit, Erich Maria Remarque

 

E.M. Remarque è stato lo scrittore che più di tutti, probabilmente, seppe narrare la guerra e turbare gli animi del suo pubblico sulla sua insensatezza. Niente di nuovo sul fronte occidentale (Im Westen Nichts Neues) è il primo – nonché il più celebre – dei suoi romanzi racchiusi sotto la denominazione di “Trilogia della guerra”, che comprende La via del ritorno (Der Weg zurück) e Tre camerati (Drei Kameraden). Lo stesso Remarque sperimentò sulla propria pelle il conflitto sul fronte francese, forse la zona più martoriata d’Europa rimase ferito e, dopo l’armistizio, contribuì vivamente attraverso la propria arte a formare le coscienze nel ripudiare ogni tipo di conflitto. Im Westen Nichts Neus divenne un successo sin dal suo esordio di pubblicazione in volume nel 1929 e negli anni a seguire sarebbe stato tradotto in ben 50 lingue diverse. Tutte le opere di E.M. Remarque furono messe al bando e bruciate pubblicamente dopo il 1933, durante il periodo di dittatura nazista, perché considerati pericolosi e in grado di veicolare messaggi di pace e libertà che all’epoca erano considerati inammissibili ed “antipatriottici”.

 

Sinossi di Niente di nuovo sul fronte occidentale, E.M. Remarque

In una Germania sul piede di guerra, la propaganda e l’esaltazione del militarismo coinvolgono ogni contesto della vita dei cittadini. Il giovane Paul Bäumer, aspirante poeta e autore di drammi, è galvanizzato dall’idea di poter divenire un eroe immolandosi per la propria patria, quindi si arruola nell’esercito insieme ad altri suoi compagni di studi come volontario. Il gruppo formato da Paul, i suoi vecchi amici Kropp, Müller e Tjaden si unisce ad un reggimento stanziato nelle trincee del cosiddetto “fronte occidentale”, nei territori francesi. Lì incontrano Westhus, ex scavatore di torba, e il veterano Katczinski, informalmente soprannominato Kat, che fa loro da mentore e figura paterna nei terribili giorni di guerra. A poco a poco tutti i compagni di Paul cadono sotto i proiettili e le bombe del conflitto, lasciando il ragazzo solo e disilluso a combattere per un Paese destinato a soccombere. Egli morirà pochi giorni prima dell’annuncio ufficiale dell’armistizio e della resa dell’esercito tedesco. In una giornata serena, in cui il bollettino militare riporta la frase “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, Paul viene trovato disteso con un’espressione tranquilla, quasi felice di terminare così la propria vita.

Considerazioni

Attraverso gli occhi del diciannovenne Paul Bäumer e dei suoi commilitoni, E.M. Remarque ci catapulta in un mondo in cui nessuno è più in grado di distinguere fra bene e male, fra buoni e cattivi, in cui tutte le convinzioni ideologiche e politiche crollano come un castello di carte dinanzi ad una strage di giovani senza precedenti, che “annientò un’intera generazione”. Il linguaggio utilizzato dall’autore è forte e crudo, secco e cadenzato come la marcia dei soldati; le scene ambientate fra le trincee colpiscono simili a proiettili di mitragliatrice o bombe. Remarque non teme di descrivere anche attraverso dettagli raccapriccianti corpi dilaniati, morti cruente e ingiuste, perché le sue parole hanno il compito di sconvolgere, scuotere l’animo e trasportarlo verso picchi di pathos che esplodono in una catarsi liberatoria, esattamente come il pianto di Paul alla vista della madre e della sorella durante il suo ultimo giorno di licenza.
Gli orrori della Grande guerra, i continui pugni nello stomaco contro il lettore si mescolano al placido scorrere del tempo e al rincorrersi delle stagioni. Sullo sfondo, indifferente, la natura si preoccupa solo di sé, le descrizioni dei paesaggi francesi e dei piccoli villaggi, sì disastrati, sembrano ancora celare il proprio fascino passato. Essi semplicemente attendono che il tutto passi in un silenzio di scherno verso le follie dell’essere umano. La breve, eppure intensa lettura di Niente di nuovo sul fronte occidentale è un viaggio forse non adatto ad ogni tipo di lettore. Tuttavia si erge a faro ed esempio perfetto di ciò che dovrebbe essere la letteratura di guerra nuda e pura. E. M. Remarque obbliga a fare i conti con una realtà inquietante per la sua attualità, condannata da tutti noi, ma che stranamente, l’uomo si ostina a voler sempre rivivere.

L’edizione presa in analisi è edita da Biblioteca Neri Pozza. La traduzione è curata da Stefano Jacini, con aggiornamento e revisione della traduzione da parte di Wolfango della Croce.

Immagine di copertina: Biblioteca Neri Pozza

A proposito di Sara Napolitano

Ciao! Sono Sara, studentessa iscritta al terzo anno del corso di laurea Lingue e Culture Comparate presso l'università "L'Orientale" di Napoli. Studio inglese e giapponese (strizzando un po' di più l'occhio all'estremo Est del mondo). Le mie passioni ruotano attorno ad anime, manga, libri, musica, sport, ma anche natura e animali! Da sempre un'irriducibile curiosa.

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