Ceci n’est pas une pipe: la genialità del pittore surrealista René Magritte

questa non è una pipa

Ceci n’est pas une pipe: o anche una delle opere che più hanno segnato la storia del surrealismo in epoca moderna. Si tratta di un quadro (olio su tela) dell’artista belga René Magritte, più noto con il titolo ”La trahison des images”, creato tra il 1928-29 ed attualmente esposto nel Los Angeles County Museum of Art in Los Angeles (Stati Uniti D’America). L’opera fu realizzata quando l’artista aveva trent’anni e rappresenta una pipa dipinta su uno sfondo monocromo e sotto la scritta (che ha creato enormi discussioni): Ceci n’est pas une pipe (in italiano: questa non è una pipa).

Ceci n’est pas une pipe: la rivoluzione surrealista

Citando lo stesso Magritte, egli sottolinea questa dicotomia ed afferma: ”Chi oserebbe pretendere che l’immagine di una pipa è una pipa? Chi potrebbe fumare la pipa del mio quadro? Nessuno. Quindi, non è una pipa”.

Da ciò si può spiegare quello che era il reale intento dell’artista, ovvero quello di marcare la differenza tra una rappresentazione ed un oggetto reale poiché la pipa rappresentata non è una pipa reale bensì una raffigurazione pittorica dato che se si osservasse il quadro, senza la rivoluzionaria didascalia, alla domanda ”che cos’è?”, ognuno risponderebbe ”è una pipa”; invece l’artista vuole marcare il concetto che le due cose hanno proprietà e funzioni spiccatamente differenti.

Egli punta il tutto sulla differenza di tangibilità e consistenza che il mondo della realtà ha con quello dei segni, invitando nello stesso tempo alla riflessione sulla complessità del linguaggio. Magritte con quest’opera va oltre gli schemi della pittura classica secondo cui vi era un legame indissolubile tra l’immagine e la realtà. L’artista non solo lo nega, ma dà la chiara dimostrazione del contrario, andando contro tutti i preconcetti e portando anche con sé, invece, un concetto profondo sul linguaggio e sulla comunicazione umana in quanto molto spesso i codici verbali e non verbali, per essere quanto più pratici ed operativi possibili si adeguano alla realtà e si ”semplificano”. Queste semplificazioni portano poi nell’oggetto un deficit comunicativo che è quello che Magritte continuerà sempre a sottolineare la differenza tra le due cose che, per quanto possa risultare banale, non lo è assolutamente se si analizzano i fattori linguistici che fanno di questa dicotomia una delle rivoluzioni più forti dell’arte moderna. Il quadro mette in contrasto l’atto di leggere e l’atto di guardare, facendo dell’uno la negazione dell’altro ed, inoltre, fa da stimolo per l’intelletto poiché pone un enigma così intrinseco di fondamenti logici e linguistici che fa della pittura un mezzo di conoscenza.

 

Fonte immagine: https://www.tumblr.com/privacy/consent/begin?redirect=https%3A%2F%2Fwww.tumblr.com%2Ftagged%2Fquesta-non-%25C3%25A8-una-pipa

A proposito di Luisa Del Prete

Vedi tutti gli articoli di Luisa Del Prete

Commenta