Libri di Stendhal: 3 da leggere

Libri di Stendhal

Stendhal, pseudonimo di Marie-Henri Beyle, è stato uno scrittore francese vissuto tra il XVIII e il XIX secolo, autore di libri molto conosciuti come Il rosso e il nero e non solo. Stendhal oggi è conosciuto per essere stato uno dei più importanti autori del realismo, ma anche per la cosiddetta sindrome di Stendhal che prende proprio il suo nome.

In questo articolo andremo a conoscere meglio Stendhal, scoprendo 3 tra i suoi libri più belli:

1. Il rosso e il nero (1830)

Il rosso e il nero tra i libri di Stendhal è probabilmente il più conosciuto e apprezzato. Il romanzo, che può essere considerato un esempio di romanzo di formazione, è un ritratto della società contemporanea di Stendhal, una società delusa da quello che era stato il sogno di Napoleone. Il protagonista Julien Sorel è infatti un giovane che viene da una famiglia umile ma che ha aspirazioni ben più elevate. Il giovane idealizza Napoleone in segreto, ma sfrutta la carriera religiosa per cercare di migliorare la sua condizione sociale. Comincia a lavorare come precettore per una famiglia benestante di Verrières date le sue conoscenze in latino e teologia. È proprio qui che il giovane conosce Madame de Rênal, uno dei suoi interessi amorosi, che complicherà i suoi piani ambiziosi. Il romanzo è interessante perché mostra uno spaccato della società della Restaurazione ed è anche una lettura piuttosto scorrevole e a tratti esilarante, grazie al personaggio di Julien che incarna l’ipocrisia a livelli estremi, producendo momenti e situazioni particolarmente comiche. I drammi però non mancheranno di certo, anche perché, a causa della sua ostinazione Julien non sarà capace di completare il percorso di formazione come di solito avviene in questi romanzi. Tutto ciò rende Il rosso e il nero un piccolo capolavoro attuale, seppure distante dai nostri tempi.

2. La Certosa di Parma (1839)

Anche La Certosa di Parma è uno dei libri di Stendhal ambientato nel periodo della Restaurazione, ma questa volta in Italia. Il protagonista è un altro giovane idealista, Fabrizio del Dongo, che fugge da casa per partecipare alla battaglia di Waterloo. Con la sconfitta di Napoleone, Fabrizio cerca di ottenere una posizione all’interno della società sfruttando la carriera religiosa. La Certosa di Parma è un libro che si concentra ancor più sulle trame di corte, gli intrighi, i complotti della nobiltà: esemplari in questo senso sono i personaggi della duchessa Sanseverina, zia di Fabrizio, e del suo amante, il conte Mosca della Rovere Sorezana. I due infatti sono tra i principali complottisti dell’immaginario Principato di Parma, in cui è ambientata gran parte della vicenda. Fabrizio, ad esempio, viene indirizzato verso la carriera religiosa proprio dal conte, nonostante non abbia la fede necessaria per prendere i voti. Il ragazzo, infatti, oltre alle aspirazioni politiche nutre anche vari interessi amorosi che lo portano a intrattenere delle relazioni nel corso del romanzo, tra cui quella con Clelia Conti, che è la più importante e anche la più ostacolata. Capire se il protagonista riuscirà a raggiungere il lieto fine tra tanti intrighi e colpi di scena è difficile, tanto che il finale è permeato dall’imprevedibilità fino alle ultime pagine. Per scoprirlo non vi resta che cominciare questa lettura appassionante.

3. Roma, Napoli e Firenze (1817)

Infine, l’ultimo dei libri di Stendhal che vi consigliamo è un diario di viaggio scritto dall’autore durante la sua permanenza in Italia che durò diversi anni. In questo periodo lo scrittore poté ammirare le più belle città italiane e infatti questa lettura è molto interessante non solo perché descrive le bellezze delle nostre città, ma anche perché ci permette di vedere con gli occhi dell’altro – e in particolare con gli occhi di un turista – posti che bene o male conosciamo e ci sono familiari, ma di cui talvolta dimentichiamo il valore artistico e culturale. Alcune citazioni dal libro sono molte note, come ad esempio questa su Napoli: «Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo». La visione delle bellezze della Basilica di Santa Croce a Firenze, invece, fu talmente pervasiva da generare nello scrittore reazioni di forte stordimento che diedero appunto il nome all’omonima sindrome.

Insomma ci sono libri di Stendhal per ogni gusto e preferenza, non vi basta che scegliere quello più adatto a voi!

Fonte immagine in evidenza: Wikimedia Commons

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