Primo piano sul cadavere: la prima indagine di Nestor Burma

Nestor Burma Lèo Malet

Recensione di una delle ultime uscite Fazi Editore, il primo romanzo di Lèo Malet della serie dell’investigatore privato Nestor Burma, Primo piano sul cadavere

Uscito per la prima volta nel 1985 col titolo originale di Gros plan du macchabée, e finora inedito in Italia, Primo piano sul cadavere è la prima avventura dell’investigatore privato Nestor Burma, l’eroe noir del politicamente scorretto nato dalla penna di Léo Malet, uscito nel mese di maggio per Fazi Editore, come gli altri titoli della serie.
In questo primo caso, incontriamo un Nestor Burma più giovane e con meno esperienza ma nondimeno arguto e sarcastico, un anticonformista dalla battuta pronta ugualmente donnaiolo e squattrinato, se non di più, tale da reggere con tranquillità il confronto con la sua versione più anziana ed esperta che il lettore ha imparato ad apprezzare nelle precedenti pubblicazioni Fazi.
Gli esordi di Nestor Burma nel mondo dell’investigazione privata sono nella Francia degli anni Quaranta in un set cinematografico dalla sceneggiatura che ricorda un film in bianco e nero: lui, bello e tenebroso, attore di successo e gran seduttore, e lei, una bellezza mai sfiorita nonostante l’avanzare dell’età. Sul palco, Nestor Burma malamente truccato e travestito, una comparsa sul set non prevista dalla sceneggiatura ma fortemente richiesta, anzi pretesa, dalla primadonna della produzione, che non è l’attrice protagonista bensì l’attore protagonista, Julien Favereau, che ha ricevuto una lettera di minaccia e ha ingaggiato Burma affinché lo segua sul set come guardia del corpo, per proteggerlo da eventuali aggressioni.
Ma, una volta terminate le riprese, l’attore torna nel camerino e muore improvvisamente sotto gli occhi dell’investigatore. Nella stanza, nessuno oltre alla vittima, che si scoprirà essere un uomo insensibile e cinico nei confronti del quale tutti avevano fondati motivi di disprezzo e risentimento, e al suo protettore, un investigatore che non ha alcuna simpatia verso la vittima, che pure lo ha ingaggiato e verso la quale ha, suo malgrado, un debito morale: scoprire l’identità del suo assassino, costi quel che costi.
È in questo caso che Nestor Burma avrà il suo primo incontro con il giornalista del Crépuscule Marc Covet, alle prime armi come lui, presenza fissa negli altri capitoli della saga: è questo caso che determinerà la fama del giornalista e dell’investigatore privato, due personalità fino ad allora sconosciute, che sfrutteranno le luci della ribalta e la stampa scandalistica per acquisire una certa notorietà nelle rispettive professioni.
L’intrigo della prima, brevissima ma coinvolgente avventura dell’investigatore privato ideato da Malet è semplice e scorrevole, si lascia leggere avidamente fino all’imprevedibile conclusione del racconto, reso piacevole dal sagace umorismo di Nestor Burma, che conduce il lettore il lettore attraverso scene del crimine, interrogatori, conquiste di avvenenti bariste ed agenti di polizia come sempre messi alla berlina, commentando gli eventi con la sua inconfondibile ed irresistibile ironia: il segreto di una saga noir che si riconferma tanto avvincente quanto divertente.

Fonte immagine: Ufficio Stampa.

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