Mattino e sera di Jon Fosse | Recensione

Mattino e sera di Jon Fosse | Recensione

Mattino e sera è un romanzo del Nobel per la Letteratura 2023 Jon Fosse. L’autore norvegese è considerato uno dei più importanti scrittori contemporanei, grazie alla sua prolifica produzione dal 1983 ad oggi; tra romanzi, raccolte di poesie, saggi e libri per bambini, che l’hanno portato a numerose candidature Nobel, sino alla vittoria del 2023. Il suo romanzo L’altro nome. Settologia I-II è stato scelto come Libro dell’anno per il The New Yorker ed è entrato tra i 100 libri del secolo per The New York Times, oltre che arrivare finalista all’International Booker Prize, al National Book Award e National Book Critics Circle Award

La trama de Mattino e sera di Jon Fosse 

Mattino e sera di Jon Fosse si apre con Olai e sua moglie Marta, incinta di un maschietto. Nasce di mattina Johannes, e già dagli arbori sa che diventerà un pescatore, proprio come suo padre e suo nonno prima di lui. Olai, per tradizione della sua famiglia di pescatori, è profondamente legato al mare e alla sua solitudine. Compre fin da subito quanto quel bambino sarà definitivamente solo non appena separato dal grembo materno. La prima parte del romanzo, il mattino appunto, si conclude proprio con questo pensiero “marittimo”

«Si trasformerà in nulla e ritornerà là da dove viene, dal nulla al nulla.»

La sera occupa una parte molto più sostanziale nel romanzo. Johannes comprende che è morto. che quella mattina non si è svegliato sentendosi forte ed in forma come da giovane. Il protagonista è convinto di essere vivo e vegeto, abbandonato però da tutti gli amici che sono morti prima di lui. Li osserva mentre questi fantasmi gli parlano e si avvicinano, soprattutto Peter che riesce a far capire a Johannes che anche per lui è arrivata la sera, la morte

«Johannes lo vede con i propri occhi, Peter è vivo, non c’è nessun dubbio, ma allora come può pensare che Peter sia morto? Pensa Johannes scuotendo la testa e pensa che dovrebbe chiedere a Peter se è vivo o morto, ma non lo può fare, non sono cose che si possono chiedere, c’è un limite a tutto…»

La recensione de Mattino e sera di Jon Fosse 

Attraverso uno stile semplice, ma pregnante, il Premio Nobel 2023 norvegese Jon Fosse riesce a tratteggiare personaggi estremamente complessi ma verosimili, immergendosi in situazioni emotive profonde ed esistenziali. Effettivamente l’autore nel romanzo Mattino e sera viene meno a dei punti fermi essenziali per il flusso degli eventi narrativi, eppure, attraverso l’uso della ripetizione, crea una specie di flusso onirico in cui Johannes nonno e Johannes nipote sono perfettamente al centro. Johannes risulta così fuori dal tempo, ma nel tempo perfettamente inserito. Questa capacità permette al romanzo Mattino e sera di toccare temi universali legati a numerosissime tematiche diverse come la solitudine, l’amore, la morte e, soprattutto, lineluttabilità del tempo. Dal mattino alla sera passa un’attimo o un’intera esistenza.  

Fonte immagine in evidenza: La Nave di Teseo Editore 

A proposito di Valeria Chiara Toma

Vedi tutti gli articoli di Valeria Chiara Toma

Commenta