Cosa sono gli haiku giapponesi sulla natura? Sono brevi componimenti poetici che catturano un istante, un’emozione legata al mondo naturale.
L’haiku è un componimento poetico giapponese che nasce intorno al XVII secolo. La sua caratteristica è di essere composto da 3 versi e 17 “more” (un’unità fonetica simile alla sillaba), seguendo la struttura 5-7-5. Un elemento fondamentale è il kigo, una parola che richiama una stagione. Gli haiku sono componimenti semplici e immediati. Solo nel XVII secolo, grazie al poeta Matsuo Bashō, vennero elevati a vera forma artistica. La natura è il tema più caro ai poeti giapponesi. Traendo forza dalle suggestioni della natura e dall’amore, gli haiku sono capaci di cristallizzare in un attimo la realtà.
Indice dei contenuti
I grandi maestri dell’haiku e i loro temi
Autore | Tema ricorrente / stile |
---|---|
Matsuo Bashō | Natura, Zen, viaggio, la transitorietà della vita (mono no aware). |
Yosa Buson | Stile pittorico, descrizioni vivide e romantiche dei paesaggi. |
Kobayashi Issa | Empatia per le piccole creature (insetti, animali), umorismo e umanità. |
Masaoka Shiki | Modernizzatore dell’haiku, focus sul realismo e sulla descrizione oggettiva (shasei). |
1. Matsuo Bashō
Fiori di prugno.
Sull’aria profumata,
improvviso,
si leva il sole.
Un sentiero montano.
I fiori di prugno (ume) simboleggiano coraggio, poiché fioriscono alla fine dell’inverno.
Vecchio stagno
una rana si tuffa
il suono dell’acqua.
Questo è forse l’haiku più famoso di sempre. Contrappone il silenzio e la quiete dello stagno (l’eternità) al suono improvviso del tuffo (l’attimo fuggente), incarnando i principi dello Zen.
2. Yosa Buson
Cadono i fiori di ciliegio
sugli specchi d’acqua della risaia:
stelle,
al chiarore di una notte senza luna.
Il fiore di ciliegio (Sakura) è simbolo di rinascita e della bellezza effimera. Qui i petali caduti diventano stelle riflesse nell’acqua.
Breve notte estiva:
tra i ciottoli del fiume
la luna scorre.
Buson, che era anche un pittore, “dipinge” con le parole. In questo haiku, la luce della luna sembra diventare liquida e fluire insieme all’acqua del fiume, creando un’immagine di grande suggestione visiva.
3. Kobayashi Issa
Tra dio
e il mendicante sboccia
il fiore di u.
Il fiore di U (Deutzia crenata) rappresenta la bellezza imparziale della natura, che si offre a tutti, senza distinzioni sociali o spirituali.
Non piangete, insetti
– anche le stelle amanti
devono separarsi.
Issa era noto per la sua profonda empatia verso le piccole creature. Qui conforta degli insetti (forse delle cicale) paragonando la loro separazione a quella delle stelle nel cielo, un tema universale di perdita e accettazione.
4. Masaoka Shiki
Giorno di primavera:
si perde lo sguardo in un giardino
largo tre piedi.
La contemplazione del giardino era per l’autore fonte di sollievo. Questo è uno dei più bei haiku giapponesi sulla capacità di trovare l’infinito nel piccolo.
Un fulmine.
Nell’oscurità va l’urlo
di un airone notturno.
Shiki promuoveva lo shasei (schizzo dal vero). Questo haiku è un esempio perfetto: un flash di luce (il fulmine) rivela un suono (l’urlo dell’airone) nell’oscurità. È una fotografia istantanea e potente, quasi un’esperienza sinestetica.
Foto in evidenza per l’articolo sugli haiku giapponesi sulla natura: Freepik
Articolo aggiornato il: 29/08/2025