Miliardario a cinque stelle di Tash Aw (Recensione)

Tash Aw

Da ottobre 2018 è in tutte le librerie, per Fazi Editore, Miliardario a cinque stelle, di Tash Aw, una delle voci più interessanti del panorama contemporaneo, la cui prosa definita “agile e senza fronzoli” (The New York Times) è stata accostata al neo-premio Nobel per la letteratura Kazuo Ishiguro.
Vera protagonista di questo romanzo, la sfavillante e caotica Shanghai, cuore pulsante dell’economia e della finanza cinesi. Come una New York asiatica, Shanghai offre a tutti la possibilità di emergere dalla fiumana di lavoratori sottopagati giunti in città dalla provincia, sognando la svolta della vita, e diventare grandi nomi dell’economia e della finanza, ma allo stesso tempo svela quanto sia facile crollare miseramente, quanto fragile sia questo castello di carta, quanto frenetica sia la vita nella società contemporanea e quanto lo sia soprattutto in una città come Shanghai, che non si ferma mai e che macina vite, sogni, progetti, con la stessa facilità con cui li lascia prosperare. È in questa città che approdano i cinque personaggi di cui seguiremo le vicende nel romanzo.

Miliardario a cinque stelle, l’ultimo romanzo di Tash Aw: il sogno americano in chiave cinese

Cinque vite che s’intrecciano, cinque voci, cinque vittime, cinque carnefici: Shanghai è il porto in cui approdano cinque vite in cerca di riscatto, di rinascita, di fortuna, tutti ugualmente perseguitati da un passato da cui cercano di fuggire e che, inevitabilmente, li raggiunge e ne condiziona l’esistenza quanto più cercano di cambiarla. Phoebe, una lavoratrice clandestina che si costruisce una falsa identità di sofisticata ventenne in carriera, fatta di manuali di seduzione e di auto-miglioramento, borse griffate rigorosamente contraffatte e cura maniacale dei profili social, con l’obiettivo di trovare un buon partito, Gary, una giovanissima pop-star con un passato segnato da miseria e violenza, che ha scalato le classifiche con la stessa rapidità con cui è sprofondato nell’oblio, Justin CK Lim, ricco rampollo dell’imprenditoria immobiliare del tutto privo del cinismo da freddo calcolatore che ci si aspetterebbe da lui e per questo soffocato dalle aspettative della famiglia, Leong Yinghui, brillante imprenditrice che nasconde un’esistenza fatta di solitudine e malinconia, tanto bisognosa d’affetto da legarsi a chiunque le presti attenzione, Walter Chao, un misterioso e carismatico imprenditore dei cui affari si sa molto poco e che, sotto mentite spoglie, scrive manuali di auto-miglioramento che insegnano a diventare un “miliardario a cinque stelle”.
Tash Aw delinea abilmente cinque esistenze e cinque personaggi di diversa estrazione e con vissuti personali molto diversi tra loro, ma accomunati dallo stesso desiderio di riscatto sulla vita che li ha privati di qualcosa di fondamentale: un’istruzione, un’infanzia felice, la libertà di vivere secondo la propria etica e non secondo mero calcolo utilitaristico, una famiglia, l’amore.
“A Shanghai va così. Dicono che abbia le dimensioni di una piccola nazione, ma non è vero, è più grande, è quasi un continente intero, con un cuore profondo e sconosciuto come le foreste dell’Amazzonia e vasto e selvaggio come i deserti africani. Le persone vanno lì come esploratori, ma presto spariscono; svaniscono senza lasciare traccia e nessuno li ricorda.”
In Miliardario a cinque stelle, Tash Aw offre il crudo spaccato di una società frenetica ed in perenne movimento, che promette facili successi celando dietro una patina dorata gli ancor più facili insuccessi, una società che, nella sua inarrestabile corsa, lascia dietro di sé innumerevoli vittime, non soltanto tra i sommersi ma anche tra i salvati, che per arrivare all’apice sono costretti a rinunciare ad aspetti fondamentali della vita, talvolta perfino al loro io più profondo, società della quale l’universo-Shanghai si erge a simbolo e specchio, città che, con le sue luci ed i suoi colori, seduce ed insieme acceca.

Foto di Linea20

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Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

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