Il principio della rana è un testo scritto da Tiziana Cristiano per la casa editrice Scatole parlanti e tratto da un cortometraggio della stessa autrice dal titolo Lo sfratto.
Il principio della rana: il testo
Preso così, da solo, questo titolo può sembrare abbastanza enigmatico eppure alla mente riporta subito una simile dicitura: il principio della rana bollita di Noam Chomsky. Se l’autrice ne abbia fatto menzione diretta nel suo libro, lascio il “compito” di scoprirlo al lettore: ciò su cui vorrei riflettere seppur brevemente è il legame fra le due espressioni: il principio della rana e il principio della rana bollita. In un testo saggistico sull’influsso dei media sulla collettività, lo studioso Noam Chomsky utilizza la metafora della “rana bollita”; il principio suona più o meno così: se si immergesse una rana in una pentola con acqua bollente tale per cui lo sbalzo termico fra il corpo della rana e la temperatura dell’acqua fosse elevato, allora la rana “con un colpo di coda” salterebbe fuori, proverebbe ossia in tutti i modi a fuggire per salvarsi; al contrario, se la rana fosse messa in una pentola con dell’acqua fredda che solo lentamente viene riscaldata e poco a poco rendendo l’acqua fredda dapprima tiepida, poi più calda e infine bollente, la rana non avrebbe più la stessa forza di saltar fuori perché i passaggi intermedi – tepore, primo caldo – a cui era stata sottoposta e a cui si era abituata tollerando il disagio, l’avrebbero resa “mansueta” e incapace di reagire persino allo scopo della propria sopravvivenza. Una sorta di “anestesia alla vita”, di potente veleno ma somministrato poco alla volta, in grado di ottundere il senso di sopravvivenza e rendere infine supini ad ogni decisione: passaggio questo dalla consistenza compatta ma eterogenea della collettività all’amorfa consistenza solida della massa, “manipolabile” e “manovrabile”; principio fra l’altro d’indagine della psicologia delle masse, del concetto di responsabilità diffusa e risvolto negativo e sinistro della positiva attitudine naturale all’adattamento al cambiamento oltre che dell’influenza del medium di massa posto in analisi da Noam Chomsky.
Tiziana Cristiano con il suo Il principio della rana ci mostra questo: fin dove il cinismo di un uomo può spingersi contro altri uomini e fin dove la disperazione di un uomo può spingersi contro l’altro?
La trama
Ad un centro per anziani è stato imposto uno sfratto esecutivo. Dalle autorità competenti viene inviato un giovane Assessore che mostra poca propensione alla vicenda; in un primo colloquio chiesto dal Presidente del centro per anziani, l’Assessore mostra disinteresse totale alla causa e tutto appare come la quiete prima della tempesta: è la stessa autrice a segnalarlo con l’eloquente incipit del testo: «Emilio Canali sedeva dietro al tavolo degli oratori impettito, con le mani giunte in grembo. Nulla della sua postura faceva presagire ciò che sarebbe successo, né tantomeno l’agilità felina che avrebbe rivelato di lì a poco»; incipit eloquente e strategico: Tiziana Cristiano dilata la narrazione e scopre solo dopo diverse pagine da quel punto incipitario quale fosse “l’agilità felina” che l’anziano Emilio Canali avrebbe mostrato “di lì a poco”.
Un gesto estremo, assurdo, che mostra tutta l’alienazione di una parte sociale che lascia dietro gli ultimi, tutta l’alienazione e l’aberrazione di una parte sociale che ci vorrebbe “rane da bollire”. Ma le cose vanno proprio così nel testo? Che succede, poi? Al lettore, se vorrà, il compito di scoprirlo.
Tiziana Cristiano: l’autrice
Tiziana Cristiano è laureata in Lettere e Filosofia ed è autrice di sceneggiature e cortometraggi: ha scritto e diretto, infatti, Free all, cortometraggio con il quale ha vinto il premio della Critica al Cefalù Film Festival e la menzione d’onore al Canada Short Film Festival e Lo sfratto – a cui si ispira il testo Il principio della rana – con il quale ha vinto il premio “Best Comedy” alla X edizione del World Short Film Festival, il terzo premio alla miglior sceneggiatura alla VII edizione del Firenze FilmCorti Festival e la menzione d’onore al London X4 Seasonal – Short Film Festival.
Fonte immagine in evidenza: casa editrice Scatole parlanti