Tristana di Benito Pérez Galdós | Trama e analisi

Galdós

Bénito Pérez Galdós è uno dei più importanti scrittori spagnoli. È vissuto tra il XIX e il XX secolo e viene considerato uno dei maggiori esponenti del realismo, insieme a autori come Flaubert, Balzac e Dickens. Tra le sue opere più importanti, consultabili anche negli archivi della Real Academia Española, ricordiamo: La desheredada, El abuelo e Fortunata y Jacinta. In questo articolo ci concentriamo su Tristana, romanzo di Galdós pubblicato nel 1892, analizzandone la trama e i temi principali.

Trama di Tristana

Il romanzo di Galdós rappresenta in maniera realistica la vita di una giovane del suo tempo. La storia si apre con la descrizione di un nobile decaduto, Don Lope Garrido, che vive a Madrid con la serva Saturna e la giovane Tristana. Tristana è un’orfana affidata a Don Lope, che diventa il suo tutore e, una volta cresciuta, il suo seduttore. Tristana, però, è un’idealista che sogna di diventare un’attrice e crede fermamente nella libertà e nell’indipendenza della donna, rifiutando l’idea del matrimonio. Si innamora di un giovane pittore, Horacio, ma non vuole sposarlo per non sacrificare la propria autonomia. Quando Horacio si allontana da Madrid, il loro rapporto epistolare rivela le loro divergenze: lui è spaventato dalle idee progressiste di lei. Nel frattempo, Tristana si ammala gravemente e le viene amputata una gamba. La metamorfosi è totale: abbandona tutti i suoi sogni e Horacio, tornato a Madrid e trovandola cambiata, decide di sposare un’altra donna. In un finale tanto amaro quanto realistico, Tristana accetta di sposare un anziano Don Lope per pura convenienza, rassegnandosi a una vita mediocre e monotona.

Analisi e temi principali del romanzo

Tristana può essere assimilata a Madame Bovary. Entrambe condividono un forte risentimento per le vite a cui sono costrette, sognando un’esistenza diversa: Emma Bovary la vita romanzesca, Tristana una carriera artistica. Come Emma, Tristana idealizza l’amato Horacio, creandosi un’immagine che si infrange al suo ritorno. Oltre al modello di Flaubert, Galdós si ispirò probabilmente anche al Don Chisciotte di Cervantes. L’incipit del romanzo, con la descrizione di Don Lope, ricalca stilisticamente quello usato per descrivere Don Alonso Quijano.

Temi chiave: ideale vs. realtà

Il conflitto centrale del romanzo è lo scontro tra le aspirazioni della protagonista e le rigide convenzioni della società ottocentesca.

L’ideale di Tristana La realtà del XIX secolo
Libertà e indipendenza intellettuale ed economica. Il matrimonio come unico destino e sistemazione sociale per una donna.
Realizzazione personale attraverso l’arte (pittura, musica, teatro). Il ruolo della donna confinato all’ambiente domestico e alla cura della famiglia.
Un amore basato sulla parità e sull’unione di anime affini. Un amore che si scontra con la convenienza e il pragmatismo maschile.

Lo stile realista e il finale simbolico

Gli elementi realisti sono molti: i personaggi usano un linguaggio che riflette il loro status sociale e la loro provenienza. Il narratore è onnisciente, ma non sempre imparziale. Galdós, ad esempio, presenta Don Lope in maniera ironica, descrivendolo come una sorta di don Giovanni decaduto, reso ridicolo dalla sua età. Per concludere, non possiamo non sottolineare l’aspetto rivoluzionario del romanzo. Il personaggio di Tristana rappresenta una donna forte e fuori dagli schemi per il suo tempo, una figura che crede nell’emancipazione. Anche se alla fine si sposa, lo fa come scelta pragmatica, consapevole che la società non le permette di essere ciò che desidera. L’amputazione della gamba, infatti, è un potente simbolo della mutilazione dei suoi sogni. Da quel momento, Tristana non è più la stessa: la sua vita prende una svolta drastica verso la fine delle illusioni e l’accettazione della dura realtà.

Fonte immagine in evidenza: copertina Tristana edizione Cátedra

Articolo aggiornato il: 11/09/2025

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