Zia Mame di Patrick Dennis | Recensione

Zia Mame di Patrick Dennis | Recensione

È il 1955 quando, dopo una travagliata storia editoriale, Zia Mame appare sugli scaffali di tutte le librerie statunitensi. A oggi è il romanzo più celebre e chiacchierato dell’autore Patrick Dennis.

La difficoltà nella pubblicazione dipendeva dalla struttura dell’opera, presentata inizialmente come una serie di racconti autonomi ed indipendenti e considerati, per questo, invendibili dagli editori americani. Per ovviare il problema della continuità della narrazione, venne trovato uno stratagemma letterario: creare una sorta di alter-ego della protagonista che tenga insieme i pezzi del racconto.  

Tuttavia, resta indiscutibilmente Zia Mame l’unico perno intorno a cui si costruiscono gli undici capitoli che danno forma al romanzo.

 

Trama

Voce narrante del romanzo è quella di Patrick Dennis, un giovane bambino dell’America degli anni ’20, che si racconta ai lettori percorrendo tutte le tappe determinanti della sua vita, narrando eventi e aneddoti che hanno uno sfondo comune: Zia Mame.
Mame Dennis è l’eccentrica sorella del padre di Patrick, e ne diventerà la tutrice legale in seguito all’improvvisa morte di quest’ultimo. Fin dal primo contatto con l’ambiente da cui proviene la zia sarà chiaro, ai lettori quanto al narratore, il cambiamento drastico che sta per avvenire nella vita del giovane Patrick. A essere raccontata non sarà unicamente la vita del ragazzo e come questa sia stata plasmata dalle abili mani della zia più stravagante d’America; a fare da sfondo agli aneddoti è sempre ben presente la storia americana, con riferimenti che vanno dalla Grande Depressione del 1929 alla guerra civile americana, fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale. Ciò che sorprende alla lettura del romanzo è come anche i più importanti momenti della storia statunitense perdano di fascino e rilevanza se comparati alle vicende che vedono protagonista Zia Mame.

Il personaggio di Zia Mame

Presentata nella quarta di copertina come una diretta discendente di Rossella O’Hara, Zia Mame viene descritta come un’icona femminista del suo tempo. In realtà, leggendo il romanzo, emerge quanto poco si possa etichettare e definire un personaggio come Zia Mame. Una donna sicuramente moderna per i suoi tempi, dedita alle arti e alla letteratura quanto al lusso e ai piaceri della vita. Un personaggio circondato di conoscenze e privo di vere amicizie, una completa contraddizione fino alla fine del racconto. Ciò che sicuramente caratterizza Zia Mame è uno spiccato spirito di sopravvivenza che le permette, nonostante le peripezie che le accadono (o che lei stessa lascia accadere), di riuscire sempre a trovare un modo per rialzarsi e tirare avanti, il che sarebbe da considerare nobile se questo non significasse per Mame sacrificare chiunque e qualsiasi cosa le stia intorno. Grazie ad una presenza affascinante e modi di fare brillanti riesce a soggiogare e plasmare tutti, anche i lettori. Ma alla fine di ogni racconto ciò che emerge è un personaggio subdolo ed egoista, che non lascerebbe spazio neanche a suo nipote Patrick, la cui personalità viene completamente eclissata nonostante sia la voce narrante della storia.
Un buco nero, ecco chi è Zia Mame; ti affascina e nel frattempo ti divora.

L’umorismo in Zia Mame

L’umorismo è un elemento del romanzo molto apprezzato dalla critica. Tuttavia, anche in questo caso, ciò che appare in superficie come umoristico si rivela inverosimile ad una lettura più attenta. Sembra quasi che l’autore si sforzi di provocare una risata nel lettore e lo si evince dal fatto che in ogni capitolo aumenta sempre di più questo climax umoristico, fino al racconto di scene paradossali.

Epilogo

Realmente interessante si presenta l’epilogo del romanzo, curato nella versione italiana da Matteo Codignola, dove il lettore viene a scoprire qualcosa in più sull’autore del romanzo che ha di fatto lo stesso nome e cognome del protagonista, Patrick Dennis. Risulta difficile anche ai lettori più esperti scacciare l’idea che quella che si stia leggendo sia una storia vera o quanto meno ispirata a personaggi reali. Alla fine, è proprio in questo che sta l’obiettivo del misterioso autore: lasciare intendere che non ci sia poi così differenza tra ciò che viene raccontato, e quindi considerato finizione, e le zie stravaganti che conosciamo in carne ed ossa.

In Italia il libro venne pubblicato nel 1958 da Bompiani e ricompare a partire dal 2009 sotto la casa editrice Adelphi, che ne ha pubblicato anche il sequel Intorno al mondo con Zia Mame.

 

 

Fonte immagine: Feltrinelli, copertina ufficiale del libro (edizione gli Adelphi)

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A proposito di Alessia Nastri

Studentessa di venti anni iscritta all'università l'Orientale di Napoli. Appassionata dell'arte in ogni sua forma, amo particolarmente leggere e studiare le letterature. La mia personalità si costruisce su pochi aspetti: i libri, la scrittura, Taylor Swift e la mia frangetta.

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