Romanzi di Amélie Nothomb: 3 dei più interessanti

Romanzi di Amélie Nothomb: 3 dei più interessanti

Un’autrice di cui non si parla abbastanza e che vale la pena approfondire è Amélie Nothomb, una scrittrice belga che per motivi familiari, ma anche lavorativi, è molto legata alla cultura giapponese. Figlia di un diplomatico belga, trascorre la sua infanzia proprio in Giappone, ed essendo perfettamente bilingue frequenta, in questo periodo, una scuola locale. Nel suo romanzo Stupori e Tremori, il primo di una trilogia autobiografica incentrata sulle avventure giapponesi di Amélie in momenti diversi della sua vita, descrive se stessa come una parlante di franponais, ovvero di frangiapponese. Dopo aver vissuto in vari paesi tra cui Cina, Stati Uniti e Bangladesh, all’età di 17 anni giunge per la prima volta in Europa, trasferendosi con la sua famiglia a Bruxelles. In seguito al conseguimento di una laurea in filologia classica, decide di ritornare a Tokyo all’età di 20 anni per approfondire lo studio della lingua giapponese e riallacciarsi al suo passato. Tornata in Belgio nel 1992 pubblica Igiene dell’assassino, il più famoso tra i romanzi di Amélie Nothomb e origine del suo successo letterario.

I romanzi di Amélie Nothomb sono molto brevi, non superano quasi mai le 200 pagine e sono, generalmente, veloci da leggere. Ciò è dovuto principalmente ad una scelta stilistica particolarmente mirata da parte dell’autrice, che pone maggiore importanza ai dialoghi presenti nelle sue opere anziché focalizzarsi sulle descrizioni. Nel fare questo, Amélie Nothomb conferisce alle sue opere un aspetto molto scarno e minimale, descrivendo solo ciò che è strettamente necessario. Si parla di una scelta particolarmente mirata anche perché una delle tematiche preponderanti all’interno della poetica di questa scrittrice è la bulimia delle parole o bulimia culturale, cioè l’idea che le persone siano così assetate di conoscenza dal terminare libri interi, senza goderseli fino in fondo.

Vediamo insieme tre dei romanzi di Amélie Nothomb

1. Barbablù

Tra i romanzi di Nothomb pubblicati nel 2013 abbiamo Barbablù, una rivisitazione dell’omonima storia, ambienta nell’odierna Parigi. La protagonista Saturnine è alla disperata ricerca di un appartamento, tra offerte improponibili e affitti dal prezzo spropositato. Un giorno si imbatte nell’annuncio di una camera in affitto presso un palazzo estremamente sfarzoso, il cui proprietario cerca disperatamente una coinquilina. Nel corso della narrazione, l’uomo organizzerà cene e eventi di ogni tipo al solo scopo di corteggiare Saturnine, ma quest’ultima non cederà tanto facilmente. Barbablù è un romanzo che si basa principalmente sul dialogo, che in tale contesto assume le sembianze di un battibecco grottesco, ma al tempo stesso affascinante.

2. Acido solforico

Tra i più surreali romanzi di Amélie Nothomb troviamo Acido solforico. L’idea alla base di questo romanzo è la creazione di un reality show, che nel corso della narrazione raggiunge un enorme successo. Il gioco consiste in furgoni che adescano persone per strada contro la loro volontà, al fine di costringerle a partecipare ad una sorta di grande fratello estremamente grottesco, inquietante e che ricorda un vero e proprio campo di concentramento nazista. In tal senso, gli spettatori da casa, grazie allo strumento del televoto, hanno la possibilità di decidere chi giustiziere. Nel realizzare questo romanzo Amélie Nothomb crea un’opera estremamente cinica, che esplora a fondo e in modo analitico i comportamenti umani nella nostra società.

3. I nomi epiceni

I nomi epiceni è uno dei tanti romanzi di Nothomb in cui viene trattata la tematica della vendetta. L’opera racconta la storia d’amore tra due persone che hanno nomi epiceni, la cui caratteristica principale consiste nel non esprimere in maniera chiara il genere della persona a cui il nome è associato. In realtà l’intero racconto non si basa unicamente sull’aspetto amoroso, bensì ci troviamo di fronte ad una vera e propria storia di vendetta. La protagonista Dominique, una ragazza bella e intelligente, viene sedotta da un uomo alquanto losco di nome Claude, raffinato ed elegante. I due avranno una figlia di nome Epicéne, una ragazza brillante che sin da subito svilupperà una sorta di avversità nei confronti della figura paterna. Nel leggere questo romanzo il lettore non può fare altro che rimanere avvinghiato all’interno di questa rete narrativa apparentemente semplice, ma in realtà estremamente subdola.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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