Giorgio Borroni, Il vuoto dentro: parlare con i morti si può

Giorgio Borroni

Giorgio Borroni ha pubblicato con PubMe, nella Collana Ater, Il vuoto dentro, un romanzo cupo e breve, forse – come rivela l’autore stesso in un’intervista– il più cupo che abbia mai scritto.

Giorgio Borroni, Il vuoto dentro: parlare con i morti si può

Catapultati in una lercia periferia d’Italia, Biagio e Nadia vengono risucchiati dal fetore di putrido della bottega di Marione e di sua mamma Felicita, uno squallido bugigattolo con l’insegna che recita: «Carne e Pesce». L’odore dolciastro della carne è un tutt’uno con quello del pesce che sta per imputridirsi e il buio della sala è soffocante. Sarà nel retro di questa piccola e malmessa bottega che si consumerà tra Biagio e Nadia la partita a scacchi con la morte, un gioco perverso che ha delle regole precise il cui scopo è uno: parlare con i morti. Uno dei due, il più debole, pagherà con la morte, l’altro sarà poco più fortunato. Biagio, ex compagno di cella di Marione, è un uomo la cui irascibilità è una malattia e che ha alle spalle un crimine indicibile. Nadia è invece una donna frustrata e sola. Superata la soglia della bottega, il tempo parrà fermarsi e, come da un insano incubo, il lettore si desterà, insieme a uno dei due protagonisti, solo alla fine del romanzo per comprendere finalmente il motivo di una simile ordalia.

Classificabile nel genere suspense, Il vuoto dentro di Giorgio Borroni ha fin troppo di realistico per non suscitare nel lettore non solo un senso di disgusto, ma un vero senso di disagio ed inquietudine che spira dalle pagine del romanzo con un realismo spiazzante. Il desolamento di luoghi sviscerati di ogni dignità, il viaggio nei contorcimenti della psiche di Nadia e Biagio, anime vuote condannate al proprio senso di colpa, appaiono di un mostruoso tanto disturbante quanto più è umano.

Nemmeno la descrizione di “Lui”, il medium tra la vita e la morte, un mostro di fumo e viscidume, saranno tanto conturbanti di fronte al rito imbastito nell’aldiquà da Felicita e Marione: «Come inizierebbe questa barzelletta? Ci sono una povera illusa, due pazzi, un tizio disperato a contemplare una testa di morto che pare un’anguria su un banchetto di un fruttivendolo».

Potremmo dire che il senso del ridicolo che traspare agli occhi dei due protagonisti, Nadia e Biagio, che si alternano nel raccontare la storia in prima persona, suscita invece nel lettore una sorta di sentimento del contrario: una scena ridicola per chi non crede affatto nella possibilità di poter parlare con chi non c’è più; due figure, quella di Marione e Felicita, che complottano tra loro come due mosche che si accoppiano in aria… una scena insomma che susciterebbe il riso, senonché sono orrore e fastidio le sensazioni psicofisiche che ribollono negli occhi di chi legge. Un sentimento di ripugnanza che è, probabilmente, incarnato perfettamente dalla maschera che indosserà Marione, un ex carcerato per pedofilia: la maschera di un imbianchino su cui disegnerà il muso di un maiale.

Giorgio Borroni ha scritto quindi un libro che si legge tutto d’un fiato, ma che allo stesso tempo il fiato te lo toglie. La sua passione per il genere horror e per i sottogeneri che accoglie, si manifestano nei tanti esercizi di scrittura che pratica nella vita: un artista poliedrico, attore, sceneggiatore e traduttore di opere come Frankenstein” di Mary Shelley o “Dracula” di Bram Stoker che, con il Vuoto dentro, aggiunge un tassello a un genere che in Italia non è mai apprezzato abbastanza. Tanto più che classificare Il vuoto dentro di Giorgio Borroni in un unico genere sarebbe riduttivo data la profondità psicologica entro cui, con una carica di concretezza e laicità, riesce a muoversi con la sua scrittura.

Fonte immagine di copertina: ufficio Stampa.

Altri articoli da non perdere
Ribut: una miscellanea di poesia e arte | Intervista
Ribut: l'intervista agli autori e agli artisti

Ribut: visioni poetiche che incontrano l’arte Ribut è la nuova raccolta di poesie e prose, edita da Guida Editori e Scopri di più

Libri illustrati da MinaLima: 3 da leggere
Libri illustrati da MinaLima: 3 da leggere.

I libri illustrati da MinaLima sono dei veri e propri oggetti da collezione. I loro volumi estremamente colorati sono capaci Scopri di più

Gocce: raccolta poetica della scrittrice Lavinia Alberti
Gocce: raccolta poetica della scrittrice Lavinia Alberti

Spesso le parole di un libro o di una raccolta, si dispongono come delle Gocce, che gradualmente bagnano la mente Scopri di più

L’acqua del lago non è mai dolce, il sapore dell’adolescenza
L'acqua del lago non è mai dolce

L’acqua del lago non è mai dolce, edito Bompiani, è il terzo romanzo di Giulia Caminito. La giovane autrice romana, Scopri di più

Libri erotici: una rassegna della migliore letteratura erotica per nulla banale
Libri erotici: una rassegna della migliore letteratura erotica per nulla banale

Libri erotici: una rassegna della migliore letteratura erotica per non cadere nella banale porno-letteratura. Di libri erotici sono pieni gli Scopri di più

Variazioni senza tema di Mario Santanelli
Variazioni senza tema

Il 18 novembre nel foyer del Teatro San Ferdinando di Napoli, è stato presentato il nuovo libro di Manlio Santanelli, Scopri di più

A proposito di Marica Gragnaniello

Vedi tutti gli articoli di Marica Gragnaniello

Commenta