Il mare senza stelle di Erin Morgenstern: una porta sulla magia

Il mare senza stelle

Il mare senza stelle è l’atteso nuovo romanzo  fantasy dell’autrice Erin Morgenstern, pubblicato in Italia da Fazi editore nella collana LainYa. Sebbene questa collana sia per lo più dedicata alla pubblicazione dei cosiddetti romanzi young-adult, Il mare senza stelle non rientra agevolmente in questa categoria, essendo un libro ben più complesso, nella trama e nella costruzione.

Si tratta infatti di un romanzo formato da diversi nuclei narrativi che si alternano costantemente durante la lettura: abbiamo, da una parte, la storia del protagonista, Zachary Ezra Rawlins che si svolge nel presente ed ha una sua linearità, dall’altra troviamo una serie di racconti, fiabe, storie che, apparentemente, non hanno nulla a che fare con la vicenda principale ma che, alla fine, mostreranno di avere un senso. Il costante intrecciarsi di questi due piani narrativi, rende difficile il primo approccio a Il mare senza stelle ma, una volta superato il senso di smarrimento iniziale, si viene totalmente assorbiti dalla dimensione labirintica  e onirica tipica della Morgenstern.

Il mare senza stelle- TRAMA

Il romanzo si apre presentandoci il protagonista di uno dei due filoni narrativi principali: Zachary Ezra Rawlins, uno studente specializzando in Nuovi Media con una forte passione per la lettura e i videogiochi. Di indole abbastanza solitaria, Zachary ama frequentare la biblioteca universitaria e qui, in un’ala poco frequentata, scopre un vecchio libro, non particolarmente prezioso, con la copertina di seta sulla quale non è indicato né autore né anno di pubblicazione, ma solo il titolo: Dolci Rimpianti. Tornato al dormitorio, inizia la lettura, lasciandosi affascinare da racconti di prigionieri disperati, collezionisti di chiavi e adepti senza nome. Le storie contenute in Dolci rimpianti costituiscono il secondo nucleo narrativo del nostro romanzo, con una struttura a metà tra Se una notte d’inverno un viaggiatore e La storia infinita. Come accade nel romanzo di Ende, infatti, ad un certo punto Zachary trova un racconto, in Dolci Rimpianti, riguardante un episodio della sua infanzia, quando scoprì per caso un murales di una porta, che però era anche una porta vera, e che lui non ebbe il coraggio di aprire per vedere dove conducesse.

In realtà, come avrà modo di scoprire nel corso del romanzo, quella porta conduce proprio nel Mare senza stelle, che è una sorta di mondo sotterraneo, nascosto nelle viscere della terra e visibile solo a chi sa cogliere gli indizi per poterlo trovare. Leggendo la sua storia in Dolci rimpianti, Zachary sente di dover cercare delle risposte, di dover trovare la porta e vedere finalmente cosa nasconde al di là e, una volta attraversata, si ritroverà completamente immerso in questo universo parallelo, fatto di stanze dentro ad altre stanze, come un vero labirinto, ma soprattutto fatto di storie. Il Mare senza stelle, infatti, custodisce tutte le storie del mondo, e Zachary scopre che c’è chi ha sacrificato tutto per proteggere questo regno ormai dimenticato (gli adepti di cui ha letto le storie nel volume trovato in biblioteca), trattenendo sguardi e parole per preservare questo prezioso archivio, e chi invece mira alla sua distruzione. Insieme a Mirabel, un’impetuosa pittrice dai capelli rosa, e Dorian, un ragazzo attraente e raffinato, Zachary compie un viaggio in questo mondo magico, attraverso miti, favole e leggende, alla ricerca della verità sul misterioso libro e su se stesso.

Il mare senza stelle- Simboli e Fato

Il mare senza stelle è indubbiamente un libro difficile da leggere. Non perché la sua trama sia particolarmente complessa, anzi, se prendiamo in esame soltanto il filone narrativo che potremmo definire “Le avventure di Zachary nel sottosuolo”, tutto sommato riusciamo a ricostruire la vicenda abbastanza agilmente. Tuttavia, l’architettura labirintica voluta dall’autrice, rende evidente che ci sono diverse chiavi di lettura, diversi punti di vista su cui il lettore può focalizzarsi. Banalmente, la cosa che salta subito agli occhi è la centralità, nel romanzo, del concetto stesso di “racconto”: Il Mare senza stelle è una dichiarazione d’amore per la parola. Tutte le storie in esso contenute sono un regalo che l’autrice fa al mondo, sono parole che prendono vita e che costruiscono immagini.

Il primo passo per comprendere e apprezzare questo romanzo, dunque, è amare la lettura, amare le storie e le metafore di cui esse si nutrono. D’altra parte, però, il messaggio che Il Mare senza stelle vuole veicolare per quanto riguarda l’importanza delle parole e dei racconti, non si esaurisce in questo. C’è anche un altro messaggio nascosto nelle fiabe e nei miti custoditi nel Mare senza stelle: ogni favola che Zachary legge in Dolci rimpianti è la rappresentazione di altri elementi della trama e, contemporaneamente, è la chiave di volta per comprendere il fine ultimo di tutta la narrazione. In tutto il romanzo, infatti, troviamo delle immagini ricorrenti, a partire dalla chiave, la spada e l’ape, rappresentate già in copertina, e che rimandano a simbolismi lontani e vagamente mistici.

Ugualmente, esistono personaggi e motivi ricorrenti, come il Mercante di  stelle o il Re Gufo, che, oltre a costituire un fil rouge tra diverse fiabe, sono anch’essi in qualche modo legati a significati nascosti. Di cosa, tuttavia, tutti questi elementi siano rappresentazione, l’autrice non lo dice mai direttamente, né lo fa capire in maniera chiara, cosicché il lettore si troverà immerso in una sorta di gioco di specchi, nel quale però i riflessi cambiano in base alla sua specifica interpretazione. Tutto, in Mare senza stelle, è permeato di una certa ambiguità che, lungi dall’infastidire, spingono alla riflessione e alla ricerca di un senso, che poi diventa chiave di lettura personale dell’intero romanzo. Per quanto mi riguarda, le mie personali elucubrazioni mi hanno portata ad interpretare il tutto come un viaggio verso la conoscenza e verso l’accettazione del proprio destino, partendo da un’interpretazione dei tre elementi ricorrenti: la chiave, simbolo del mistero da svelare,  dell’azione difficile da intraprendere, è il lampo dell’illuminazione e della scoperta; la spada rappresenta il destino, che pende sul capo di ogni individuo; l’ape, raffigurazione dell’eloquenza e dell’intelligenza, può anche, in alcune culture, rappresentare l’anima immortale, o il Fato di ognuno.

E voi, che interpretazione darete al Mare senza stelle?

Fonte immagine: Ufficio Stampa.

 

A proposito di marianna de falco

Marianna è nata ad Avellino 28 anni fa, si è laureata in Filologia Classica. Ama la musica, i cani, il gelato e la scrittura. Ha sempre con sé un taccuino per poter appuntare i suoi pensieri volanti

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