Il maestro di Quintodecimo, Maria Collina (Recensione)

Il maestro di Quintodecimo, Maria Collina (Recensione)

Maria Collina nasce ad Acquasanta Terme nel 1955. Laureata in Sociologia presso l’università la Sapienza di Roma, insegna nella scuola dell’infanzia ed esordisce come scrittrice con la pubblicazione del libro Prendi le mie mani, adottato come testo di approfondimento in numerosi istituti scolastici. In seguito pubblica diverse opere che la vedono vincitrice di vari premi letterari. Figlia di Guerrino Collina, al quale dedica l’ultima sua opera pubblicata a maggio 2018 dalla Fazi editore: Il Maestro di Quintodecimo.

Il Maestro di Quintodecimo è un’opera biografica che racconta la straordinaria vita di Guerrino Collina.  Nato in Canada da genitori italiani nel 1918, alla tenera età di tre anni il bambino fa ritorno in Italia, stabilendosi con la famiglia ad Acquasanta Terme, nei pressi dei monti Sibillini, lungo la via Salaria. Il giovane trascorre le sue giornate spensieratamente recandosi a scuola e giocando con il suo cane, Nuvola. Nel 1925 però uno spiacevole evento stravolgerà la vita del bambino. A soli sette anni è protagonista di un’esplosione fatale dovuta ad un ordigno bellico ritrovato dal fratello e nascosto dal padre nell’armadio di casa al fine di recuperare la polvere da sparo in esso contenuta. Il bambino viene recuperato quasi esanime dalla madre e trasportato d’urgenza in ospedale.

In seguito all’incidente, perde la vista e le mani. Viene così trasferito in un istituto per ciechi e menomati, nel quale incontrerà le persone che ad undici anni, grazie ad un intervento chirurgico, gli permetteranno di recuperare la vista. Anni difficili per il bambino e per la famiglia nella quale fa ritorno all’età di dodici anni. Famiglia che abbandonerà nuovamente per potersi dedicare agli studi, recandosi dunque in un altro istituto. La carestia e la guerra causano molteplici eventi spiacevoli nella vita del ragazzo che, grazie al suo carisma e alla sua forza d’animo, non si rassegna e trova nella fede in Dio, nella passione per la pittura e per l’insegnamento le ragioni di vita che gli permetteranno di andare avanti senza demordere mai. Guerrino Collina infatti non diviene solo un insegnante: diventa un vero e proprio maestro di vita.

Il maestro di Quintodecimo, pubblicato dalla Fazi editore

Opera esemplare, ricca di contenuti e di valori che trapelano da ogni singola parola che l’autrice adopera. Racconta minuziosamente la vita del padre, le gioie, i dolori e le sofferenze provate in vita, non tralasciando nessun dettaglio. Attraverso un lessico semplice ma ricco di aggettivi, fa sì che il lettore si immedesimi nelle esperienze di vita dell’uomo, rendendo la lettura piacevole, scorrevole e mai noiosa. Un libro da leggere tutto d’un fiato, un racconto che fa riflettere ed insegna ad andare avanti nella vita, a non buttarsi mai giù, a non demordere mai perché nonostante le difficoltà e le diversità, le passioni che si hanno, la fede in Dio, la fede nell’arte, nella pittura, nell’insegnamento o in qualunque cosa essa sia, rendono l’uomo migliore, rendono l’uomo Uomo. La fede è in qualche modo il motore della vita.

“Forse, però, è proprio quando il buio sembra completo e toglie ogni speranza, quando la notte è più densa, quando la disperazione non conosce il fondo, che sorge la luce”.

 

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