Gli anni della leggerezza e la saga dei Cazalet

Gli anni della leggerezza e la saga dei Cazalet

Gli anni della leggerezza e la saga dei CazaletGli anni della leggerezza è il primo dei cinque volumi della saga familiare dei Cazalet scritta da Elizabeth Jane Howard e pubblicata dalla Fazi Editore.

Sebbene in Gran Bretagna sia un gran successo da tempo, la saga in Italia è arrivata solo nel 2014, quando la casa editrice ha avuto la brillante idea di pubblicare i primi tre capitoli: Gli anni della leggerezza, appunto, Il tempo dell’attesa e Confusione; Allontanarsi invece, quarto e penultimo libro, uscirà in libreria il 20 aprile.

La lungimiranza de Gli anni della leggerezza

Il primo romanzo è ambientato in Inghilterra tra il 1937 e il 1938 e presenta subito una realtà alto borghese, ancora fortemente legata ai rituali vittoriani; vi si ritrova un universo la cui vita scorre ancora con lentezza, agli albori di un’epoca che sarà successivamente sconvolta dalla Seconda Guerra Mondiale.

In un certo senso Gli anni della leggerezza si potrebbe intendere come una sorta di presentazione di tutti i protagonisti della vicenda: i capostipiti della famiglia sono William e Kitty, chiamati anche “il Generale” e “la Duchessa”, ed hanno tre figli maschi, Hugh, Edward e Rupert. Nel racconto appariranno anche le mogli dei tre fratelli, Sybil, Viola e Zoe; l’unica figlia femmina, Rachel, non ha famiglia perché omosessuale e investe il grosso delle sue energie ad accudire i genitori anziani e i nipoti Louise, Polly, Clary, Neville, Teddy e Simon. Altri personaggi si affiancheranno nella vicenda con apparizioni più o meno regolari.

Sebbene ci siano eventi significativi che sconvolgono il racconto e il ritmo del romanzo sia estremamente rilassato come i tempi di allora, il lettore non si annoia mai, anzi viene messo al centro delle riflessioni più o meno profonde che riescono a denudare il personaggio da qualsiasi tipo di facciata.

Un’enciclopedia di emozioni e sensazioni, di personalità e caratteri che riesce ad arrivare al profondo dell’anima di chi legge: proprio questa grande folla, che apparentemente può sembrare un punto debole nella costruzione narrativa, in questo caso può considerarsi a tutti gli effetti una carta vincente. Questo perché la Howard ha saputo ben calibrare i caratteri, li ha costruiti con grande destrezza e abilità, saldando insieme un’impalcatura caleidoscopica dalle mille sorprese.

Non dimentichiamo inoltre che la saga è stata scritta quasi un secolo fa e che le situazioni dipinte sono trattate con un gusto dall’attualità al limite dello sconvolgente.

Temi come l’omosessualità, il sesso e le incomprensioni di coppia, che oggi ci sembrano scontate e all’ordine del giorno, negli anni ’30 del Novecento erano esaminate con pregiudizio e vergogna. Anche questo è uno dei meriti di una grande scrittrice che ha guardato lontano, oltre il suo tempo.

Infine grazie alla prosa scorrevole e al tempo stesso immersiva la scrittrice britannica può essere a pieno titolo considerata una delle dimostrazioni lampanti che certe volte non è tanto interessante solo ciò che si scrive, ma anche come lo si scrive. È per questo che Elizabeth Jane Howard affascina i lettori che non pretendono solo un plot coinvolgente, ma anche una scrittura armoniosa e ricca, un piacere per le pupille e la mente.

 

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A proposito di Martina Benadusi

Martina Benadusi nasce a Napoli e fin da quando era bambina ha dimostrato un grande interesse per la materie umanistiche. Consegue il diploma classico europeo al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II e si laurea alla Federico II presso la facoltà di Lettere Moderne. Iscritta alla magistrale di Filologia Moderna, ha collaborato in passato con altri giornali online e attualmente scrive recensioni per libri di scrittori emergenti. Sono proprio i libri ad essere una delle sue passioni/ossessioni più grandi, assieme all’amore viscerale che prova nei confronti della sua città.

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