Salvare le ossa, romanzo di una realtà suburbana di Jesmyn Ward

Salvare le ossa, romanzo di una realtà suburbana di Jesmyn Ward

Jesmyn Ward, recensione del suo inedito romanzo

 

Jesmyn Ward, scrittrice statunitense contemporanea, nata infatti nel 1977, è cresciuta in una zona povera del Mississipi, che nell’agosto del 2005 fu tra l’altro devastata dall’uragano Katrina. La Ward, dopo l’accaduto, non scrisse per due anni. Riprese solo nel 2011 con il romanzo “Salvare le ossa” che le portò un enorme successo, tanto che gli valse la vittoria del premio National Book Award, riconoscimento che peraltro ha ottenuto anche successivamente permettendole così di salire all’onore delle cronache per essere stata la prima donna scrittrice ad averlo vinto per due volte.
Grazie alla casa editrice NN Editore il romanzo statunitense ”Salvare le ossa” è stato pubblicato nell’Aprile del 2018 anche in Italia.

Jesmyn Ward in “Salvare le ossa” racconta la povertà

Jesmyn Ward racconta che in una delle zone più povere dell’America, in Bois Sauvage, si nasconde, tra rottami, carcasse di elettrodomestici e rifiuti, una piccola casa, quella che i protagonisti chiamano ”La Fossa”, che poi non è altro che un avvallamento nel bayou, causato da una forte attività di estrazione di argilla.
Il cataclisma che si prospetta, per i protagonisti del romanzo inizialmente non desta grosse ansie, anche perché la loro vita è già piena di preoccupazioni, a causa delle situazioni degradanti in cui versa la loro comunità, oltre al fatto che in quelle zone le calamità naturali sono quasi all’ordine del giorno.
Questa volta però la pericolosità c’è ed è inevitabile per tutti gli abitanti della zona e l’unico a capirla è Claude, il padre di Randall, Esch, Skeetah e Junior. Così con un ritmo incalzate, si raccontano i dodici giorni che precedono la catastrofe grazie alla voce narrante di Esch, che con il suo corpo paragonato ad un occhio infinito, vede tutto. Ella infatti osserva i suoi fratelli che vivono nella loro libertà caotica e illimitata, così com’è libera la natura: Randall, il fratello maggiore, che i compagni di scuola prendono in giro per il suo atteggiamento nerd anche se in realtà ha una grande predisposizione atletica verso il suo sport più amato, il basket, è colui ha preso in mano le redini della famiglia dopo la morte della madre dopo aver dato alla luce il piccolo Junior. Skeetah invece si dedica a un pittbul di nome China e dei suoi cuccioli, curandoli con una costante attenzione. Esch dai riccioli neri, dal corpo magrolino e il naso largo, fiorisce e si sente finalmente donna solo quando incrocia lo sguardo di Manny, che però non corrisponde al suo amore e si presenta a lei con interesse solo in rapporti occasionali. Esch, leggendo gli Argonauti, paragona parallelamente le sue delusioni amorose alla storia di Medea che invano rincorre Giasone. Esch vive in un mondo di soli uomini e anche se indirettamente, cerca una identificazione con la madre ormai non più presente. Si ritroverà nella madre soltanto quando ella scoprirà di essere incinta di Manny, anche se per lei sarà difficile riconoscerlo e così come sarà arduo nascondere il segreto. Dopo la scansione dei giorni che precedono l’inevitabilità dell’uragano Katrina, il padre Claude, l’unico cosciente del pericolo, si prepara per l’emergenza. L’uragano travolge il Mississipi sradicando case e alberi, inclina la casa ne La fossa che verrà inondata. L’unione familiare che sembrava essere assente, si risente più che mai in questo disastro che non farà altro che rafforzare. Nonostante la depravazione, la casualità della natura e degli eventi che arrivano prepotentemente nella vita dei personaggi, la forza dei legami familiari rimane intatta ed emerge un rapporto di fratellanza tacito ma profondo.
Attraverso un linguaggio semplice ma che cela dietro di sè le caratteristiche proprie del mito, di caos, di violenza dell’immagine naturale, a partire dal parto della madre a finire con l’uragano, la scrittrice Jesmyn Ward è stata capace di analizzare le caratteristiche delle donne afroamericane, il maschile, l’unione familiare, il rapporto materno.

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A proposito di Lucia Maritato

Studentessa in Lettere Moderne alla Federico II, con una grande passione per la lettura di impegno, il teatro ed il cinema d'autore. Attenta osservatrice di tutto ciò che mi circonda ma di poche parole, motivo per cui utilizzo la scrittura come principale forma di espressione.

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