Sopravvissuti di Vincenza Alfano: la presentazione da IoCiSto

Vincenza Alfano

Recensione di Sopravvissuti di Vincenza Alfano, presentato il 3 ottobre da IoCiSto: la cultura sopravvive al coronavirus

Scritto e programmato per l’uscita in libreria del lockdown, Sopravvissuti di Vincenza Alfano è un racconto lungo, edito Polidoro, dalla struttura e potenza narrativa degna di un romanzo vero e proprio, intenso e denso nella sua brevità. L’autrice lo presenta sabato 3 ottobre a piazza Fuga, da IoCiSto, dialogando con Titti Marrone e Guido Pocobelli Ragosta: è la prima presentazione del libro, uscito il 29 settembre, ed una delle primissime presentazioni dal vivo a Napoli, dopo le restrizioni imposte dal Coronavirus.

Siamo tutti sopravvissuti“, spiega Vincenza Alfano al suo pubblico. Ognuno di noi è sopravvissuto a qualcosa: un dolore, un lutto, una sconfitta. Adesso la sopravvivenza, dopo la pandemia, ha assunto addirittura un significato collettivo. La sopravvivenza di cui si racconta in questo breve romanzo pone uno spartiacque tra il prima e il dopo, in cui nulla più è come prima e non potrà più tornare: una perdita che lacera, una perdita prematura, inaspettata, innaturale, che rende necessario a chi resta ricostruire un nuovo equilibrio, un puzzle fragile che si compone attorno ad una tessera mancante e fondamentale.

Il romanzo di Vincenza Alfano si snoda attraverso due nuclei tematici: la perdita e la sopravvivenza, che è la ricomposizione, difficile e delicata, di un nuovo equilibrio che faccia posto alla perdita, inserisca una virgola lì dove sarebbe stato forse più semplice mettere un punto. Quella di Mara, la protagonista del romanzo, la cui anima si spalanca lentamente al lettore, è la storia di una donna che, nel momento del dolore, in un primo momento sceglie la solitudine per metabolizzarlo, camminando sulla linea sottile che divide il conosciuto dall’ignoto, l’insondabile, ma guarisce davvero solo quando incontra le solitudini ed il dolore degli altri, quando comprende che ognuno è sopravvissuto a qualcosa e sta cercando di rimettere insieme i pezzi, e che non è possibile salvarsi da soli.

La perdita alla quale si sopravvive, malgrado tutto, in questo breve romanzo è quella di una figlia. Una giovane vita, quella di Camilla, spezzata da un incidente in maniera brusca, improvvisa: qualcosa cui un genitore, che non accetta di poter sopravvivere al proprio figlio, perduto così bruscamente, non si può rassegnare. Una notizia che piomba all’improvviso nel salotto del Vomero di Mara e Alfredo, una famiglia borghese, nella pacata serenità di una domenica mattina. Una famiglia normale, come tante. Una notizia percepita ancor prima che confermata, col sesto senso di un genitore, che sa già ma non vuole accettare. Il dolore intenso vissuto fin dal primo istante, la paura, lucidissima, di finire per non ricordare più una voce, un odore un tempo consueto e caro, e la consapevolezza che questo rischio sia reale, perché una voce, un odore, un tocco costituiscono un’essenza, sono parti di un universo che si è infranto e che non sarà possibile ricostruire, sono frammenti che il vento implacabile del tempo porterà via.

Sopravvissuti è un romanzo denso di dolore e di poesia, di forza e di coraggio. Un romanzo breve ed intenso, che commuove ed emoziona nell’umanità e nel realismo dei suoi protagonisti, nel loro dolore e nel loro diverso sentire.

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Laureata in Filologia Moderna alla Federico II, docente di Lettere e vera e propria lettrice compulsiva, coltivo da sempre una passione smodata per la parola scritta.

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