Dopo il successo internazionale del suo primo libro, Le sette morti Evelyn Hardcastle, Stuart Turton torna con un romanzo completamente diverso nello stile, nonché un romanzo storico, denominato Il diavolo e l’acqua scura.
Il diavolo e l’acqua scura: la carriera di Turton
Vanta di una laurea in inglese e filosofia all’Università di Liverpool. Dopo la laurea, si sposta per un anno a Shanghai per insegnare inglese, collabora per una rivista a Londra, scrive articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance, ma anche uno scrittore di rilievo dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle.
La trama di Il diavolo e l’acqua scura
Il diavolo e l’acqua scura è sostanzialmente un thriller storico, un esperimento dell’autore Turton, ambientato su una nave olandese che salpa verso Oriente nel periodo delle Indie Orientali, nello specifico nel 1634.
Il protagonista è Samuel Pipps, un detective famoso e geniale, che tuttavia viene imprigionato a bordo della nave per una motivazione occulta al lettore fino a quando non si raggiunge la fine del racconto.
Una volta salpata, sulla nave avvengono eventi misteriosi ed inspiegabili, che coinvolgono simboli nascosti, voci di un culto demoniaco, un diavolo che uccide i passeggeri a bordo. L’assistente di Pipps, ovvero Arent Hayes, in assenza del detective si ritroverà a diventare l’investigatore indicato per risolvere questo mistero, riguardante una maledizione ancestrale su uno o più ospiti del veliero, prima che vengano soppressi tutti dalla paura o dalla morte.
Il giallo è incalzante e stratificato, in equilibrio tra il razionale e il folklore, con innumerevoli colpi di scena.
Un mare di fede e paura
Con il suo secondo romanzo, Il diavolo e l’acqua scura, Stuart Turton si apre ad una sfida, quella dell’elemento nuovo del romanzo storico, un genere che è riuscito ad onorare con un setting storicamente corretto e personaggi non realmente esistiti, unendo sapientemente uno stile che aveva già proposto, come quello del giallo.
Come Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il romanzo si svolge quasi completamente in un solo luogo – in questo caso sulla nave della Compagnia Olandese delle Indie Orientali – in un epoca dove la vita umana si fondeva con la religione e con il fanatismo, in bilico fra la superstizione e la logica, rapporto contrastante che si vede bene fra Samuel Pipps e il suo aiutante Arent Hayes, due personaggi ragionevoli e stoici, e i passeggeri e la ciurma della nave, appartenenti tutti ad un ceto medio-basso della società, pertanto fortemente legati all’occulto.
I passeggeri vengono già allertati dalla presenza del celebre detective Samuel Pipps sulla nave, avvertendo che il fatto che sia lì sia dovuto ad un mistero sulla nave; tuttavia, quando Samuel viene incarcerato e di seguito appariranno lettere arcane, simboli di un culto demoniaco e le morti cominceranno a dilagare, tutti si aggrapperanno a ciò in cui meglio credono – una vera e propria lotta fra la fede sacra e la logica profana.
In conclusione
Il diavolo e l’acqua scura riescono a equilibrare perfettamente la storia e l’immaginazione tramite lo stile narrativo intricato, ricco nei dettagli e negli elementi a cui far attenzione di Stuart Turton. Si presenta come un libro che attira l’attenzione del lettore fino alla fine affinché si possa scoprire se veramente esiste questo diavolo o se le uccisioni siano solo il frutto di un serial killer misterioso, tenendo conseguentemente chi legge incollato fino all’ultima pagina.
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