Il pesce palla e la luna di Antonella Sugameli | Recensione

Il pesce palla

Il pesce palla e la luna, il primo romanzo per bambini di Antonella Sugameli, diventa un libro cartaceo, dopo il grande successo del libro in digitale, ora disponibile in libreria.

Un’avventura pensata per i più piccoli, ma che, come tutte le favole ben riuscite, è uno spunto di riflessione per tutti. Con un linguaggio semplice e fluido “Il pesce palla senza nome” ci guida in un viaggio, accompagnato dalle illustrazioni di Maria Di Fiore, di conoscenza e crescita personale che lo spinge a lasciare la sua famiglia in compagnia di Briglio il cavalluccio Marino, spirito guida e voce della coscienza, per scoprire il mare e conoscere se stesso.

Come lui anche Serafina, una pesciolina inquieta e curiosa, vivrà la sua avventura alla ricerca di sé.

Antonella Sugameli è nata a Palermo il 1 agosto 1979. Scrive poesie sin da piccola, nel 2006 esordisce con Come vene divise ci incontreremo in un unico cuore, esperimento poetico autoprodotto, per poi pubblicare Il pesce palla e la luna. L’autrice confessa che l’opera è frutto della sua auto-ricerca di definizione; Serafina e Pesce Palla sono due facce della stessa medaglia, che ognuno di noi possiede dentro di sé. 

Il pesce palla e la luna – un viaggio per grandi e piccini

Il protagonista di questo breve e intenso racconto è un pesce palla inquieto e frenetico che sente dentro di sé, ad un certo punto della sua esistenza, l’esigenza dell’altrove; così con coraggio affronta un viaggio verso l’ignoto, pronto a lasciare tutto pur di trovare la sua voce, il suo nome, la sua identità. Senza una meta ben precisa, la strada sarà segnata dagli incontri con personaggi differenti, ognuno dei quali lascerà qualcosa al piccolo pesce palla e inconsapevolmente lo guiderà verso la sua direzione. Un percorso personale ma mai solitario, per ricordare a tutti che spesso il confronto è la chiave vincente verso la propria vera essenza. Specularmente Serafina, una pesciolina inquieta, intraprende il suo viaggio verso l’ignoto. Una luce diventa per Pesce palla la meta; ma come fare per raggiungerla e, finalmente, ritrovarsi e riposare?

Un viaggio che non risparmia nessuna emozione e tutte le mette in campo e le attraversa, anche la paura, unica maniera per vivere pienamente. E nell’incontro si cela la chiave per la riscoperta.

Un racconto che è una metafora della vita e della ricerca di sé, in chiave ironica e leggera. La scrittura di Sugameli è carezzevole e immediata, in grado di accogliere tutti e lasciare qualcosa in ognuno, così come le immagini dolci e arrotondate che accompagnano il racconto.

Una storia che insegna e ricorda come ognuno debba avere la forza e il coraggio di affrontare il buio e le profondità del proprio oceano per scovare la luce che può illuminare, senza dimenticare quanto ogni essere vivente, per quanto unico, si ritrovi sempre a vivere in una rete interconnessa, dove vitale è condividere la propria solitudine, incontrandosi negli altri.

Ed è nel darsi che ritroviamo noi stessi, e vitale è ricordarlo in un periodo come questo, dove l’interconnessione richiama ognuno verso le proprie responsabilità di persone che vivono insieme, per il bene comune. Una lettura da affrontare insieme ai più piccoli, per ricordare quanto sia importante ritrovarsi.

Immagine in evidenza: Facebook

A proposito di Carmen Alfano

Studio Filologia Moderna all'università degli studi di Napoli "Federico II". Scrivo per immergermi totalmente nella realtà, e leggo per vederci chiaro.

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