La coscienza di Zeno è un romanzo psicoanalitico di Italo Svevo, pubblicato nel 1923. L’opera è l’analisi della psiche di Zeno Cosini, un “inetto” costantemente alla ricerca di una cura per il suo malessere esistenziale, attraverso una serie di tentativi assurdi e controproducenti. È considerata una delle opere fondanti del romanzo moderno italiano.
Il romanzo si apre con una Prefazione del Dottor S., lo psicoanalista di Zeno, che dichiara di pubblicare il diario del suo paziente per vendetta, dopo che questi ha interrotto la cura. Ciò che leggiamo, quindi, sono le memorie che Zeno stesso ha scritto come parte della terapia.
Indice dei contenuti
Tema | Descrizione e significato |
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L’inettitudine | È il tema centrale. Zeno è un “inetto”, un uomo incapace di agire, perennemente indeciso e inadeguato alla vita, che contempla l’esistenza invece di viverla. |
La malattia | La “malattia” di Zeno non è fisica ma esistenziale. È un alibi per la sua inettitudine e un modo per sentirsi speciale. Alla fine, capisce che la “salute” degli altri è solo inconsapevolezza. |
L’autoinganno e l’ironia | Zeno mente costantemente a sé stesso, giustificando i propri fallimenti (es. “l’ultima sigaretta”). Svevo usa l’ironia per mostrare le contraddizioni del suo protagonista. |
La psicoanalisi | Il romanzo usa la psicoanalisi come espediente narrativo ma la critica. Zeno la usa per auto-analizzarsi ma alla fine la rifiuta, dichiarandosi guarito grazie al successo commerciale. |
La trama: le memorie di Zeno Cosini
Zeno Cosini è un ricco commerciante triestino che vive nell’ozio e ha un rapporto conflittuale con la figura paterna. Per curare la sua presunta malattia, racconta per iscritto episodi chiave della sua vita.
- Il fumo: Zeno racconta i suoi innumerevoli e fallimentari tentativi di smettere di fumare, fissando sempre la data dell’ “ultima sigaretta” che non arriva mai. Questo vizio diventa il simbolo della sua incapacità di prendere decisioni.
- La morte del padre: Un evento traumatico. Poco prima di morire, il padre, esasperato, lo colpisce con uno schiaffo. Zeno non capirà mai se sia stato un gesto involontario o un’ultima punizione, un dubbio che lo tormenterà per sempre.
- Il matrimonio: Nel corteggiare le sorelle Malfenti, si innamora della bella Ada, che però lo rifiuta e sposa il suo rivale Guido. Dopo essere stato respinto anche da un’altra sorella, Zeno sposa per ripiego la meno attraente ma rassicurante Augusta, che si rivelerà una moglie perfetta per lui.
- La moglie e l’amante: Nonostante il matrimonio felice, Zeno intraprende una relazione con la giovane e modesta Carla, gestendola con goffaggine e continui sensi di colpa.
- L’associazione commerciale: Avvia un’impresa con il cognato Guido, che si rivela un fallimento. Zeno nutre un profondo rancore verso Guido. Quando quest’ultimo si suicida, Zeno, per un presunto errore (un “atto mancato” freudiano), si presenta al funerale sbagliato, rivelando il suo disprezzo inconscio.
Analisi del romanzo: stile e struttura narrativa
Svevo, come evidenziato dalla critica letteraria sull’Enciclopedia Treccani, rivoluziona il romanzo tradizionale. La narrazione non segue un ordine cronologico, ma un “tempo misto“, in cui passato e presente si intrecciano seguendo il flusso dei ricordi di Zeno. Il protagonista è un narratore inattendibile: deforma la realtà, si auto-assolve e giustifica i propri fallimenti. Lo stile è caratterizzato dall’ironia e da una lingua quotidiana, un mix di dialetto triestino, toscano e termini in tedesco, che riflette la complessa identità culturale di Trieste.
Il finale: la presunta guarigione e la profezia
Nell’ultimo capitolo, Zeno abbandona la psicoanalisi e, approfittando della Prima Guerra Mondiale, ottiene un grande successo negli affari. Si dichiara quindi “sano”, non perché abbia risolto i suoi conflitti, ma perché si rende conto che la “salute” degli altri è solo un’illusione. La vera malattia, secondo lui, è la vita stessa. Il romanzo si chiude con una visione apocalittica: Zeno profetizza che solo una catastrofe inaudita, un’esplosione che faccia scomparire l’uomo dalla Terra, potrà portare a una vera guarigione del mondo.
Fonte immagine di copertina: Pixabay
Articolo aggiornato il: 10/09/2025