Album di Bob Dylan: 4 da ascoltare

Album di Bob Dylan: 4 da ascoltare

Bob Dylan è un artista leggendario, conosciuto per i suoi testi, la sua sperimentazione, e l’impatto che ha avuto sulla musica. I suoi testi sono infatti così influenti che nel 2016 Dylan ha vinto il premio Nobel per la letteratura, diventando il primo musicista della storia ad averlo ottenuto.  Proprio per questo, scopriremo 4 album di Bob Dylan da ascoltare per chi si vuole addentrare nel suo mondo, che può essere  un’esperienza molto appagante.

Con l’uscita del film A Complete Unknown sta ricevendo interesse da persone che prima non lo ascoltavano, soprattutto i giovani.

È un artista incredibilmente prolifico: ha ben 40 album al suo attivo, per non contare album live, bootleg (contenenti tracce non rilasciate) e compilation

The Freewheelin’ Bob Dylan (1963)

Questo è l’album che ha fatto capire al mondo di che pasta fosse fatto Bob Dylan. Contiene alcuni dei brani più famosi della sua carriera, tra cui Blowin’ in the Wind e A Hard Rain’s A-Gonna Fall. È un disco fortemente legato alla protesta e al movimento per i diritti civili, catturando l’essenza del zeitgeist del 1963 in America, tra proteste studentesche e l’ansia per la guerra fredda.  Nel 2025 quest’album potrebbe sembrare ancora più rilevante, con canzoni come Masters of War:

I testi sono poetici, profondi, spesso criptici, e hanno influenzato generazioni intere. Se vuoi capire perché Dylan è stato definito “la voce di una generazione”, The Freewheelin’ è il punto da cui partire. Il disco ha un suono prevalentemente acustico, con voce, chitarra e armonica, perfetto per cogliere la sua essenza folk prima dello shift elettrico. 

Highway 61 Revisited (1965)

Qui Dylan cambia completamente marcia. Dalla chitarra acustica passa all’elettrica, facendo storcere il naso a molti puristi del folk ma entrando di fatto nella storia del rock. Questo è l’album che apre con Like a Rolling Stone, probabilmente il suo brano più iconico:

Il disco è esplosivo, ironico, visionario. I testi diventano più surreali e stratificati, pieni di immagini potenti e riferimenti culturali. Rappresenta un’evoluzione dell’artista incredibile, che passando dalla chitarra acustica a quella elettrica ha cambiato completamente carriera, un aspetto della sua musica che è una costante: Dylan cambierà stile molto spesso da quest’album in poi.

Se ami il rock e vuoi vedere il lato più sperimentale e libero di Dylan, questo è l’album giusto.

Blonde on Blonde (1966)

Considerato uno dei primi “album doppi” nella storia del rock, Blonde on Blonde combina folk, rock e blues in un mix straordinariamente ricco. Possibilmente il suo album più iconico e l’album con cui è più contento, riuscendo ad ottenere il suono che lui definisce “thin, wild mercury”, ovvero “sottile, selvaggio e mercuriale”, riferendosi quindi al mixing che è metallico. Una canzone emblematica dell’album è sicuramente Visions of Johanna:

Questo doppio LP mostra un Dylan al culmine della sua creatività elettrica, capace di fondere generi diversi e di spingersi verso orizzonti sonori sempre nuovi.


Blood on the Tracks (1975)

Dieci anni dopo il boom degli anni ‘60, Dylan pubblica un album completamente diverso, più maturo e introspettivo. Blood on the Tracks è spesso considerato uno dei suoi capolavori assoluti, ed è anche uno dei più emotivi: parla d’amore, di perdita, di memoria.

Molti vedono in quest’opera un riferimento alla fine del suo matrimonio, anche se Dylan non l’ha mai confermato apertamente. Brani come Tangled Up in Blue o Shelter from the Storm sono vere e proprie poesie cantate: Tangled up in Blue in specifico è un capolavoro cubista che cambia tempo, luogo e situazione ad ogni stanza. 

Una canzone iconica di quest’album è Idiot Wind, con una rendizione live particolarmente intensa: 

È l’album ideale se vuoi conoscere il Dylan più umano e vulnerabile, che toglie le spoglie misteriose.

Questi 4 album di Bob Dylan ti aiuteranno a capire questo artista enigmatico!

Fonte immagine: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
When We All Fall Asleep, Where Do We Go? di Billie Ellish: 3 canzoni consigliate
When We all Fall Asleep, Where Do We Go? di Billie Eilish

Billie Eilish dopo il grande successo di Idontwannabeyouanymore nel 2017, ha attirato l'attenzione di molte persone e molti aspettavano con grande Scopri di più

Santo e Stone: dalla crew Vero x Vero arriva Cronico

Una crew al lavoro che porta con se un moniker di tutto rispetto. Siamo a Torino e siamo tra le Scopri di più

CVLT-HELLRAISERS di Salmo e Noyz Narcos: recensione
CVLT-HELLRAISERS di Salmo e Noyz Narcos: recensione

Il 17 maggio di quest’anno il due di rapper formato da Salmo e Noyz Narcos ha pubblicato la versione deluxe Scopri di più

Fabrizio Moro torna ad incantare: grande successo all’Augusteo

Dopo lo splendido live del luglio 2018 all'Arenile Reloaded, Fabrizio Moro torna ad incantare il pubblico partenopeo in uno dei Scopri di più

Canzoni di Chappell Roan: 5 da ascoltare
Canzoni di Chappell Roan: 5 da ascoltare

L’artista queer pop Chappell Roan con la sua musica effervescente e decisa è in breve tempo passata da ragazza semplice Scopri di più

Techno di Berlino: il nuovo patrimonio immateriale dell’UNESCO
Techno di Berlino: il nuovo patrimonio immateriale dell'UNESCO

La commissione nazionale tedesca per l'UNESCO ha iscritto la techno nel registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali: questo è un Scopri di più

A proposito di Vincenzo Scuoppo

Vedi tutti gli articoli di Vincenzo Scuoppo

Commenta