Haiku giapponesi: le 5 poesie più belle sulla natura

Haiku giapponesi: le 5 poesie più belle sulla natura

L’haiku giapponesi: cosa sono?

L’haiku è un componimento poetico giapponese che nasce intorno al XVII secolo. Le sue origini sono incerte poiché apparentemente sembrerebbe essere un’evoluzione della classica poesia giapponese Waka (O Tanka) ma in realtà presenta più similitudini con il Renga; in particolare, l’haiku rappresenterebbe l’hokku, ovvero la prima strofa di un Renga.

La caratteristica dell’haiku è quella di essere composto da 3 versi e 17 more che seguono la struttura 7-5-7 more. Gli haiku sono in generale, poi, dei componimenti semplici e immediati, motivo per il quale per secoli furono considerati parte della “Poesia popolare”. Solo nel XVII secolo, grazie al lavoro del poeta Matsuo Basho,  vennero elevati a vera forma artistica. La natura è il tema che è più caro ai poeti giapponesi, e l’haiku è proprio una descrizione, seppur in brevi versi, della natura e di tutto ciò che la riguarda. Frequente è il riferimento ai fiori di ciliegio, il cambio delle stagioni, il fluire dei torrenti e lo splendore della luna. Traendo forza dalle suggestioni della natura, gli haiku giapponesi sono capaci di cristallizzare in un attimo la realtà, mostrando come un dipinto uno scenario carico di suggestione. 

In questo articolo, tra i numerosi haiku giapponesi, proponiamo le 5 poesie più belle sulla natura.

1) Matsuo Basho 

Fiori di prugno.
Sull’aria profumata,
improvviso,
si leva il sole.
Un sentiero montano

I fiori di prugno posti in apertura di questo haiku sono molto amati in Giappone: spesso il fenomeno della loro fioritura è citato in poesie e opere in prosa. La loro fioritura avviene alla fine dell’inverno quando ancora il paesaggio è innevato e per questo motivo simboleggiano coraggio, forza d’animo e nobiltà. 

2) Yosa Buson 

Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle,
al chiarore di una notte senza luna.

Anche in questo haiku il protagonista è un fiore e si tratta proprio del più amato dal popolo giapponese, il fiore di Sakura. Il fiore di ciliegio è simbolo di rinascita e di vita e in Giappone è addirittura dedicata al fenomeno della sua fioritura una festività chiamata Hanami. 

3) Ishida Hakyo

Frinir di cicale stamani –
tornano a me
tutti gli amori
e odî.

Le cicale poste in apertura di questo haiku sono simbolo dell’estate e il loro verso fa tornare alla mente del poeta ricordi di amori passati e avversità. 

4) Masaoka Shiki 

Giorno di primavera:
si perde lo sguardo in un giardino
largo tre piedi.

La contemplazione degli alberi e delle foglie del giardino per l’autore di questo haiku era fonte di sollievo e si perdeva con lo sguardo in quel piccolo luogo. Uno dei più bei haiku giapponesi. 

5) Kobayashi Issa

Tra dio
e il mendicante sboccia
il fiore di u.

Il fiore di U dell’ultimo verso di questo haiku, il cui nome ufficiale è Deutzia crenata, è un fiore bianco molto diffuso in Giappone. Nella poesia rappresenta la grazia e la bellezza della natura che adorna il mondo e che, se ben individuata, delizia sia Dio che i mendicanti. 

Foto in evidenza per l’articolo sugli haiku giapponesi: Freepik

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