Vite in attesa, l’esordio letterario di Julia Sabina

Vite in attesa

Garzanti pubblica in Italia l’esordio letterario di Julia Sabina, Vite in attesa: un romanzo che parla alle menti e ai cuori dei millenials.

Maribel, una studentessa di ventiquattro anni, ha accettato un dottorato di ricerca a Lille.

Madrid le ha offerto soltanto delusioni, come la fine di una storia d’amore, perciò si reca carica di aspettative nella città francese.

Ma ad attenderla ci sono un sacco di problemi: le difficoltà nell’imparare una lingua nuova, i grovigli burocratici che le impediscono di trovare una casa, i soldi per la borsa di studio che la costringono a lavorare come cameriera. L’entusiasmo iniziale si esaurisce in poco tempo e Maribel inizia a sentirsi inadatta in un mondo in cui i suoi coetanei raggiungono i propri obiettivi senza difficoltà e lei, invece, rimane inglobata in una dimensione in cui non crede più in nulla, al punto da procrastinare i lavori per la sua tesi di dottorato.

Vite in attesa. Paure e speranze dei millenials

L’esordio di Julia Sabina, classe 1982, dottorato di ricerca in scienze della comunicazione e studi cinematografici presso la Sorbona di Parigi e docente di comunicazione all’università di Alcalá de Henares, dopo essere divenuto un caso letterario in Europa giunge anche in Italia per merito della Garzanti nella traduzione di Claudia Marseguerra e Vera Sarzano.

Vite in attesa è un titolo che già dice tutto. Narrato in prima persona si tratta di un romanzo che parla alla generazione millenial, una generazione marchiata dalla paura verso un futuro che, soprattutto in questi tempi di chiusura sociale e culturale, è divenuto ancora più incerto. Ci si identifica facilmente in Maribel e nella sua voglia di divenire indipendente dalla famiglia, andando alla scoperta di una terra e di una cultura diverse.

Ma ci si identifica anche con le sue paure e il suo rimuginare sulle scelte che compie, in relazione con un mondo veloce che raramente si dimostra comprensivo nei confronti di noi giovani, sempre in cerca di una sua approvazione. Un simbolo di questo comportamento è il personaggio di Paula, coinquilina di Maribel che dedica ogni goccia di energia nel tentativo di accedere al dottorato con totale devozione al proprio lavoro, rinunciando così alla leggerezza della vita.  Diverso è invece un altro personaggio e amico della protagonista: Alessio, un ragazzo italiano che riesce in poco tempo a crearsi una cerchia di amici e che ospita le due ragazze a casa sua.

Il romanzo di Julia Sabina è un ritratto fedele di tutti noi giovani che non riusciamo a trovare il nostro posto nel mondo e vaghiamo, come spettri di un castello abbandonato, tra le macerie di un futuro in rovina. Il messaggio che però la scrittrice spagnola vuole regalarci non è quello di starcene seduti a veder crollare tutto ciò che sta attorno a noi, ma di stringere più forte che possiamo i nostri sogni e di non lasciarli volare via perché, presto o tardi, si trasformeranno in realtà.

 

 

Immagine in evidenza: Garzanti editore

A proposito di Ciro Gianluigi Barbato

Classe 1991, diploma di liceo classico, laurea triennale in lettere moderne e magistrale in filologia moderna. Ha scritto per "Il Ritaglio" e "La Cooltura" e da cinque anni scrive per "Eroica". Ama la letteratura, il cinema, l'arte, la musica, il teatro, i fumetti e le serie tv in ogni loro forma, accademica e nerd/pop. Si dice che preferisca dire ciò che pensa con la scrittura in luogo della voce, ma non si hanno prove a riguardo.

Vedi tutti gli articoli di Ciro Gianluigi Barbato

Commenta