La strana morte di Alessandro Cellini | Recensione

La strana morte di Alessandro Cellini | Recensione

La strana morte di Alessandro Cellini è un libro di Riccardo Landini edito da Newton Compton.

La strana morte di Alessandro Cellini: la trama

«Un nuovo caso per Astore Rossi. Di ritorno dal funerale del suo caro amico Oscar, Astore Rossi trova una scritta inquietante sul muro di fronte alla sua bottega: “So cosa hai fatto”. La vernice rossa rende il messaggio ancora più minaccioso. Questo sarà solo il primo di una serie di avvertimenti che giungeranno, di lì a poco, al restauratore. Astore non ha idea di chi possa essere a lasciare quegli inquietanti messaggi, nè il motivo. Sembra essere finito in un vero e proprio incubo, soprattutto quando nel buio, una notte intravede un profilo conosciuto. Il passato che voleva dimenticare sta ripresentandosi più vivo che mai?».

La strana morte di Alessandro Cellini è un libro coinvolgente e oscuro al tempo stesso, che si legge in poco tempo, senza riuscire a distaccarsene. Ogni pagina regala qualcosa, che sia un’emozione, una paura, un timore, tutto ha qualcosa da comunicare.

La strana morte di Alessandro Cellini: tra ritmo incalzante e mistero 

Episodi che magari non si comprendono subito ma che man mano si palesano prendendo forma e diventando chiare agli occhi di chi legge. Una trama fitta e ben costruita, un’ambientazione noir che rende tutto ancor più intenso, avvalorando l’intensità della vicenda. Il personaggio ha un profilo ben delineato, chiaro. Quelle scritte inquietanti e quella presenza altrettanto tale, s’intrecciano tra loro.

La strana morte di Alessandro Cellini si classifica in una categoria diacronica quanto elastica. Ciò avviene e si realizza concretamente perché nulla si ferma all’interno di confini prestabiliti o chiari sin da subito. Lo stesso personaggio principale si crogiola in pensieri ricolmi di paura, timori, interrogativi. Mentre la narrazione procede è quasi come se l’autore utilizzasse gli schemi di canonici della rappresentazione storica, secondo un modello antico di rappresentazione sociale, che utilizzando gli schemi tetri e non causali permette di organizzare percorsi non necessariamente motivati.

Ciò che più si apprezza, oltre all’oggettiva bellezza del romanzo, è il delicato rapporto tra nozioni di serie, genere e stile che l’autore riesce a creare.

Una serie di mutamenti (talvolta rapidisssimi e quasi impercettibili) documentano la narrazione, influenzandola e in base ai quali i lettori riconoscono una serie di motivazioni alla base della storia.

Distaccarsi dalla storia sarà difficile, tutto sembrerà reale e “lasciare andare” quei personaggi, quei misteri, quelle caratteristiche, quegli elementi, diventerà estremamente complicato. Ma così come accade in ogni romanzo che si rispetti: non mancheranno le sorprese nel finale, qualcosa che forse permetterà di comprendere quanto accaduto. 

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