Luis Sepulveda. Il ribelle, il sognatore: l’omaggio di Bruno Arpaia

Luis Sepulveda

Bruno Arpaia è nato nel 1957 a Ottaviano, in provincia di Napoli. Romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana, per Guanda ha pubblicato: Tempo perso ( Premio Hammett Italia 1997), Il passato davanti a noi e tanti altri libri, che hanno riscosso molto successo dalla critica letteraria, oltre a una conversazione con Luis Sepulveda, Raccontare, resistere. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.

Luis Sepulveda. Il ribelle, il sognatore, un omaggio dettato dal cuore

Il  romanzo si apre con la festa del settantesimo compleanno di Luis Sepulveda, organizzata da Guanda a Milano: è il 25 Ottobre 2019 ed è anche l’ultima volta che Bruno Arpaia vede il narratore cileno. Infatti nella primavera del 2020 il Covid-19 pone fine alla vita di Sepulveda, gettando nell’angoscia più totale sua moglie, la poetessa Carmen Yanez, tantissimi amici e innumerevoli lettori affezionati. Bruno Arpaia, amico fraterno di Sepulveda, dopo un’amicizia durata quasi più di trent’anni, non riesce a riprendersi in alcun modo dalla morte dell’autore e, dopo un periodo di silenzio, con il desiderio di trattenere la sua presenza il più a lungo possibile, decide di dedicargli un libro che non va considerato come una biografia o un saggio critico su di lui e le sue opere ma un omaggio dettato dal cuore affinché anche tutti i lettori potessero sentirsi suoi amici e conoscere la persona oltre che lo scrittore. Ogni capitolo è dedicato con particolare attenzione ad un momento saliente che ha caratterizzato la vita di Sepulveda. Dal ricordo del suo ultimo compleanno, circondato da tutte le persone a lui più care, si snoda il resto del romanzo, che riavvolge il nastro delle esperienze di Sepulveda, quelle che lo hanno reso uno degli scrittori più amati e letti nel mondo. Il primo capitolo è incentrato sul primo incontro tra Sepulveda e Arpaia, alla Semana Negra di Gijon, nelle Asturie, il festival letterario più pazzo del mondo. Arpaia racconta del modo insolito ed ironico in cui subito si legano e dell’importanza vitale che Sepulveda dà all’amicizia, attorno a cui ruotava tutta la sua vita e molti dei suoi libri. Aveva un dono quasi premonitorio: sapeva riconoscere d’istinto le persone che potevano rivelarsi affini a lui. Un altro sentimento molto importante e decisivo per la vita dello scrittore è l’amore che i suoi nonni gli trasmettono per la lettura e la scrittura e l’amore per Carmen, la donna della sua vita, con cui si sposa due volte a trent’anni di distanza. Cileno, oppositore di Pinochet, esule, diviso tra l’Europa e il suo paese d’origine, Sepulveda ci ha donato saggi, racconti e romanzi resi indimenticabili dai suoi innumerevoli viaggi in tutto il mondo. Ha usato la scrittura per denunciare, spronare, sollecitare, far innamorare e per restare ancorato alla vita che ha vissuto da nomade, da uomo politico e ambientalista.

Arpaia, oltre a riportare il prestigio di tutti i suoi romanzi, si sofferma anche sull’inaspettato successo riscosso specialmente in Italia del libro Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Una storia apparentemente semplice ma piena di tutti i valori in cui Sepulveda credeva e che professava; valori di cui la gente, oggi più che mai, ha estremo bisogno.

“Per Sepulveda la letteratura era, come per gli shuar, come per i suoi antenati mapuche, riunirsi attorno al fuoco o sulla riva di un fiume e raccontare ad alta voce gli avvenimenti della giornata o quelli del passato, facendo esistere le cose nominandole. Per lui, la scrittura era il potere di conservare intatti i sogni senza dimenticarli.”

A proposito di Benedetta Russo

Napoletana, classe 96, studentessa di Lettere Moderne. Cresciuta a pane e libri, amante della letteratura e dell'arte a 360°, cinefila a tempo pieno.

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