Indovina chi è l’assassino: il thriller di Claire McGowan | Recensione

Indovina chi è l'assassino: il thriller di Claire McGowan | Recensione

Una rimpatriata tra vecchi amici di università si trasforma improvvisamente in una tragedia. È ciò che accade in “Indovina chi è l’assassino”, Il thriller di Claire McGowan pubblicato dalla Newton Compton Editori. Si tratta di un romanzo avvincente e ottimamente strutturato: trama e personaggi, apparentemente semplici, sono studiati e costruiti in modo che nulla (e nessuno) sia come sembra. 

Indovina chi è l’assassino: la trama in breve

Alison, Mike, Callum, Jodi, Bill e Karen sono amici dai tempi di Oxford e, nonostante il trascorrere degli anni e le distanze, hanno cercato di mantenere i contatti tra loro. È proprio in questo spirito che Ali e Mike, ora sposati, decidono di organizzare una rimpatriata nella loro casa in campagna. Il weekend scorre tranquillo, tra alcol, risate e ricordi fino a quando un urlo fende la notte. Karen arriva dal giardino, sanguinante e visibilmente scossa, per lanciare un’accusa che piomberà come un macigno sulle vite di Ali, Mike e dei loro figli. Karen, infatti, sostiene di essere stata aggredita sessualmente dal padrone di casa. Mike, ovviamente, nega il suo coinvolgimento e Ali, che si è sempre proclamata femminista e sostenitrice dei diritti delle donne, si trova a dover compiere una scelta moralmente difficile: credere a suo marito rinnegando i propri principi o credere alla sua migliore amica, rischiando di distruggere il proprio matrimonio?

Tematiche scottanti in un thriller psicologico

Indovina chi è l’assassino è un romanzo ricco di pregi. Certo, ad un primo approccio sembra di trovarsi di fronte ad una lettura “leggera”, di puro intrattenimento:  soprattutto il primo capitolo ci presentano situazioni statiche, che stentano ad ingranare, e personaggi prevedibili e scontati. Ben è il belloccio, single, palestrato, spirito libero, da sempre segretamente innamorato di Ali; Jodi e Callum sono “la coppia perfetta”, due entità complementari e schifosamente felici. Karen è la tipica quarantenne che non accetta i segni del tempo, e così continua a vestirsi e atteggiarsi come la sé stessa ventenne e disinibita.  La stessa Ali è presentata come la perfetta donna in carriera dell’alta società: affascinante, con una bella casa, due figli perfetti, suo marito è il suo ragazzo del college, è la presidentessa di un’associazione che aiuta le donne vittime di violenza.

È, insomma, il ritratto della tipica borghese casa e chiesa, noiosa e, diciamolo, alquanto fastidiosa. Tuttavia, quando Mike viene accusato da Karen, si mette in moto un meccanismo, perverso e inesorabile, che farà lentamente crollare la patina di perfezione che permea le vite di questi personaggi.  Da questo momento in poi, Indovina chi è l’assassino sarà un continuo grattare sotto la superficie, un continuo portare a galla i più oscuri e torbidi segreti di ogni singolo personaggio. Con il procedere dell’indagine si aggiungeranno sempre nuovi tasselli alle vite di Karen, Mike, Ali, Jodi e Callum, dimostrando che nessuno è esente dalle bugie. Tutti mentono, tutti indossano una maschera. Permettendoci di scavare nelle vite dei suoi personaggi, l’autrice ci racconta anche di problematiche scottanti, dal sexting al body shaming, fino alla violenza di genere.

Non si parla solo di violenza fisica, ma soprattutto di abusi psicologici a diversi livelli.  E non si pensi solo agli abusi di uomini nei confronti delle donne: la casistica che ci presenta la McGowan è molto più varia e copre un ampio spettro di situazioni.  Nel corso della lettura vedremo che tutti i personaggi, in un modo o nell’altro, hanno subito pressioni e violenza psicologica, da parte di un genitore o sul lavoro, dalla propria moglie o dal proprio marito. Ognuno è ciò che è perché il suo vissuto lo ha trasformato e, per quanto si sforzi di non darlo a vedere, ogni personaggio della McGowan si porta dentro delle cicatrici profonde. L’apparente superficialità può  nascondere una sensibilità d’animo che altri personaggi, all’apparenza empatici e gentili, non posseggono.

Cercare di riconoscere l’io dei personaggi dietro la maschera è un aspetto intrigante di romanzo che, pur non presentando delle pecche, vale comunque la pena leggere.

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